Betty era finalmente tornata a casa dopo il suo 'incontro' con Cheryl.
Polly non era a casa e nemmeno sua madre.
Suo padre si era da poco addormentato sul divano, quindi decise di entrare dalla porta sul retro, che era sempre aperta, per non fare troppo rumore.
Salì al piano di sopra per andare nella sua camera, mise giù la borsa e si ricordò della lettera di Cheryl. Non si fidava affatto di lei, quindi aprì la busta, anche se significava violare la privacy di sua sorella.

A Polly,

Come stai? È passato così tanto tempo da quando ci siamo sentite per l'ultima volta. Come stanno i gemelli? Non vedo l'ora di incontrare la mia nipotina.
Comunque, il motivo per cui ti sto scrivendo questa lettera è perché non sono riuscita a scriverti. Betty non mi darebbe mai il tuo numero e dubito che Alice lo farebbe.
Ho sentito che hai parlato loro di Jason. È stato davvero irrispettoso da parte tua. Ero lì quella notte. Sai che non è vero, Polly.
Sto cercando di comportarmi civilmente con te perché, che ti piaccia o no, siamo una famiglia. Quindi te lo chiederò gentilmente, non diffondere bugie su Jason, grazie. Spero di rivederti presto. 💋

- Cheryl B.

Betty lesse quella lettera circa cinque volte. Di solito andava da Jughead e facevano brain-storming insieme, ma date le circostanze, decise di non farlo.
Non c'era nulla di minaccioso o preoccupante in quella lettera, se non il "Ero lì quella notte".
Dopodiché decise di lasciare che Polly la leggesse, era sua in primo luogo.
Così la richiuse e gliela lasciò sul comodino.

Betty si svegliò la mattina dopo con un forte mal di testa, probabilmente dovuto allo stress. Spense la sveglia e si sedette sul letto, aveva 45 minuti prima di dover uscire per andare a scuola. Si alzò, scese in cucina e trovò Polly davanti al bancone a leggere la lettera.

"Betty!" Disse Polly.
"Hai detto a Cheryl quello che ti ho detto di Jason?"

"No" Disse Betty.

"Allora a chi l'hai detto?" Insistette Polly

"Solo ad Archie e Veronica." Disse Betty

Non voleva dirle che l'aveva detto anche a Jughead, perché l'ultima volta che gliene aveva parlato fu quando stava piangendo per la loro rottura.
Polly la minacciò di non parlarle più se mai avesse parlato di nuovo con lui.

"Betty.. ti avevo detto di non dirlo a nessuno" Disse dispiaciuta la neo mamma.

"Mi dispiace tanto Pol, non pensavo che qualcuno ci avrebbe ascoltati." Si scusò Betty.

"Cheryl è imprevedibile. Ma è tutto okay, immagino. Non era molto arrabbiata." Disse sospirando Polly.

Betty cercò di accennare un sorriso, ma poi sussultò per il mal di testa che aveva, che sembrava peggiorare ogni minuto.

"Ti fa male la testa?" Si preoccupò Polly.

"Sì, un po'"

"Hai bisogno di un po' d'acqua, vieni qui."

Polly, col suo istinto materno, prese un po' d'acqua per Betty e una medicina per il mal di testa.
Poco dopo, Betty la salutò e uscì di casa.

Arrivò a scuola con cinque minuti di ritardo, perché dovette finire i compiti che non aveva fatto la sera precedente.
Si avvicinò al suo armadietto senza salutare nessuno.
Stava per entrare in classe, quando sentì il suo nome da uno degli altoparlanti: "Elizabeth Cooper è convocata nell'ufficio del preside."

Betty andò nel panico, non era mai stata chiamata nell'ufficio del preside, perché non era mai stata nei guai, ma questa volta forse lo era.
Entró terrorizzata nell'ufficio del Sig. Weatherbee.

Fu accusata di aver distribuito Jingle Jangle nei corridoi della scuola, attraverso un bigliettino anonimo mandato direttamente nell'ufficio del preside. Chi poteva aver scritto un bigliettino anonimo se non Cheryl?
Alla fine riuscì a smentire l'accusa, anche se il preside Weatherbee le assicurò maggiori controlli alla Riverdale High.

Nel frattempo, il resto dei ragazzi, era nella sala relax della scuola. Jughead era appoggiato al distributore automatico e parlava con Toni.
Kevin, Veronica e Archie erano sui divanetti e Reggie e Josie al tavolo da biliardo.

"Qualcuno ha visto Betty?" Chiese Archie al gruppo.

"No, stavo per chiedere la stessa cosa" Rispose Kevin.

"Ehi Jug, hai visto Betty?" Chiese poi Archie a Jughead.

"No, perché? Non è qui?" Rispose il ragazzo

"Non sappiamo dove sia, dovrei provare a mandarle dei messaggi." Disse Veronica

Mentre Ronnie stava aspettando una risposta da parte della sua migliore amica, entrò Cheryl insieme ad Ethel.

"Grazie Cheryl" Le disse Ethel.
Cheryl le fece un occhiolino e si avvicinò ai divanetti.

"Grazie per..?" Chiese quasi infastidita Veronica

"Oh, niente. Cheryl mi stava dando dei consigli su qualcosa di importante. Ehm, sulla scuola."

"Veronica, smettila di sprecare le tue energie interrogando ogni persona con cui parlo."
Disse Cheryl

"Va bene! Chi vuole dei poptart? Spero nessuno, dal momento che non ne ho." Disse Kevin, cercando di rompere la tensione.

Anche Jughead stava per fare uno dei suoi commenti sarcastici, quando entrò Betty singhiozzando e con le lacrime che le scorrevano sulle guance.

"Betty! Cosa c'è che non va, tesoro?" Le chiese impaurita Ronnie

Tutti corsero ad abbracciarla e gli chiesero insistentemente cosa le fosse successo.
Cheryl le si avvicinò un po' preoccupata.

"Stai bene?" Chiese gentilmente.

"T-tu.. vai all'inferno, Cheryl!" Sibilò Betty.

"Betty, qualsiasi cosa sia successa, non è colpa mia."

"Allontanati da me, Cheryl! Vattene, cazzo!" Le urlò Betty.

Era furiosa. Avrebbe potuto ucciderla se non fosse stato per Veronica, che la teneva tra le braccia.
Cheryl sembrava scioccata. E ferita.
Stava per dire qualcosa, quando pensò che fu meglio lasciare la stanza.

Sì, era ferita, o meglio, spaventata da quello che le aveva detto Betty, anche se ha detto cose peggiori ad altre persone.

"Cosa avrebbe potuto fare Cheryl per farla diventare così pazza?" Chiese Toni.

"Non lo so, ma è Cheryl, e lei sicuramente sa come farsi odiare dalla gente." Rispose Jughead.

Someone to stay | Cheryl & Jughead Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora