<<Devo assolutamente organizzare qualcosa>> sospirai sdraiata sul divano del mio migliore amico.
A:<<Tra cinque giorni è il tuo compleanno e non hai pensato ancora a nulla?>>
Erano passati vari giorni dopo l'incontro di Jay e di lì a poco ci sarebbe stato il secondo, tuttavia presa dal rincorrerlo nel suo tempo libero che appariva quasi solo la sera, mi ero dimenticata di pensare a come avrei festeggiato i miei 24 anni.
Stavo guardando il soffitto, con Axel dall'altro lato del divano con i miei piedi sulle gambe.
<<Non puoi pensarci tu?>> mi sollevai puntando i gomiti e lo osservai, indossava una felpa con il cappuccio blu e un paio di pantaloni della tuta del medesimo colore. Gli donava quel tono acceso sulla pelle abbinato ai capelli castani spettinati e il piercing al sopracciglio argento. A volte mi tornava alla memoria il nostro passato condiviso, l'essere cresciuti insieme e quella sera prima del mio incidente, a casa sua davanti al laghetto. Mi mancava la Florida, c'erano momenti in cui mi interrogavo su come sarebbe andata la mia vita se non mi avesse tradito o se gli avessi dato prima le attenzioni che meritava. Scossi la testa, cercando di scrollarmi di dosso ricordi che era meglio non rievocare. Gli volevo bene, lo desideravo al mio fianco continuamente ma ogni volta che incrociavo i suoi occhi nocciola percepivo un calore così famigliare da farmi male.
A:<<Mi stai ascoltando?>> mi strinse un ginocchio facendo risaltare le nocche spesse e due vene pulsanti proprio sul dorso della mano. Faceva football da sempre e le sue mani ne avevano risentito, a causa dei continui allenamenti e della palestra extra.
Attraente.
Strinsi gli occhi e mi focalizzai su ciò che mi stava dicendo.
<<Sì, penserò a qualcosa e ti farò sapere>> risposi dopo minuti che sembrarono infiniti.
A:<<Ultimamente non passi molto tempo con il giocattolino o sbaglio?>> non spostò la mano, al contrario, continuò ad accarezzarmi in modo piacevole e pur avendo addosso anche io una tuta grigia mi sembrò quasi toccasse la mia pelle nuda.
<<È impegnato>> risposi e mi alzai per andare in cucina, non potevo stare troppo tempo a contatto con lui, non ora che avevo un ragazzo almeno. Passai l'indice sopra la penisola in legno massiccio e su uno sgabello in ferro nero, per poi affacciarmi al frigorifero per prendere qualcosa da bere. Stappai una Coca cola e iniziai a berla, dando le spalle al salotto e percependo dei passi farsi sempre più vicini. Sapeva che effetto mi faceva, che non volevo stargli troppo vicino o avere contatti troppo ravvicinati a causa di come avrei potuto reagire, d'altro canto, ogni scusa era buona per tentare di farmi cedere. Bevvi un altro sorso, percependo un respiro caldo sul collo e il profumo One Million quasi addosso.
A:<<Avrai più tempo per me quindi?>> mi sussurrò all'orecchio sinistro e mi vennero i brividi.
Da quanto non facevo sesso?
Jay era talmente impegnato che in tre settimane avevamo concluso un paio di volte, non che mi importasse solo di quello, però sentivo la necessità di assaporarlo sulla pelle in maniera più intensa. Capivo la mancanza di tempo, i continui allenamenti e stress ma avevo il terrore che avesse perso la passione nei miei confronti. Dopo l'esperienza con Raiden la nostra relazione a livello emotivo era decisamente in salita, ci sostenevamo ed eravamo la persona su cui fare affidamento l'uno per l'altra.
<<Credi che io sia ancora attraente?>> sapevo di essere bella, di poter conquistare i ragazzi con uno schiocco di dita e le ragazze con un occhiolino.
Allora perché avevo questi dubbi?
Merda, a volte mi metteva troppo in discussione il nostro rapporto.
A:<<È seriamente una domanda?>> rise e mi voltai, alzando leggermente lo sguardo a causa dell'altezza.
A:<<Ai miei occhi sei attraente fin da quando siamo bambini, sei intelligente e spiritosa, sofisticata e alla mano al tempo stesso, hai un viso dolce e femminile e un fisico che fa sbavare mezza città>> mi accarezzò il collo, mantenendo le dita dietro di esso e passandomi un pollice sulla guancia. Strinsi la lattina che avevo ancora in mano, sentendo varie goccioline colarmi tra le dita.
A:<<Hai scelto la persona sbagliata a cui chiedere un parere oggettivo e se il tuo giocattolino non ti vede più attraente...>> sospirò e si morse il labbro inferiore <<...Ci sono tante altre persone che si metterebbero in ginocchio e con le tue gambe sulle loro spalle se solo lo chiedessi>> ascoltai le sue parole, la vibrazione che c'era tra di noi era alta e probabilmente se gli avessi lasciato la possibilità di prendermi proprio lì in quella cucina, l'avrebbe fatto senza chiedermi spiegazioni. L'unica cosa che mi uscì dalla bocca, però, fu
<<Io credo di amarlo>> avevo un nodo in gola come se lo stessi dicendo a lui in persona <<Ma ho la sensazione che possa succedere qualcosa che potrebbe uccidermi da un momento all'altro>>
Si passò una mano sul viso e tra i capelli, era nervoso, più spesso da quando avevo intrapreso una relazione seria.
A:<<Posso fare delle ricerche e accertarmi che non nasconda niente>>
Ricerche? Era davvero necessario?
Suo padre possedeva uno dei più importanti studi legali del Paese e mio padre lo stesso, per questo si conoscevano e avevano stretto amicizia. Entrambi nello stesso settore, con una passione per i soldi e nel caso di suo padre per le belle donne. Di conseguenza, essendo suo figlio avrebbe potuto usufruire di tutto ciò che gli serviva per controllare qualcuno o il suo passato. Io, invece, non mi avvicinavo al lavoro di mio padre o all'argomento anche se stavo studiando per intraprendere la stessa strada.
<<Mi fido di lui ma ci penserò>> dissi facendo un altro sorso della bibita e appoggiandola sul piano della cucina.
La suoneria del mio telefono prese a squillare, erano le 22.30 perciò doveva essere per forza Jay a quest'ora. Avanzai verso di esso ma Axel mi si parò davanti
A:<<Non puoi corrergli dietro ogni volta che ha del tempo vuoto>>
<<Non sto correndo dietro a nessuno, ha poco tempo e quello che ha lo condivide con me>> mi scostai ancora e passai, ma mi prese per il polso tirandomi a sè e facendo aderire il mio seno al suo petto.
Aveva il cuore che batteva all'impazzata.
A:<<Sai quanto sono impegnato, più di lui, eppure io sono qui perché?>>
<<Non esagerare, non ti riguarda come gestisco la mia relazione>> presi le distanze e risposi alla seconda chiamata.
"Jay"
J:"Sei libera ora? Sto tornando a casa"
Sentii delle voci e risate al di sotto, come se fosse fuori per locali.
"Tornando da dove?" Mi tremò la mano.
J:"Mi sono fermato con degli amici dopo gli allenamenti, quindi vieni da me?"
"Mi stai dicendo che ho aspettato fino ad ora che tu finissi di farti i cazzi tuoi?!" alzai il tono, non mi piaceva aspettare o non essere avvisata.
J:"Se non vuoi venire non è un problema, sono solo uscito con degli amici" sospirò.
"Va bene, starò da Axel stasera, anche io posso uscire con gli amici anche se dovevamo vederci" non mi rispose, facendo passare dei minuti interminabili, fino a quando disse
J:"Axel eh? Strano, non l'avrei mai detto" rise
"Jay, non prendermi per il culo"
J:"Io? Lascia perdere Tulip" e mi riagganciò il telefono in faccia.
Ma che?
Gettai letteralmente il telefono sul divano e mi voltai passandomi una mano sul viso, adoravo il suo carattere ma la sua permalosità a volte mi faceva davvero arrabbiare. Il problema non era il fatto che fosse uscito con gli amici, volevo avesse la sua libertà, ma il fatto che non mi avesse avvisato prima.
A:<<Bisticci tra innamorati?>> chiese, ora senza più la felpa e con una canottiera aderente nera.
<<Non ho tempo per i tuoi sotterfugi, se avessi voluto scoparti non credi l'avrei fatto tempo fa?>> sbottai, dimenticandomi di non star litigando con lui ma con il mio ragazzo.
A:<<Tulip>> si avvicinò e continuò <<Mi sono letteralmente solo tolto la felpa>> soffocò una risata carica di orgoglio e mi tolsi la felpa anche io, lasciandomi addosso solo una maglietta a maniche corte nera aderente. Era decisamente stretta, evidenziava le mie forme e il seno non costretto in un reggiseno, zona che guardò intensamente.
<<È solo una felpa Axel>> dissi dandogli una pacca sulla spalla e ripresi a girare nervosa per il salotto.
A:<<Non ti manca mai la Florida?>>
<<La Florida?>> ripetei, come se non avessi sentito bene e tirai fuori una sigaretta dal pacchetto che avevo in tasca.
A:<<Sì, la tua vecchia casa, la mia casa e i nostri amici lì>>
<<Non ho più amici lì>> gli feci cenno di seguirmi sul balcone e così fece, prendendo una coperta tra le mani. Non avevo più nessuno in quel posto, da quando me ne ero andata e si era sparsa la voce di ciò che mi era successo allo SpringBreak.
A:<<Ma non ti piacerebbe tornare? Mio padre mi ha chiesto se mi andava per le vacanze di Natale, potresti venire con me>> lo guardai mentre aderivo con la schiena al muretto del balcone, ero uscita in maglietta pur facendo freddo e per questo avvolse entrambi nella coperta che aveva preso prima di uscire. Eravamo stretti e vicini, tenevo la sigaretta in bocca e gli occhi fissi nei suoi.
<<Ho qualcuno qui di più importante della Florida>> non mi toccava ma aveva le mani appoggiate appena dietro di me.
A:<<Non ti ho chiesto questo, ma se ti piacerebbe tornare>> mi appoggiò un pollice sulle labbra sfregandolo dolcemente e mi sfiorò la gola con le altre dita.
Sì, volevo tornare in Florida.
Ma non mi fidavo di ciò che avrei potuto fare per così tanto tempo vicino ad Axel, nella casa in cui avevamo vissuto una pseudo relazione e la nostra amicizia, il tradimento e l'eccitazione. Avevo un impegno e non volevo cedere alle sue attenzioni anche se non lo avessi avuto.
<<Non sono più la ragazza di una volta, non l'hai ancora capito, lei non esiste più>> scansai la sua mano dal viso e mi ricomposi.
A:<<Io so che una parte di te è ancora legata a me come quando eravamo più piccoli, che si imbarazza ancora quando le sto troppo vicino..>> mi sfiorò la schiena con le mani e me la accarezzò, non procurandomi fastidio <<...E che si eccita quando le sfioro certe zone>> passò ai fianchi e li agguantò tirandomi verso di lui facendomi ritrovare a pochi centimetri dalla sua bocca, anche se avevo ancora la sigaretta tra le labbra, e a contatto la sua eccitazione prepotente.
Il fumo denso era l'unica cosa che ci separava dal commettere uno degli errori più frequenti tra di noi, con l'unica differenza che più passava il tempo più mi spingeva a cedergli.
<<Ciò che c'è tra me e Jay vale molto più di una scopata>> inspirai l'ultimo tiro e la spensi nel posacenere, per poi divincolarmi e tornare in casa.
Era decisamente meglio mettermi in cammino per tornare a casa mia, la situazione ormai mi stava sfuggendo di mano con il passare dei minuti.
A:<<Visto che hai discusso con il tuo giochino potresti fermarti qui, non è obbligatorio dormire nella mia stanza anche se non mi opporrei>> si mise seduto sul divano con le gambe leggermente divaricate, quasi invitandomi ad osservare ciò che ci stava nel mezzo.
<<Non hai qualche biondina a cui fare il filo stasera?>> lo punzecchiai.
A:<<Potrei, ma non ho mai preferito loro alle rosse>>
<<Sai Axel, ci conosciamo da diverso tempo, anni...>> mi avvicinai e lo guardai dall'alto <<...e sono convinta che tu mi voglia ora solo perché ho lasciato la possibilità a qualcun altro di starmi accanto>> gli presi il viso in una mano e lo strinsi leggermente.
A:<<Probabilmente questa è la versione che ti fa più comodo credere e va bene così, ho imparato ad aspettare e andrò avanti a farlo>> mi prese la mano e me ne baciò l'interno.
<<Dovresti essere il mio migliore amico, non uno dei tanti che aspetta che schiocchi le dita>>
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Burning Snow 1
RomanceTulip conduce da svariato tempo una vita all'insegna del sesso e del dolore. Amante del controllo e soprattutto degli istinti carnali, non ricerca più affetto o gratificazione se non attraverso l'obbedienza e la devozione. Lei è fuoco e cerca disper...