T:<<Niente sarebbe lo stesso senza di te>>
Ero eccitato e nudo sotto la mia ragazza, non avrei potuto chiedere di meglio, soprattutto al suo compleanno. Avrei voluto focalizzarmi su di lei anche fisicamente, ma per qualche motivo si lasciava a malapena toccare. Avevo bisogno di sfiorarle il viso, le cosce, il sudore e sapere fosse lei. Le mie mani erano, però, legate dietro la schiena e anche se di tanto in tanto tentavo di liberarmi il nodo era ancora lì pur iniziandosi a smollare.
<<Voglio toccarti>> mi mossi un'altra volta, percependo il blocco ai polsi farsi più allentato, se avessi insistito ancora sarei riuscito a liberarmi ma non potevo, aveva scelto così Tulip e dovevo rimanere in quella posizione.
Sapeva dominarmi anche mentalmente e non potevo farne a meno.
T:<<Mi toccherai>> sussurrò e mi prese il cazzo in mano, sfregandolo e dirigendolo verso la sua intimità. Si piegò su di me, appoggiando una mano a lato del mio viso e l'altra alle prese con lo sfregamento tra la congiunzione che ci avrebbe legato di lì a poco in una cosa sola. Il seno sodo si intravedeva dal tessuto del body in pizzo e i suoi capelli rossi profumati mi ricadevano a lato della guancia, il mio cuore martellava e il cazzo era duro ma allo stesso tempo insensibile. Duravo nella media, non avevo problemi, ma con quegli elastici nemmeno avevo sentito uno stimolo di culmine. Mugolò quando un pezzo alla volta mi infilò tra le sue gambe, era bagnata e calda, mi chiedeva di scoparla ma sapevo che con Tulip sarei sempre stato io ad essere scopato.
E non potevo essere più felice.
T:<<Ti piace quello che vedi?>> era la visione più bella che avessi mai visto, si reggeva sulle mie cosce con le mani restando con le gambe completamente aperte davanti a me. Aprii la bocca, in cerca sia di ossigeno sia di parole. Non sapevo cosa dire, di donne nude ne avevo viste ma nessuna era come Tulip. Mi possedeva, ricordava al mio corpo e alla mia mente quanto fossi di sua proprietà.
Volevo toccarla.
<<Tulip, cazzo...>> mi mossi ancora digrignando i denti, cercando di liberare i polsi e senza pensarci mi spinsi dentro di lei facendola sobbalzare. Mi stava torturando, sapeva quanto adoravo assaporarla ed esplorarla, perché mi stava togliendo questo privilegio? Non mi dispiaceva essere legato, mi fidavo di ciò che voleva farmi provare e fino ad ora mi era piaciuto. Il problema non era la corda, i miei polsi che pizzicavano o il mio membro che non vedeva l'ora di lasciarsi andare. Ciò che mi assillava era di non poterla toccare in un giorno come questo, sentivo che era tesa e non mi sembrava mi stesse trattando come al solito. Avevo il terrore mi vedesse come gli altri.
<<Tulip, non->> non riuscii a finire la frase che mi mise una mano sulla bocca continuando a scoparmi senza fermarsi.
T:<<Ho voglia di scoparti Jay, tu vuoi farti scopare?>> tornò su di me, sfregando il seno contro il mio petto e ansimandomi contro l'orecchio.
La facevo eccitare davvero così tanto?
Ansimai contro la sua mano e annuii, provando a lasciarmi andare ma non ci riuscii, non la vedevo presa come al solito. La sua schiena si tendeva e scorreva avanti e indietro a ritmo, era lucida e piena di segni. Mi venne da piangere quando pensai per l'ennesima volta al dolore che aveva provato quando le era capitato, mi ricordava il mio e gli occhi iniziarono a bruciare. Le avevo regalato un anello e ora premeva contro la mia bocca per non farmi parlare, perché non voleva sentirmi? Stava pensando a qualcun altro?
Non mi guardava eppure continuava a montarmi, fu quando si sollevò incrociando il mio sguardo che percepii le lacrime scorrere sul mio viso e anche le sue. Mi sfuggì un singhiozzo smorzato dalle sue dita che premevano ancora contro di me e quando me ne sfuggì un altro si accorse che stavo piangendo. Stava piangendo anche lei per qualche strano motivo e per l'ennesima volta cercai di liberarmi senza riuscirci.
T:<<Io non...>> farfugliò e si asciugò una guancia <<Scusami>> levò la mano dalle mie labbra e mi sfilò da sè.
Perché stava andando via?
Mi slegò i polsi e controllò che non ci fossero segni, si sfregò ancora gli occhi e senza pensarci la presi per un braccio riportandola sul mio bacino questa volta da seduto.
<<Dove vai... parlami Tulip>> mi asciugai una guancia, ricacciando le lacrime di sconforto che mi stavano assalendo.
T:<<Sei sempre così gentile con me...>> mi portò le braccia al collo <<e rispettoso...>> si abbassò all'altezza della mia spalla, la succhiò e morse facendomi mordere il labbro per il piacere <<Sei proprio un bravo ragazzo Jay (you're such a good boy*)>> un formicolio pizzicò il mio corpo dalle punte dei piedi fino alle orecchie. Adoravo quando era dolce, mi faceva venire voglia di obbedirle.
<<Il tuo...sì>> ansimai mentre mi guardava finalmente negli occhi con l'espressione che tanto bramavo.
T:<<Non voglio essere dolce con te stanotte, voglio sentirti implorare di essere scopato, lo voglio così oggi>>
Oggi? Che intendeva?
Reclinai la testa leggermente indietro tanto da appoggiarla alla testata del letto, strinsi le sue cosce e mi bagnai le labbra prima di dire..
<<Scopami, ti prego>> mi prese un capezzolo tra due dita e il collo con la bocca. Morse la mia pelle e strinse anche l'altro capezzolo, facendomelo diventare duro e rosso. Era sempre molto carnale ed istintiva ma mi stava trattando maggiormente come una preda, di più delle altre volte.
Mi piaceva.
<<Fammi entrare dentro di te, so quanto sei eccitata>> le afferrai il sedere facendola avvicinare con il bacino trovando via libera per scivolare tra le sue gambe, tentai fino a quando non mi arrivò uno schiaffo in pieno viso, non era troppo forte ma pizzicava comunque.
Porca troia, mi stava facendo eccitare con cose a cui non avevo mai pensato o fatto.
T:<<Non tirare la corda, ho già detto cosa voglio che tu dica>> mi passò il pollice sul labbro inferiore, giocando un po' con il mio piercing al labbro. Le piaceva molto, anche se io non ci trovavo nulla di stravolgente, l'avevo fatto da giovane.
<<Ti ho già risposto di scoparmi>> sorrisi, se voleva mandarmi allo sfinimento, allora potevo farla innervosire un po'. In realtà sapevo benissimo cosa mi stava chiedendo ma una piccola rivincita per avermi impedito di toccarla ed essermi spaventato per il suo atteggiamento, potevo anche prendermela.
"Colpiscimi ancora" pensai.
T:<<Vuoi provocarmi per caso? Sappiamo entrambi che a questo gioco vinco sempre io>> mi mollò un'altra sberla, più scherzosa e leggera di prima. Mi osservò facendomi sentire la fame che aveva dagli occhi e si mise seduta tra le mie cosce, si sdraiò sul letto e divaricò le gambe, appoggiando i piedi contro le mie spalle. Non ero sopra di lei, eppure mi sembrava come se lo fossi, immaginavo così di vederla sotto di me. I capelli rossi sparsi sul materasso, il seno stretto tra le braccia mentre si toccava, la forma a clessidra del suo corpo accentuata dalle gambe piegate e il labbro stretto tra i denti. Avrei potuto inchinarmi di più e prenderla, era già aperta e pronta davanti a me, non avrei dovuto impegnarmi troppo. Mi dominava così tanto anche mentalmente che l'idea di infilarmi senza preavviso dentro di lei come tante ragazze mi avevano chiesto negli anni, però, era impensabile. Era sempre sopra fisicamente ma anche quando non lo era, lo era psicologicamente, e non avrei mai spezzato la dinamica tra noi, la amavo troppo. Proseguii ad accarezzarle l'interno coscia come se fossi legato e la osservai mettersi una mano sulla figa, allargandola ed esponendola a me. Solo a me.
<<Stai barando>> sussurrai con finto disappunto.
Quanto era bella.
Si fidava davvero così tanto da permettermi di guardarla da sopra in quel modo?
T:<<È la visione più vicina allo stare sopra che puoi avere>> mi mise due dita in bocca prepotentemente e se le infilò dentro, gemendo e contraendosi.
Mi indurii ancora di più, se era possibile.
T:<<Non vorresti sapere quanto sono bagnata in questo momento? Quanto desidero venire mentre sei dentro di me, grosso e pulsante?>> inarcò la schiena e la sua mano sfiorò le mie palle mentre si dava piacere.
<<Sì...>> mi contrassi e risposi senza il minimo controllo, ero incantato davanti ad una realtà talmente erotica.
T:<<Non mi manca molto a venire>> mormorò e schiuse un po' la bocca.
T:<<Oh, Jay...>> le gambe le si chiusero e tremarono. Non potevo lasciarla venire senza di me, senza sapere che era almeno un minimo a causa mia.
<<Voglio essere scopato Tulip, lo sai quanto voglio che mi scopi e mi stai sopra, anche se devo ammettere tu sia bellissima in questo momento>>
Mi fissò per qualche secondo ma non disse nulla, si tolse il body da sopra la testa lasciandosi scoperta e continuò a toccarsi lentamente. I capezzoli erano dritti e arrossati, come se glieli avessi presi in bocca tutta la sera.
La volevo toccare così tanto...
T:<<Non c'è niente che ami di più di vederti implorare le mie attenzioni>>
Le baciai una caviglia, scivolando lungo il polpaccio e infine la coscia. Inaspettatamente prese la mia mano sinistra e la direzionò tra le sue gambe.
T:<<Voglio sentirti implorare ancora un po'>>
Mise le mie dita a contatto con la sua intimità e la percepii bagnata e scivolosa, inutile dire quanto mi abbia estasiato una sensazione simile.
T:<<Toccami>> impugnò il mio pulso e mi spinse contro di sè.
Feci come ordinato e la penetrai con un paio di dita, andai avanti finendo con una mano sul materasso a lato del suo fianco e il busto proteso su di lei per comodità. Ansimò e lo stesso feci io pur non toccandomi. Andai avanti fino a quando non mi strinse i polsi con entrambe le mani, una impugnava quella che la scopava mentre una quella al materasso e accompagnò i movimenti con il bacino. Venne tremante sulle mie dita, mi tolse gli elastici e mi prese dal collo per baciarmi.
<<Ti prego, voglio venire, fammi stare dentro di te...>> la baciai con più foga <<Ti amo>>
Mi spinse contro il letto, tornò su di me e senza darmi il tempo di realizzare mi direzionò dentro di lei.
T:<<Comportati bene e vieni, angelo>>
Mi estasiai all'istante, una frase simile dalla ragazza di cui ero innamorato era un misto tra eccitazione e desiderare un contatto ancora più vicino con lei, tremava e un orgasmo travolse entrambi nello stesso momento. Fu soddisfacente concludere in quel modo ma di più lo fu vederla sensibile e stravolta con il mio seme tra le cosce.
Non ne avrei mai avuto abbastanza.
Insistetti per pulirla, prendermi cura di lei richiedeva anche sistemare il casino che facevo fuori e dentro il suo corpo, ne sentivo l'obbligo. Di conseguenza dopo averla convinta la avvolsi tra le mie braccia sotto il lenzuolo e la coperta, che profumavano di pulito e fiori.
T:<<Mi dispiace per aver reagito male prima>> stremata e imbarazzata si voltò nella mia direzione.
<<Credevo non volessi farti più toccare, mi sono spaventato>> dichiarai.
T:<<Non volevo, infatti, odio il mio compleanno a causa di ciò che è successo anni fa>> sospirò.
<<Cosa è successo?>> non riuscii a limitarmi, la amavo e volevo conoscere tutto di lei.
T:<<Mia madre se ne è andata quando avevo quasi 19 anni, dopo un litigio...>> le accarezzai una guancia mentre aspettavo che incrociasse il mio sguardo e si ammorbidii, lasciandosi al mio tatto. Desideravo confortarla, anche se mi ripetevo di essere stato uno stupido per essere fuggito molte volte quando litigavamo.
T:<<Tendo ad essere più bisognosa di attenzioni ma allo stesso tempo faccio ancora più fatica a lasciarmi toccare, non era mia intenzione trattarti male>> sollevò lo sguardo e i suoi occhi verdi smeraldo divennero lucidi.
<<Mi sono solo spaventato perché tengo a te, sono qui e se lo avessi saputo non sarei andato agli allenamenti oggi>> le baciai la fronte e la strinsi tra le mie braccia.
T:<<Mi basta che non te ne vada anche tu, mi spaventi a volte>> la sua voce sincera mi fece sentire terribilmente in colpa per il vizio che avevo di scappare dai miei problemi, ma cercai di non rimuginare sui difetti che avevo, mi sarei migliorato per lei.
<<Non c'è nessun altro posto dove voglia stare se non con te>>
STAI LEGGENDO
Burning Snow 1
RomanceTulip conduce da svariato tempo una vita all'insegna del sesso e del dolore. Amante del controllo e soprattutto degli istinti carnali, non ricerca più affetto o gratificazione se non attraverso l'obbedienza e la devozione. Lei è fuoco e cerca disper...