14. I grandi non piangono mai

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Avevo addosso il peso della solitudine.
Ero arrabbiata con me stessa di non aver avuto il coraggio di intervenire quando gli altri hanno sofferto. Anche se dimostro uno scudo di ghiaccio contro le persone, anche io sotto questo scudo ho un cuore, che purtroppo, ogni volta che mi affeziono a qualcuno, quella stessa persona me lo strappa davanti agli occhi. proprio come un foglio di carta. Viene utilizzato, e una volta anche solo minimamente danneggiato, viene gettato. Odio le situazioni quando la mia rabbia si trasforma in lacrime e sofferenza. Mi sentivo tutto il peso del mondo sulle spalle. Mi stavo facendo un sacco di problemi nella testa. Vorrei urlare al mondo tutta la rabbia che ho dentro, per sentirmi libera con me stessa. Ma ogni volta che provo a parlarne a qualcuno, mi chiudo in me stessa e preferisco rimanere in silenzio a piangere sugli errori ormai commessi.
Dopo la loro "sorpresa " i cerchi cominciarono a sparecchiare la tavola ma davanti ad ognuno di noi lasciò un arma. Un coltello. Cosa significa? Andammo a letto. Nella stanza c eravamo solo io, sae byeok e samuel, tutti distanti l uno dall altro e ognuno immerso nei propri pensieri. Guardai più volte il coltellino tra le mie mani e girai la testa contro sae byeok. Vidi che stava dormendo. Anche lei come me è stata colpita all addome dal pezzo di vetro. Mi ci avvicinai lentamente e mi sedetti sul suo letto "sae..." lei si svegliò di colpo come se qualcuno cercasse di strangolarla, e mi puntò il coltello addosso. " tranquilla. non voglio farti del male." Buttai il coltello a terra per cercare di convincerla. "Non ho intenzione di usarlo contro nessuno. " lei rimise il coltello al suo posto e cercò di rilassarsi. "Come ti senti?" Lei non mi rispose. Ha davvero un cuore di ghiaccio. Mi venivano i brividi di freddo solo a guardarla negli occhi " potrei farti la stessa domanda. Dato che sei quasi morta, eri fredda come non so cosa e poi sei resuscitata?" Disse scherzando. Si poteva capire persino il suo sorriso nel buio. " ma tu come sei finita qui?" "Non lo so nemmeno io. Mi hanno rapita. Te lo giuro io non ho debiti e non ho nemmeno bisogno di soldi. Sono miliardaria e di certo il mio problema non sono i soldi" "e allora perché?" Io alzai le spalle " mi hanno rapita. Sparato a una caviglia perché ho provato a scappare, mi hanno drogata e portato qui contro la mia volontà. E come se non bastasse. Durante la notte, ero ancora a casa mia, ho fatto un incubo. Ho sognato di essere rapita, drogata, sparata, legata a un muro con delle catene e infine uno sparo. Poi tutto nero..." lei rimase scioccata. "E tutto questo è accaduto davvero. Dopo avermi portato qui, mi hanno torturato e cercato di uccidermi..." lei non aveva parole...mi guardò con sguardo triste e cercò di cambiare discorso " mi dispiace..." " e tu invece?" Chiesi io cercando di scoprire qualcosa su di lei " io sono piena di debiti...una volta fuori di qui....se riuscirò ad uscire vado a prendere mia madre dalla corea del nord e riportare da me il mio fratellino." Io sorrisi teneramente " Shakira...mi fai una promessa?" Io annuì " Mi devi promettere che se esci viva da qui, andrai a prendere il mio fratellino dall orfanotrofio e andare a prendere mia madre. In corea del nord è molto pericoloso. Per favore....promettimelo" " Perché dici così....si che uscirai di qui...usciremo tutti e tre insieme. Chiederemo un altra volta di votare e sceglieremo di andarcene. Vedrai...Sarà fantastico. Potremmo vivere insieme.. proprio come se tu fossi la sorella che ho sempre sognato.. " lei per un attimo si commosse. Ma con una reazione strana. Sembrava svenuta. Mi avvicinai e notai che sanguinava troppo. " SAE BYEOK...COME È SUCCESSO?! " "voglio andare a casa mia.. " scoppiai a piangere nuovamente. Non posso perdere anche lei..." "samuel...aiutami!" Lui non rispose. Se ne stava seduto in un angolo del letto. " vado a chiedere soccorso " andai verso la porta e Cominciai ad urlare e tirare calci e pugni per farmi aprire. Nessuna risposta. Sporcai anche la porta di sangue, " APRITE. QUI C'È UN GIOCATORE FERITO. SALVATELA, SE VOLETE CHE PARTECIPI AL PROSSIMO GIOCO!" passarono alcuni secondi e poi...
Aprirono la porta con una calma da far venire i brividi. "Dovete aiutarmi. Lei è...
Il quadrato mi diede una spallata per farmi spostare e appena notai un dettaglio nel gruppo sbarrai gli occhi.
Lei è...morta?! Ma come?! Ho fatto del mio meglio per salvarla. Mi voltai di spalle e...lo vidi....samuel con un coltello in mano...il letto di sae byeok ricoperto di sangue, e lui con le mani insanguinate accanto a lei e con uno sguardo perso nel vuoto. Lui ha ucciso sae byeok?! Come può farmi questo?!
Corsi contro di lui e lo afferrai per il collo " COME HAI POTUTO?! COME?!" Lui continuava a fissare il suo corpo privo di vita. Scoppiai a piangere in una crisi isterica..non riuscivo a calmarmi.. l unica persona al mondo di cui mi fidavo mi ha pugnalata alle spalle...tradendomi...non me la sarei mai aspettata da lui... appena provai a ferirlo, una guardia mi colpì violentemente dietro la testa con il calcio del fucile e si inginocchiò sulla mia schiena immobilizzandomi.
Non riuscivo a muovermi. Sentivo dolore dappertutto...ma il vero dolore...era nel mio cuore, dato che il pezzo di puzzle che lo completava, si è staccato, facendo crollare tutto il resto in una sola mossa. Le lacrime calde scendevano sul mio viso. Sentivo una forza davvero incredibile. Decisi di vendicare sae byeok.. e qual è il modo migliore di vendicare un tradimento?
Esattamente...
Con un altro tradimento...ovvero...la morte.
La nostra amicizia è finita qui...non darò un altra possibilità. Gli avevo dato fiducia...ma lui l ha infranta.
Questo non è più un lavoro di squadra...questa è una guerra. E se devo sporcarmi le mani di sangue...lo farò a testa alta e senza paura di nessuno.

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