Capitolo 17

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Lexi
Era stato divertente giocare a beer pong con Jeremiah e lo era stato ancora di più vincere. I miei amici mi portarono a bere, poi si spostarono sulla pista da ballo, ovvero un grande salotto da cui erano stati rimossi divano e tv che ospitava ora due grandi casse nere, pompanti musica ad alto volume. Li accompagnai restando un po' in disparte, non era il caso di mettermi a ballare e stancarmi troppo. Derek rimase a farmi compagnia.
"Guarda che puoi andare, me la caverò anche da sola." gli dissi all'orecchio affinché mi sentisse.
Derek era la persona con cui avevo legato di più tra i miei compagni, c'eravamo conosciuti al primo anno, avevamo iniziato a studiare insieme ed eravamo diventati amici. C'eravamo sempre stati l'uno per l'altra. In qualsiasi occasione importante lui era lì con me, anche quando mi ero risvegliata in ospedale era accanto a me.
"Non voglio lasciarti sola." mi urlò all'orecchio. Quando la musica era così alta non capivo mai niente, neanche se mi veniva detto all'orecchio. Inoltre ero incapace a leggere il labiale, ogni tentativo di farsi capire faccia a faccia era del tutto inutile.
"Troverò qualcuno, quella ragazza ti guarda da quando siamo arrivati, va e torna con qualcosa da raccontarmi!" lo incitai indicando una ragazza con i capelli biondi e mossi, che in quel momento ci stava guardando. Derek mi abbassò il braccio con cui l'avevo indicata, ma era troppo tardi, la ragazza ci aveva già notati fare quel teatrino, così Derek decise di farsi avanti. Non era la prima volta che si presentava ad una ragazza in quel modo. Avevamo scoperto che stando assieme durante le feste i ragazzi si interessavano di più a me e le ragazze si interessavano di più a lui. Era un ottimo metodo per fare conquiste. Mi misi ad osservare Susan e Will mentre ballavano un lento su una delle canzoni più movimentate della serata, quando un ragazzo si avvicinò a me e mi chiese di ballare, o almeno fu quello che capii.
"Non posso." gli dissi uscendo dalla sala e dirigendomi in un'altra stanza. Mi sedetti su un divanetto per riposare la gamba, guardando fuori dalla finestra. C'erano un sacco di ragazzi in giardino, ma il mio sguardo cadde su una coppia che si stava baciando. Erano illuminati dalla luce di un lampione, perciò potei osservarli chiaramente. La ragazza aveva i capelli lunghi e rossi, pensai che mi sarebbe piaciuto averli come lei. Il ragazzo aveva dei riccioli che gli arrivavano fin sopra le orecchie. Io lo avrei definito biondo, mentre la mia migliore amica Tina avrebbe detto che era castano. Risi a quel pensiero, non c'eravamo mai trovate d'accordo a riguardo. Quando allontanarono i loro visi mi resi conto che quel ragazzo era Jeremiah. Rimasi sorpresa, non pensavo di trovarlo lì. Sentii lo stomaco attorcigliarsi. Trascurai quella sensazione e pensai che finalmente aveva iniziato ad andare avanti, che non c'era più solo Belly nella sua testa. O che almeno ci stesse provando. Seguendo il suo coraggio mi alzai dal divano e feci un giro della casa. Mi fermai di nuovo di fronte alla sangria e riempii un bicchiere fino all'orlo.
"Dopo la birra anche la sangria?" mi chiese un ragazzo divertito.
"Birra? Non mi piace neanche la birra." bevvi un sorso.
"E come hai fatto a giocare a beer pong?" mi interrogò incuriosito.
"Oh tu devi essere l'amico di Jeremiah, Luke, io sono Lexi, comunque beveva lui per me." mi sembrava un po' intontito dall'alcol perciò velocizzai la conversazione.
"Che ne dici di andare a fumare una sigaretta?" riflettei un attimo, al momento non avevo molte alternative, perciò lo accompagnai fuori dicendogli che non fumavo.
Uscimmo proprio mentre Jeremiah e la ragazza rossa stavano rientrando in casa. Lei entrò dentro mentre Jeremiah si fermò di fronte a noi, Luke stava cercando di accendersi la sigaretta ma il vento non glielo permetteva.
"Luke." gli disse con tono piuttosto severo.
"Ottima scelta, nel frattempo guarda chi ho trovato io." mi indicò e fece una risatina, mi vergognai di essere uscita là fuori con lui. "Visto che tu hai trovato una sostituta..."
"Luke chiudi quella bocca, sei completamente sbronzo." lo interruppe Jeremiah, era arrabbiato adesso.
Jeremiah mi prese per mano e mi disse di rientrare con lui.
"Jer tutto bene? Era un po' sbronzo ma non sono una bambina." gli dissi soffocando una risata.
"Lexi non lui." continuò serio.
"L'ho soltanto accompagnato fuori, non tutti vanno in giardino con l'intenzione di baciare qualcuno. Ah a proposito, era molto carina quella ragazza, dov'è finita?" mi imbarazzai a dire quella frase, non ero sarcastica ma lo sembrai.
"Lexi nessuno dei miei amici va bene?" a quanto pare aveva deciso di non ascoltare quello che avevo da dirgli.
"Perché?" gli domandai infine, non avrebbe lasciato perdere.
"Perché sono degli idioti e non ti meritano."
"E allora chi mi merita?" alzai il tono di voce e stette in silenzio, incrociai le braccia in attesa di una sua risposta. "Non capisco cosa tu voglia da me, non devo trovare l'amore della mia vita a questa festa." tornai a ridere, ma il messaggio era chiaro.
"Non voglio che tu finisca per farti male." ammise, alzando le spalle.
"Farmi male? Come quando sei venuto a sbattere con la tua auto contro la mia?" mi resi conto di quello che avevo detto solo dopo aver terminato la frase. Mi portai una mano alla bocca mentre stavo per scusarmi ma se ne era già andato.

Non è sempre estate | Jeremiah FisherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora