«che significa tutto questo?»(1/2)

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Oggi la città è più movimentata del solito, il che è strano visto che è appena giovedì. Sono andata a fare la spesa e il traffico che c'è è impressionante.

Appena entro nel viale noto subito Charles appoggiato alla sua auto, intento ad aspettarmi. Corre subito ad aiutarmi con le buste.

«buongiorno» mi lascia un bacio una volta che siamo in cucina.

«buongiorno» rispondo staccandomi un solo secondo per poi riprendere il bacio. «come mai qui?» chiedo.

«primo volevo vederti; secondo ti devo portare in un posto» gli lascio un altro bacio sulle labbra, e lui posa le sue mani sulle mie natiche, stringendole.

«sono proprio pazzo di te» mi da' un morso sul collo, prendendomi poi in braccio, posizionandomi sull'isola della cucina.

Si mette tra le mie gambe continuando a baciarmi, e infila le mani sotto la mia maglia, passando le dita dolcemente un po' ovunque.

Sposta le labbra sul mio collo ed io alzo un po' la testa per lasciargli più accesso possibile. Morde, succhia piano, bacia...fa di me quello che vuole.

Mi tira con violenza più vicino a se, premettendomi di stringere le gambe intorno ai suoi fianchi. Infilo le mani tra i suoi capelli morbidi, e li tiro dolcemente.

Nessuno dei due ha intenzione di fermarsi, siamo presi dal desiderio di averci in questo preciso istante, eppure so che lui non vuole che la nostra prima volta sia così, su un'isola in cucina.

«se continuo finisce che non la smetto più» dice staccandosi e lasciandomi un ultimo bacio.

«hai ragione, voglio vedere dove mi porti» afferma accennando un sorrisino e questa cosa mi preoccupa abbastanza.

Per tutto il tragitto è stranamente misterioso. Non dice una parola nonostante tiene salda la mia mano. Rimbombano solo le canzoni della sua playlist.

La gente si gira a fare foto e a salutarlo...credo di essere sempre più confusa. Non è la prima volta che fotografano la sua macchina, ma ora stanno addirittura urlando «forza Charles».

«che significa tutto questo?» chiedo una volta che siamo fermi davanti ad un cartellone con scritto "F1 Paddock". Gente che viene, gente che va, gente che aspetta.

«questo è il mio lavoro Nicole» afferma serio, facendomi bloccare sul posto.

«sei un meccanico?» chiedo, ma vedo che scuote la testa.

«sono un pilota» sento il mio cuore battere all'impazzata...Charles, il mio Charles è un pilota di formula 1?

Scendo dall'auto, e noto che intorno a noi non c'è nessuno. Forse sapeva di qualche mia scenata e ha preferito portarmi lontano da tutti.

Guardo Monaco, oggi diversa. Il sole batte forte, le persone sono sempre affacciate ai balconi, questa volta colmi di qualcosa di nuovo.

"Daghe Charles", "Forza Ferrari", "Charles we love you", "Charles tu es le meilleur, gagnes pour nous", "Let's go Ferrari" e tanto altro.

«dimmi solo perché Charles» esclamo con le lacrime agli occhi, guardandomi ancora una volta attorno.

«perché cosa?» chiede avvicinandosi ma io indietreggio.

«perché dirmelo soltanto ora?» il cuore batte forte, le mani tremano...

«avevo paura che tu fossi come tutte le altre, innamorate soltanto di soldi e fama, ma ho capito che queste due parole non possono neanche essere accostate lontanamente a te.

Mi dispiace, mi dispiace tantissimo Nicole, ma sono stato preso in giro così tante volte che non ce l'ho fatta» afferma, mettendo una mano sul cuore, e cercando di abbracciarmi.

«a me non importano la tua fama, i tuoi cazzo di soldi, le ragazze che ti vengono dietro e quant'altro. Hai corso per tutto questo tempo senza dirmi che ogni giorno rischi la tua vita su queste monoposto.

Se fosse successo qualcosa Charles? Come avrei dovuto reagire? Rischierei di perderti ogni minuto che passi lì sopra e tu ti preoccupi della tua cazzo di fama?

Potevi mentirmi su tutto, anche se tu avessi avuto un'altra relazione; ma su questo Charles, su questo no. Tutte quelle volte che sei andato via io non mi sono mai intromessa nelle tue cose.

Ora capisco cosa facevi. Se ti fossi fatto male? Se ti fossi schiantato? Come avrei potuto sopportarlo senza sapere nulla? Senza poterci essere per te?» la paura di perderlo aveva sopraffatto la mia ragione.

Stava piangendo anche lui...mi fa male vederlo così, ma allo stesso tempo ha messo davanti le cose materiali anziché la sua vita. Per tutto questo tempo lui mi ha conosciuta, sapeva che tipo di persona io fossi.

Eppure ha continuato a mentirmi, a nascondermi le cose. So di alcune morti in formula 1 e per quanto adesso sia molto più sicura, i pericoli continuano ad esserci.

Senza di lui io non ce la potrei fare, non dopo tutto quello che stiamo condividendo. Mi ha mentito, più di una volta, mi ha tenuta fuori da quello che ama. Lui rischia la sua vita ogni fottuto giorno lì sopra ed io lo scopro solamente ora...

«mi dispiace averti nascosto tutto questo Nicole, avevo paura, non mi crederai, lo capisco, ma è così. Voglio che tu domenica sia qui. Questo è il mio gran premio di casa, qui tutti vogliono vedermi vincere e sono anni ormai che li deludo.

Dimmi che ci sarai, ti ho fatto fare i pass. Capirò se non verrai, ma mi piacerebbe vederti. Ad oggi sei una delle persone più importanti della mia vita» afferra dalla tasca questi pass, ed io li prendo, osservandoli.

Il suo team è la Ferrari...ora torna tutto in mente. Il quadro nella sua stanza, la tuta al kartodromo, le sue iniziali incise, il kart numero 16...dovevo elaborare quei piccoli indizi, eppure non l'ho mai fatto. Non credevo potesse mentirmi su una cosa del genere.

«buona fortuna» affermo semplicemente, lasciandolo lì, in mezzo al nulla.

«dove vai?» mi chiede urlando per farsi sentire.

«lontano da qui» rispondo semplicemente, voltandomi di nuovo.

«ti rendi conto che sono innamorato di te Nicole? Dal giorno in cui sono venuto per la prima volta a casa tua e cercavi a tutti i costi di cacciarmi. Sono follemente innamorato Nicole, mi sento così bene quando sono con te. Non mi merito questo» afferma piangendo, prendendo il mio viso tra le mani.

«se tu fossi stato innamorato di me da quel giorno non mi avresti mentito su una cosa così importante» affermo con durezza e con veleno. Rimane a bocca aperta, probabilmente non si aspettava una risposta del genere.

Mi tocca solo andare via adesso per evitare di soffrire ancora...

𝘾𝙝𝙤𝙨𝙚𝙣 𝙗𝙮 𝙙𝙚𝙨𝙩𝙞𝙣𝙮 | 𝘾𝙝𝙖𝙧𝙡𝙚𝙨 𝙇𝙚𝙘𝙡𝙚𝙧𝙘Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora