16. Un finale inaspettato

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Sono ancora traumatizzata. Il corpo di samuel era insanguinato e privo di vita tra le mie braccia. Stavo tremando. Sia per il terrore subito in questo inferno e sia per il freddo. La pioggia era fredda e intensa, anche il mio viso era ricoperto dal sangue di samuel. Il quadrato sembrava non avere reazioni. Era impassibile. Rimaneva fermo a guardarmi piangere e non fece nulla per consolarmi. Come può l essere umano essere così insensibile? Mi domando solo una cosa tra le mille domande che mi rivolgo...davvero tutte quelle persone valgono solo denaro? Forse loro hanno ragione. La vita è davvero un incubo. E tutto si può migliorare solo con il denaro. È davvero assurdo che 457 persone valgono solo qualche banconota. Anche se in fondo è sempre stato così. Mentre ero travolta da mille pensieri il quadrato mi si avvicinò con un asciugamano e si inginocchiò accanto a me mentre le lacrime mi rigavano il viso. "Hey...piccola...mi dispiace " io lo guardai confusa " che ne sai te? È colpa vostra se sono ancora qui e sono morti i miei amici...non ne posso più.." "piccola, sono io...jun ho. Scusami se non mi sono fatto sentire per giorni. Ma loro mi stavano dando la caccia. Sono dovuto scappare e tornare qui travestito, ma ora sono in grande pericolo. Hanno scoperto che sono un poliziotto, e se mi scoprono che sono qui mi ammazzeranno." "Io vengo con te. Non mi importa delle conseguenze. Se devo morire, voglio stare l ultima volta con te" passarono ore. Nel momento in cui il triangolo mi ha riportato nel dormitorio, avevo già escogitato un piano. Appena mi voltò le spalle, tirai fuori il coltellino e...glielo conficcai nella schiena, facendoli perdere i sensi e ottenni così del tempo per scappare. Uscì fuori passando inosservata e mi dirissi verso la montagna dove mi aspettava jun ho. Loro si erano accorti della mia scomparsa e ci avevano seguito fin qui. Nel frattempo che jun ho contattava la polizia cercai una via dove scappare. Ma purtroppo ci trovai solo l oceano della corea. Non c'è scampo...sentimmo uno sparo dietro di noi, appena ci girammo vidi che erano loro, ed erano tutti armati e con cattive intenzioni. "FERMI! POLIZIA. SIETE SPACCIATI. STANNO ARRIVANDO I SOCCORSI, NON AVETE ALTRA SCELTA. BUTTATE LE ARMI A TERRA E ARRENDETEVI!" cominciò ad urlare jun ho puntando la pistola contro di loro. "Non lo so...da quando la polizia ci mette poco tempo ad arrivare? E poi vorrei farti notare che qui non c'è campo. Quindi non so cosa tu abbia mandato. Ma sappi che la polizia non ti salverà. " intervenne subito il loro capo, è lo stesso che ha sparato a quel triangolo nel parco giochi. Jun ho mostrò alle guardie il telefono alzandolo verso l alto. " Ho le prove. Ho mandato tutte le foto e video di questo posto " il frontman rise divertito."Se mi dici chi sei e perché fate questo avrete uno sconto di pena "se mi dai quel telefono e ti consegni a noi forse ti lascerò vivere." Lui indietreggiò intimorito da quella voce. Il frontman, con il gesto della mano fece cenno a uno dei due quadrati e indicò me con lo sguardo. Lui si avvicinò a me e mi prese di forza puntandomi la pistola in testa. "LASCIATELA STARE!" Lui mi trascinò vicino al suo capo e non mollava la presa dal mio collo. Mi sentivo soffocare. "Ho saputo fin dall inizio che c eri tu a cercare di scoprire cosa facciamo. Quindi ti ho lasciato una scia di indizi così da tenerti distratto e inviare le prove false alla polizia " lui rimase scioccato. Non se l aspettava " Quella è una pistola revolver mod 36, giusto?secondo la tradizione di armi delle forze dell ordine, quella pistola ha solo 5 colpi, ma visto che due camere devono restare vuote, ti rimangono solo...3 proiettili. Uno l hai esploso per uccidere quell uomo, l altro per aprire la serratura, quindi ti rimane solo...un proiettile. " "un proiettile basta per ucciderti" rispose subito lui a tono caricando un colpo in canna. Il quadrato non aveva intenzione di lasciarmi, decisi di restare ferma e cercai di respirare normalmente. Se rimanevo tranquilla, non mi avrebbero fatto del male. Ma avevo una paura immensa per jun ho...se continua a rispondere a tono avrebbe rischiato di morire. "Jun ho...per favore...fai ciò che ti dicono...non rischiare ti prego-" il quadrato mi puntò immediatamente la pistola sotto la gola per farmi tacere. " stai. zitta. altrimenti ti svuoto il caricatore in testa " io non risposi. Avevo paura della sua minaccia.
"Non avvicinarti...fai un altro passo-" il frontman cercò di avvicinarsi a jun ho e subito dopo...
BOOM
uno sparo. Jun ho ha sparato alla spalla del frontman e subito il suo esercito dietro di noi avanzò di un passo e presero di mira jun ho dal mirino professionale dell m16. Lui subito li fermò e li fece tranquillizzare come se faceva finta di non sentire dolore "arrenditi a noi. Scappare non serve...unisciti a noi e ne esci vivo da questo danno." "Chi sei?..." il frontman si tolse lentamente la maschera e subito guardò prima me e poi jun ho. Lui rimase scioccato...aveva le lacrime agli occhi. Non poteva crederci...in realtà il frontman dietro tutto questo sadico gioco mortale è...
Suo fratello. Il fratello scomparso mesi fa. Quello di cui abbiamo parlato in chat, è la causa del perché siamo tornati qui.
"Jun ho, vieni con noi fratello. Ti lascerò vivere se accetti. Torniamo a casa. "Lui negò indietreggiando spaventato. Era ancora traumatizzato. Lui rifiutò l offerta di lavorare con loro e subito il frontman non si fece problemi ad insistere. Tirò fuori la pistola e...
"Hin-ho.. fratello perché?"
BOOM
quello sparo mi rovinò la vita. Scoppiai a piangere mentre il quadrato continuava a stringermi dai fianchi. Ho perso l amore della mia vita, è morto proprio davanti ai miei occhi e non ho potuto fare nulla..."Per favore...mi manca l aria...lasciatemi!" Dissi urlando e piangendo disperata. Diventò tutto buio, svenni ancora una volta. "Signore...la ragazzina è svenuta...cosa devo fare?" Il quadrato mi tastò con le dita sul collo. "Non c'è battito..." "dovete operarla, sostituite il suo cuore malato con quello del suo migliore amico. È l unico modo" lui mi prese in braccio e mi portò in un posto strano. Aprii leggermente gli occhi e notai che era una sala operatoria. Per un attimo andai nel panico. Il triangolo mi si avvicinò con una siringa e gli altri mi tenevano ferma sul tavolo. Appena mi iniettò il tranquillizzante nelle vene cominciai ad agitarmi e piangere senza tregua. Il quadrato prese una maschera dell ossigeno per farmi addormentare. "Stai tranquilla. 1...2...3...4-"mi addormentai per via del medicinale. E per la seconda volta in vita mia, vidi l oscurità più totale.

The Game Of Death🥀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora