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「 in this chapter there will be more beronica moments 」

Era un pomeriggio tranquillo a Riverdale, la maggior parte delle persone riposava, ognuno a casa propria, stanca di una lunga giornata.
Ma un piccolo gruppo di ragazze adolescenti, e alcuni adulti supervisori, che in realtà non prestavano attenzione, trascorse l'intera serata nella palestra della Riverdale High School, indossando completi stretti e scomodi, e praticando una routine insolitamente impegnativa, coreografata da Cheryl Blossom.

La maggior parte delle Vixens era sorpresa che Cheryl avesse esteso la pratica quel giorno, ed erano rimaste ancora più sorprese quando gli erano stati dati passi più difficili del solito.
Cheryl era molto seria su questa cosa delle cheerleader, e molto severa. Era solita a competere già da quando era più piccola, e aveva sempre vinto il primo posto.
Anche perché sua madre non le dava altra opzione: o vinceva, o non competeva, semplice.

Aveva perso una parte di sè dopo quello che era successo a Jason. Aveva perso ogni grammo di motivazione, e i suoi genitori non aiutavano, la rendevano solo più fredda e cattiva. Voleva mostrare alla gente che era forte, nonostante dentro fosse distrutta. Così decise di mantenere la sua posizione di capitano delle River Vixens, anche se le sue coreografie erano ormai diventate sciatte, non le importava più di tanto.

Ma quel giorno qualcosa era diverso, Cheryl era più incoraggiante nei confronti delle altre, era un po' più gentile e molto più felice. Il motivo? Nessuno lo sapeva.

"Uno, due, tre! Forza ragazze!" Gridava Cheryl dalla parte anteriore dell'enorme stanza.

Betty e Veronica stavano sudando sette camicie in prima fila, la prima cercava duramente di tenere il passo, mentre Veronica ne era fin troppo lontana. Cheryl avrebbe alzato gli occhi al cielo o fatto qualche osservazione alquanto offensiva, ma quel giorno le ignorò semplicemente.

Dopo altri cinque minuti di fatica, la musica si fermò.

"Va bene, avete fatto un lavoro interessante. Non vi tratterrò qui ulteriormente, so quanto sia noioso. E da oggi in poi, niente più sorprese. Se la pratica sarà estesa, sarete informate il giorno prima. Bel lavoro, Vixens!" Disse Cheryl allegramente.

Veronica si avvicinò alla sua migliore amica Betty, che stava bevendo dalla sua borraccia.

Da quando Betty aveva beccato insieme Cheryl e Jughead, non voleva parlare con nessuno, per timore che rivelasse accidentalmente qualcosa. Aveva giurato a Jughead che non avrebbe detto nulla, perché anche se si erano lasciati, avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui, pur continuando a non capire il perché.

"Betty? Ehi." La salutò goffamente Ronnie.

"Ehi Veronica." Rispose Betty con un piccolo sorriso, afferrando il suo borsone.

"Betty, facciamo qualcosa più tardi? Non parliamo molto ultimamente." Disse Veronica con un piccolo accenno di dolore nella sua voce.

"Certo V, sei la mia migliore amica."

Veronica era davvero la sua migliore amica, ma c'erano stati momenti in cui l'aveva messo in discussione, se fossero solo migliori amiche.
A Betty piaceva molto Veronica, e sapeva che forse Veronica si sentiva allo stesso modo.
Ma sapeva anche di amare Jughead, e che forse non avrebbe mai smesso di amarlo, fu il suo primo vero amore.

Era confusa. Non aveva bisogno di capire solo se stessa, doveva capire anche loro.
Ma non voleva fare 'primi passi' finché non era sicura. Per quanto egoista da parte sua possa sembrare, voleva che sia Veronica che Jughead rimanessero liberi fino ad allora.
Ecco perché odiava ancora di più Cheryl.

"Beh, se sei libera stasera, forse potremmo.. andare da qualche parte?"

"Va bene, V. Farò quello che posso." Sospirò.

"Perché lo dici così?" Interrogò Veronica.

"Così come?"

"Come se mi stessi facendo un favore."

"V, ho detto che va bene." Disse Betty alzando gli occhi al cielo, il che offese ancora di più Veronica.

"Pensavo che forse avremmo potuto uscire, non sapevo sarebbe stato uno sforzo per te. Mi dispiace."

Betty si voltò verso la sua amica, i cui occhi erano pieni di dolore e fastidio: "Veronica, quando mai ho detto di starti facendo un favore? Ho detto che va bene, non so come da questo tu sia riuscita a pensare che io non voglia uscire con te."

"Betty, sono sempre stata la tua migliore amica, o almeno credo. È da un bel po' che non so quando sei sincera con me e quando no." Fece un passo indietro Veronica.

"O almeno credi?" Rispose con un tono offeso la bionda.

Veronica stava per rispondere quando una certa Vixens apparve come dal nulla:

"Signore, sarete stanche, vi esercitate da ore, ovviamente non sapete cosa state dicendo. Tutto ciò di cui avete bisogno è un po' di relax, una piccola pausa. A Thornhill, stasera, dalle 20:00 fino all'alba. Indossate qualcosa di semplice ma di classe. Il ritardo è tollerato ma il massimo è di un'ora, altrimenti non vi lascerò entrare. Vi aspetto!"

Veronica sospirò e Betty, educatamente, sorrise e ringraziò. Cheryl, essendo.. se stessa, se ne era già andata.
L'imbarazzo e la tensione si erano in qualche modo raddoppiati dopo quell'invito entusiasta, ma era un po' tardi ed entrambe dovevano tornare a casa, quindi decisero di mettere da parte i loro litigi per quel momento.

"Immagino che.. ci vedremo lì?" Disse Betty dopo alcuni secondi di imbarazzante silenzio.

"Immagino di sì." Rispose Veronica prima di prendere il suo borsone e ruotare i talloni.

Betty aspettò un po' prima di uscire ed avviarsi verso casa, per evitare imbarazzanti incontri con la sua amica dai capelli corvino, che al momento non era nemmeno più sicura di essere veramente sua amica.


Al suo arrivo a casa, Cheryl si precipitò nella sua camera da letto, nervosa ed eccitata per la festa che stava organizzando, il che era abbastanza strano dato che ne aveva organizzate molte negli ultimi anni.
L'unica ragione per cui si sentiva così era probabilmente una certa persona che aveva invitato, via e-mail.

Tirò fuori il suo laptop da sotto il letto ed effettuò l'accesso al suo account iCloud per controllare le e-mail.
Ne cliccò una che aveva inviato qualche ora prima, nella speranza di ricevere una risposta.

" Cheryl Blossom
A: jugheadjones@icloud.com

Festa a Thornhill. Ore 20:00 fino all'alba. Indossa qualcosa di carino.

- Cheryl B. "

Cercò di rendere l'invito il più generico possibile, come se lo avesse semplicemente copiato e poi incollato a tutta la scuola, quando in realtà era così paranoica che le ci era voluta quasi mezz'ora per digitare quattro brevi parole e cinque minuti per fare click su invia.
Ma tuttavia, lui non lo avrebbe mai saputo.

Cheryl alzò le sopracciglia dalla frustrazione quando vide che non aveva ancora ricevuto una risposta. Forse non aveva capito l'invito, o forse non si era inviata l'e-mail. O forse l'aveva semplicemente ignorata.

Poi, il suo telefono emise un segnale acustico. Lo afferrò rapidamente per controllare se fosse Jughead.

" Josie: non riesco a trovare le mie orecchie da gatto, forse le ho lasciate a casa tua. controlla xoxo "

Sospirò. Ormai era una cosa quotidiana: Josie dimenticava sempre le sue orecchie da gatto da qualche parte. Cheryl riceveva lo stesso messaggio quasi ogni giorno, al punto che era sicura che Josie copiasse e incollasse quel messaggio alle persone ogni volta che faceva scomparire il suo cerchietto.

E proprio quando perse la speranza, ricevette quell'e-mail:

" Jughead Jones
A: cherylbombshell@icloud.com

Sarò lì alle 9.

- Jug "

Someone to stay | Cheryl & Jughead Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora