A un certo punto, mentre tornavano dalla palestra, Mattia aveva dato a Christian il permesso di restare a dormire a casa sua.
"I miei genitori sono via per un mese", si era lasciato sfuggire, al che il moro aveva dato di matto e si era messo a supplicarlo di potersi fermare finché il biondo non gli aveva detto di sì. Normalmente sarebbe rimasto seccato da un'insistenza così irritante, ma il sorriso che si impadroniva della faccia di Christian ogni volta che gli diceva di sì faceva scordare all’altro ragazzo tutta la sua frustrazione.
Arrivò a casa con il moro nel giro di pochi minuti, avendo camminato più in fretta del solito. Là fuori il malato tremava come un animale appena nato, nonostante la giacca extra offertagli da Mattia.
“È caldo-” Una volta dentro, Christian espirò rabbrividendo, sfilandosi le scarpe.
Il biondo entrò e si voltò verso di lui. “Lo spero bene.” Proseguì. “Camera mia è da questa parte.”
Christian lo seguì con passo affrettato. Osservò ancora una volta i paraggi, affascinato dall’interno della casa di qualcun altro. Tutto era in ordine e disposto perfettamente, donando alla casa del biondo un’atmosfera accogliente. Gli ricordava casa sua.
Per poco non andò a sbattere contro il ragazzo quando si fermò per entrare nella sua stanza.
“Puoi sederti dove vuoi.” Salì sul letto e piegò una gamba, appoggiandovi il suo portatile per accenderlo.
“Sul tuo letto va bene?” Christian si sfilò la giacca di Mattia.
“Ho detto dove vuoi.”
Subito dopo quelle parole il moro si lasciò cadere sul materasso, sbattendo la testa contro la spalla del biondo. Lui si ritrasse con un grugnito.
“Sta’ attento.” si spostò di lato per fare spazio al suo ospite. Anche così, l’altro ragazzo gli era abbastanza vicino perché le loro braccia si toccassero. Il biondo sospirò e trascinò pigramente il dito sul touchpad. “Ti va di vedere un film?”
Christian si raggomitolò e infilò le mani nella tasca della felpa. “Sì. Va bene tutto.” I suoi occhi verdi fissarono intensamente lo schermo.
“Okay.” Mattia aprì il primo film salvato nella memoria del suo computer. Spinse via il portatile e lo avviò.
“Come si chiama?” gli lanciò un’occhiata confusa.
“Cloud Atlas.”
“Quanto dura?”
“Circa tre ore.” Gettò le gambe oltre il bordo del letto, si alzò e attraversò la stanza per prendere una spessa coperta che giaceva arrotolata su una sedia rotante. Quando fu abbastanza vicino, la lanciò al moro. “È da un po’ che stai tremando. Usala.”
Christian raccolse la coperta blu navy tra le braccia, e se la avvolse cautamente intorno alle spalle. Era morbida. “Grazie.” Tenne gli occhi fissi sullo schermo. “Una volta sopportavo meglio il freddo.” Gli sfuggì una risatina imbarazzata.
Espirando dal naso, Mattia reclamò il suo posto sul letto, incrociando le gambe. “Cose che capitano.”
“Già.”
Fuori, il cielo si fece scuro di nuvole. Christian si zittì, si raggomitolò, e rimase a guardare mentre il film iniziava.
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in another life
FanfictionDormire non era più facile come prima, Christian lo sapeva, e ora lo sapeva anche Mattia. [1° in #zenzonelli- 3/8/22] [1° in #lgbt- 4/8/22] DISCLAIMER Questa storia non è mia, ma è una traduzione dell'inglese di un'altra, proveniente da un altro fan...