22. Sogni appesi

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Non potevo credere a ciò che ho appena visto. In realtà dietro tutto questo sadico gioco mortale c erano i miei genitori. Le persone che mi hanno messo al mondo mi hanno pugnalata alle spalle, Prendendo in mano il mio cuore ormai ricco di tristezza e delusione. Non riuscivo a smettere di piangere. In questo momento vorrei solo scomparire come la sabbia sulla riva del mare. Riuscivo a respirare a fatica. "Voi...è colpa vostra se sono finita in questo inferno!" Urlai verso i miei genitori con le lacrime che mi rigavano il viso. "Mi dispiace tesoro...ma abbiamo dovuto. tutto questo non l abbiamo fatto noi. Siamo solo ospiti perché come ti ha detto Hin-ho. Io e lui siamo fratelli. Per favore...dacci una possibilità " "una possibilità? Avete fatto una strage di persone innocenti e volete anche essere perdonati?!" Parlavo con una certa rabbia. Ormai non ero più lucida. Sentivo come se mi fosse crollato il mondo addosso. Mi sentivo un peso persino per me stessa. "Che cosa significa questo?perché fate soffrire tutte queste persone solo per il vostro divertimento?" Riuscii a chiedere soltanto con il fiato spezzato e con un tono basso che mi fece quasi svenire per la forte tensione. "Unisciti a noi. Ti cambieremo la vita fidati." Si fece avanti il frontman senza la maschera e circondato da tutte quelle guardie. "Non posso. Non voglio unirmi a voi sadici e uccidere persone innocenti. Io non voglio far del male a nessuno. Non sono come voi" sputai fuori il veleno che avevo dentro. Avevo un bisogno di sfogarmi che non riuscivo nemmeno a immaginare. "Voglio tornare a casa. Voglio andare via da questo posto. Per favore..." supplicai le guardie con gli occhi lucidi attendendo una risposta.
"Prima devi fare un gioco con noi. Se riuscirai a vincere. Sarai accontentata." Rispose immediatamente il quadrato. "Siete fissati con i vostri giochi eh?" Chiesi con sarcasmo aspettando di sapere qual è il gioco "giocherai a sasso, carta, forbice. Se vinci, potrai tornare a casa. Se perdi però...resterai con noi." Io sbarrai gli occhi. "Cominciamo-" "no. Non voglio fare un altro gioco. Dopo tutto quello che mi avete fatto non accetto." Mi puntò la pistola in faccia facendomi pietrificare. "Se non giochi, sei eliminata" "Ma non è giusto. Io ho già vinto. Non potete obbligarmi. " Lui restò immobile. Per un attimo esitò "se non lo fai, vedrai morire il tuo fidanzato davanti ai tuoi occhi. A te la scelta. Sei con noi? O contro di noi?" Mi vennero le lacrime. Mi stava manipolando come se avessi i fili. Ma purtroppo non avevo altra scelta. Ci mettemmo in posizione. Il triangolo teneva il conto. "Cominciamo. 1 2 3" il triangolo di nascosto mi ha fatto il gesto della forbice. Io gettai forbice. Ma anche lui ha fatto lo stesso. "Di nuovo. 1 2 3 " questa volta mi ha indicato sasso. Io lo feci e anche il quadrato. "Ancora. 1 2 3 " carta. Lui ha fatto di nuovo sasso e mi fece vincere la partita. "Ora dovete lasciarmi andare " lo guardai dritto negli occhi anche se aveva la maschera. Lui annuì come se fosse deluso. " se hai bisogno di noi...sai dove trovarci. non esitare a chiamarmi " io lo guardai confusa e afferrai di nuovo quel biglietto. Ero davvero indecisa. La testa mi diceva di lasciare perdere e denunciare il fatto. Ma il cuore...mi diceva quasi in un sussurro di sofferenza e pietà di giocare ancora per vendicare i miei amici. Rimasi in totale silenzio. Dovevo ascoltare la testa o il cuore?

The Game Of Death🥀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora