Aprii gli occhi e notai che ero ancora nel luogo in cui mi sono addormentata. Mi trovavo sul mio letto e stringevo al petto l unico ricordo rimasto di me e samuel felici. La sua morte non riesco davvero ad accettarla. Mi ha spezzato completamente. È una cosa troppo grande da sopportare. Presi il mio telefono. Mi venne subito in mente l amore della mia vita. Si è sacrificato per salvare la mia vita insignificante, visto che senza le persone che amo la mia vita è davvero vuota. Arrivò un messaggio. Che mi fece sorridere come non ho mai fatto. Era...lui...jun ho. Mi ha scritto. Aprii il messaggio e Cominciai a scriverli
Sorrisi mentre scrivevo. Non ci credo che lui è davvero vivo. Sentivo le scintille di un fuoco di speranza che mi si accendeva dentro. È strano..ma non mi sono mai sentita così viva. Devo cercare di dimenticare tutto e concentrarmi solo su di noi. Nemmeno la morte può separarci. Se muore lui. Muoio io. Ormai non ho nulla da perdere. Vendicherò ad ogni costo la morte di tutte quelle persone innocenti. Anche a costo di rischiare la vita.
Passò un giorno da quando sono uscita da quell inferno senza tregua. Mi sentivo stremata. Decisi di andare a fare un bagno giusto per rilassare i pensieri.
Non pensavo che la perdita di qualcuno procurasse così tanto dolore. Dopotutto...amore, fa rima Con dolore, e non si può tornare indietro per non ripetere lo stesso errore. Uscii dalla vasca e mi avvolsi un asciugamano tra i capelli. Quando all improvviso sentii una mano bussare sulla porta di casa abbastanza forte e intensa. Non ci feci molto caso e andai a vestirmi. Ma chi c'era fuori dalla porta non smetteva di bussare. Stavolta più forte, sembrava stesse per rompere la porta. "Chi è?" Risposi decisa ma con un pizzico di incertezza pensando che erano loro. Non si sentì alcuna voce. Ma notai un biglietto molto familiare sotto la porta.
Non ci credo. Era ancora il loro biglietto da visita. Ma stavolta con un numero diverso per non farsi rintracciare. "Prima dicono di non cercarli mai più e poi mi invitano ancora?!" Pensai mentre mi rigirai quel maledetto pezzo di carta tra le mani. Lessi le cifre nella mia mente : 8650 4006...e poi gli stessi simboli. "Ma che scusa è mai questa!" Dissi strappando in mille pezzi il biglietto e guardare chi me lo aveva passato dal videocitofono. "Ascoltami bene. Non verrò mai con te. Non sono così stupida da partecipare ancora in quella trappola mortale. Vedi di sparire dalle mie circostanze e non farti mai più vedere prima che ti denuncio." Dissi urlando e fiera di me stessa. Ma quel momento di gloria non durò a lungo "ti va di fare un gioco?" Rimasi scioccata "nasconditi in casa. Giochiamo a nascondino. Se vinci tu, avrai le risposte che cerchi e ti lasceremo in pace. Ma..se vinco io, tu, verrai con me." "Non voglio giocare. Vattene via. Sei solamente un sadico e psicopatico!" Urlai in lacrime. Ci fu silenzio. Poi sentii il rumore metallico di una ricarica. Aveva una pistola e voleva uccidermi. Cominciai a piangere dalla paura e trattenni le urla. " vatti a nascondere. Se ti trovo. Sei morta" cominciai a correre senza fermarmi. Avevo paura. Lo sentivo contare da dietro la porta. Sentivo il cuore in gola.
Mi nascosi nell armadio in camera mia. Tremavo come una foglia.
"1..2..3..4..5..6..7..8..9..10" ora è la tua fine. Disse entrando in casa e caricando un colpo in canna. Ha rotto il lucchetto della porta ed è entrato con la forza. Venne subito in camera mia. Come se sapeva già dove mi nascondevo. Non smettevo di tremare. "Dove ti nascondi tesoro? Non puoi scappare per sempre. Perché io so già dove sei. Ti conosco molto bene non dimenticarlo. " e detto ciò aprì leggermente l armadio e mi trovò lì che piangevo e mi coprivo il viso con le mani per evitare di guardare. Sulla sua maschera nera c era solo un quadrato molto visibile al buio. " Ti ho trovata. E ora sei mia. Metterò fine a questo gioco per sempre " disse ridendo da sadico e trascinandomi fuori dal nascondiglio. "Riesco a percepire il tuo terrore dagli occhi. Ma...preferisco guardalo da più vicino " disse sorridendo da dietro la maschera "che cosa vuoi da me?!" Tentai di dimenarmi. Anche se mi risultava difficile, visto che mi stava tenendo stretta da un braccio. Sentivo le sue unghie conficcarsi nella mia pelle, procurandomi un leggero bruciore. " lasciami...ti prego..mi fai male " "ti avevo detto di non contattare la polizia. Ora ne subirai le conseguenze" Mi trascinò fuori casa e mi buttò nel furgone facendomi sbattere leggermente la testa contro la parete in metallo. "Noi siamo le ultime persone che vedrai nella tua vita piccola. Ora comportati bene altrimenti ti svuoto il caricatore in testa " "SEI UN FIGLIO DI PUTTANA!" Ma non feci in tempo per insultarlo che mi sbattè il portello in faccia. Sento che ora mi drogeranno. Quindi appena liberano il narcotico in aria, fingo di svenire. Dopo almeno due ore di viaggio, arrivammo a destinazione. Tornammo in quel posto. Ma una volta entrata, non mi spogliarono. Non mi misero la solita tuta verde con il numero. Mi lasciarono così
Com ero. Indossavo un jeans mezzo bianco e mezzo lilla e con sopra una t shirt nera semplice della nike e air Force 1 bianche. Ero ben truccata e preparata perfettamente. Ma ora torniamo al punto a cui mi sono fermata. Aprii gli occhi cercando di abituarli alla luce. E vidi che le guardie mi stavano circondando con i fucili e attendevano il mio risveglio. "Che cosa significa questo? Perché sono ancora qui?" "Sei qui per un motivo. Lo scoprirai tra poco. " Mi rispose uno dei triangoli freddamente. Cercai di reggere lo sguardo di sfida. Fino a quando non entrano un gruppo di persone con la maschera d'oro a forma di animali, il frontman e il suo fidato quadrato. Il bastardo che mi ha rapito direttamente da casa mia. "Cara Shakira. Ti sei svegliata?" Rispose cominciando la conversazione un vip con la maschera da ariete. "Tesoro...tu sei qui perché devi sapere una cosa " lo anticipò subito una donna con la voce molto familiare e con la maschera che rappresentava un pavone che copre il viso solo fino al naso. "Non odiarci piccola. Ma è per il tuo bene. portatela qui da me. " ordinò a due triangoli che subito mi afferrarono per le braccia e mi portarono da quella donna. Lei si tolse la maschera affiancata da altri due, e rimasi scioccata e confusa. No...non è possibile. Loro erano...i miei genitori. Non dissi una parola. Trattenni le lacrime. Non ci credo. Come possono farmi questo? Mi sentivo cadere sulle mie ginocchia. Poi vidi tutto buio totale.
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The Game Of Death🥀
General Fiction[ COMPLETATA] leggete questa storia se anche voi avete sempre sognato un finale da favola visto con gli occhi azzurri di una 16enne pazza per amore...tanto che da compiere una follia solo per seguire il suo sogno di essere amata come nelle favole 💫...