34.Jay

51 1 0
                                    

I motori delle auto risuonavano in tutto il quartiere, le urla estasiate non si fermavano e acclamavano i guidatori spingendoli a sgommare sull'asfalto asciutto.
T:<<Aspettami qui, ok?>> ero in piedi accanto a Tulip, che mi guardava con degli occhi che chiedevano che non la perdessi di vista, lucidi e verde acceso, poche volte li avevo visti in quel modo e io avevo voglia di starle addosso da quando mi era venuta a prendere. Annuii e aspettai lì, seduto sul marciapiede, seguendo la sua forma a clessidra allontanarsi.
Dio, quella tuta le fasciava ogni singola linea del corpo. Si abbinava al suo carattere, ti incuteva quasi timore per quanto era attraente e avrebbe potuto schiacciare qualsiasi persona impertinente.
Mi guardai attorno, non riconoscendo nessuno dell'Università o dei miei amici, fino a quando non riconobbi Raiden da lontano venire verso di me. Indossava una felpa nera con un logo azzurro della palestra dove faceva taekwondo e al di sopra un giubbotto scuro.
R:<<È da un po' che non ci si vede, come va?>> disse sedendosi accanto a me. Aveva un buon profumo, Sauvage di Dior ne ero certo, i capelli lucidi e una sigaretta tra le labbra.
<<Non c'è male, sto aspettando Tulip>> non ero nervoso ma per un secondo ricordai quando l'avevo preso da dietro quel pomeriggio di poche settimane prima e mi formicolarono le dita. Era da diverso tempo che non facevo sesso con un uomo e per qualche motivo a me sconosciuto, la tensione che mi lasciava sul corpo era diversa che con le donne.
A differenza di Tulip, che era una donna ma spesso mi scopava come se fosse un uomo.
R:<<Credo sia andata da qualche parte con Axel...>> sgranai gli occhi e digrignai i denti all'istante <<...dovresti vedere la tua faccia>> rise e mi diede una leggera spinta al petto.
<<Molto divertente, sai che effetto mi fa>> mi lasciai andare e roteai appena gli occhi indietro. Gli avevo accennato i miei dubbi e le mie paure sia come partner, sia nei riguardi del suo migliore amico molto ambiguo.  R:<<Solitamente Axel e Tulip preparano una sorta di corsa, iniziano così la festa, niente di preoccupante>>. Mordicchiò il mozzicone che teneva in bocca e lo fissai non prestando attenzione al fatto che avrebbe potuto farci caso, era un bel ragazzo e sarei stato un bugiardo se non avessi ammesso che mi era piaciuto scoparmelo. Aveva 23 anni eppure era a tutti gli effetti un uomo, fisicamente e caratterialmente, diffondeva il suo fascino a chiunque.
R:<<Se non fossi il suo ragazzo probabilmente ti avrei già chiesto di succhiartelo nel bagno, ma non voglio che qualcuno tagli il mio>> rise e tornai con lo sguardo sul suo, rendendomi conto di averlo fissato troppo a lungo, avrebbe potuto accendere la mia libido se mi fossi lasciato prendere dalla situazione ma mai quanto la mia ragazza. Inspirò un'ultima volta e socchiudendo appena un occhio gettò la sigaretta.
<<Scusami, sono solo nervoso>> scrutai nuovamente la zona alla ricerca di un viso contornato da capelli rossi e voluminosi, ma non lo trovai.
R:<<Sai Jay, tu mi piaci con Tulip, mi duole ammetterlo ma vi ho visti nel momento più intimo che ci possa essere e non l'ho mai vista così come è con te. Non so se sono più invidioso per te o per lei>>
La chimica nel nostro rapporto era scoppiata fin da subito, come i nostri problemi d'altronde. Non avevo mai raggiunto una tale confidenza e reciprocità con una ragazza, spesso non sapevo come comportarmi, non volendo farle mancare niente e rispettando anche me stesso. Oggettivamente, però, mi rendevo conto che il sesso e la dinamica era cambiata. Era più amorevole, restava carnale ma non squallida, non lo era mai stata. Si lasciava toccare, esplorare e assaporare e sapevo fossi l'unico a poterlo fare. Le avevo detto che la amavo, senza pretendere una risposta perché doveva saperlo, volevo che lo sapesse e una parte di me sperava di sentirmelo dire a mia volta ma senza pressarla.
<<Grazie Raiden, mi ha aiutato quel pomeriggio>>
R:<<Anche a me, era da un po' che non facevo una cosa simile, a quei livelli insomma...>> lo guardai con aria interrogativa <<...nel senso, lei che ci va giù pesante con entrambi e ciò che hai in mezzo alle gam->>
<<Sì Rai ho capito>> risi, non era il primo che nella mia vita mi aveva fatto apprezzamenti simili, tuttavia gli unici che avevo mai accettato senza sentirmi sporco erano quelli di Tulip.
La intravidi su una Mercedes AMG GT3 bianca, ma al lato del passeggero, precisamente con il busto fuori dal finestrino.
Chi stava guidando?
Mi spostai tanto da vedere Axel al volante, si spostarono tutti dalla strada e l'unica cosa che si iniziò a sentire era la musica a tutto volume e le ruote girare senza ritegno. Osservai i loro movimenti, lui la mangiava con gli occhi mentre lei libera e spensierata si lasciava guidare dalla velocità e dal vento.
Quanto era bella.
Girarono, facendo fumare le gomme e sentii urla e fischi provenire dalla folla attorno a loro.
Per la prima volta, avrei voluto essere lui.
Andarono avanti ancora e ancora, lei urlava e si sfogava, mentre lui sperava che si affacciasse dal suo finestrino. Fecero un giro dell'isolato e quando si fermarono, Tulip uscì dal finestrino, non degnando molto Axel di attenzioni. Corse da me, era agitata, lo percepivo dal suo sguardo in fiamme. Con un salto mi avvolse le gambe al bacino e mi prese la bocca con la sua, il profumo della sua pelle era vivo e inebriante mentre quello delle sue labbra dolce come una ciliegia.
T:<<Corri con me Jay>>
Merda, mi venne duro all'istante.
Sapeva cosa dirmi, come dirlo e che tipo di reazione avrebbe scaturito in me. Mi stava stuzzicando, anzi più di questo, stava scopando con il mio cervello. Si morse il labbro inferiore, così forte che mi domandai se non le facesse male, e studiò qualcosa di impreciso sul mio viso. Scese, poi, dalla mia presa e appoggiò i piedi al suolo, avevo il respiro affannoso e anche lei.
T:<<Vuoi?>> chiese porgendomi la mano e senza la minima esitazione accettai stringendogliela. Ero incredulo, estasiato e spaventato al tempo stesso.
Che diavolo stavo per fare?
A:<<Non facciamo un altro giro?>> arrivati alla macchina con cui eravamo arrivati, Axel era poco dietro di noi e sembrava non avesse per nulla intenzione di cedermi il posto.
T:<<Faccio l'ultimo con Jay>> si appoggiò alla portiera con la schiena e si stiracchiò. Quella tuta le fasciava le cosce sode divinamente e non impediva ai miei pensieri di proseguire, volevo togliergliela e avere le sue gambe premute sulle guance. Il suo amico fece un sospiro rumoroso e mi squadrò dall'alto al basso, sfidandomi. Atteggiamento a cui sorrisi, stuzzicandomi il piercing al labbro che avrei sicuramente tolto se non avessi smesso di prendere pugni in bocca agli incontri. Se ne andò e io lo seguii con lo sguardo dirigersi dai suoi amici. Felix, Archie e altre ragazze erano pronti ad accoglierlo, eppure lui voleva ciò che era mio, lo percepivo fin troppo.
T:<<Hai finito?>> mi voltai, sorprendendola sorridere e aspettare una mia risposta a braccia incrociate.
<<Non stavo facendo niente>> dissi distogliendo lo sguardo, solo lei sapeva rimettermi al mio posto.
T:<<Niente?>> mi tirò verso di sè dalla cintura dei jeans e le aderii al corpo quasi completamente. Il profumo di cioccolato mi stuzzicò le narici e quello agrumato della sua pelle mi impastò il palato.
<<Ti ha infastidito?>> avvolse le mani attorno alla mia vita e si morse ancora il labbro.
T:<<Mi piace il tuo modo silenzioso di farti rispettare, è attraente>> le passai il pollice sul labbro che stava martoriando da tutta la sera e aprì leggermente la bocca.
Chissà perché era così nervosa.
Le diedi un bacio, senza aspettare un suo cenno o altro e assaporai un misto tra ciliegia e ferro a causa del taglietto che ero certo si era procurata a forza di mordersi.
<<C'è qualcosa che non va?>> sussurrai sulle sue labbra ed esitò, atteggiamento strano da parte sua.
T:<<Voglio solo stare con te>> mi accarezzò il collo con le mani e le passò sulla mia mascella, facendomi gemere appena. Avevo bisogno che mi toccasse, che si prendesse cura di me. Negli ultimi giorni o forse settimane non avevo avuto tempo di stare con lei come avrei voluto e ora stavo pagando le sue attenzioni con un dolore atroce alle parti inferiori. La volevo tutta per me, accarezzarla, farla stare bene e parlare con lei per ore e ore. Stavamo insieme, la amavo e non le avrei mai fatto del male, era l'unica cosa vera che avessi mai avuto in vita mia.
Entrammo nell'auto e come con Axel si mise al posto del passeggero, mi spiegò ciò che potevo fare e due o tre dritte su come dirigere meglio la corsa.
T:<<Mi fido di te, angelo>>
In quel momento mi sembrò che mi dicesse "ti amo".
<<Anche io>> mi lasciò un bacio sulle labbra e si affacciò al lato del passeggero.
Partì "Coma" dei $uicideBoy$ e sgommai come avevo sempre sognato di fare. Girai intorno, ridendo e guardando di tanto intanto lo sguardo complice di Tulip.
Merda, mi sentivo vivo.
Le persone urlavano e ci acclamavano e io continuavo a dargli ciò che volevano: adrenalina.
Andai più veloce e vidi di sfuggita il fumo delle gomme dietro l'auto, e quando tornai con gli occhi sulla ragazza accanto a me, la osservai gattonare verso di me. Passò sotto la mano che avevo ancorata al cambio e come un gatto nero e scaltro si insinuò anche sotto l'altro, per arrivare a sedersi sul finestrino. Si era tolta le scarpe e quando meno me lo aspettai, mi toccò il cazzo con un piede.
Amavo tutto di lei ma quando mi voleva stuzzicare, mi faceva esasperare.
Si sporse all'indietro fuori dall'auto, facendomi per un attimo preoccupare e io non riuscii più a staccare gli occhi dal suo corpo, le sue vibrazioni, il suo piede, il suo profumo, la sua personalità e la sua vivacità. Dopo qualche giro rientrò dentro e si mise a cavalcioni su di me, dando le spalle alla strada.
T:<<Ho scelto i vestiti sbagliati per farti guidare stasera>> prese a baciarmi il collo
<<Che intendi dire?>> mugolai
T:<<Intendo dire che ti voglio nudo, ora, sotto di me, tra le mie cosce>> feci scivolare una mano sulla sua natica e la strinsi, spingendola ad inarcarsi ancora di più contro di me.
Presi immediatamente un'uscita, per allontanarmi dalla festa e dare alla mia donna ciò di cui aveva bisogno: me.
Aveva 24 anni, era una donna e il suo potere decisionale era per me fonte di eccitazione e ammirazione. La invidiavo per il suo carattere fermo e deciso, e la desideravo per il modo in cui mi reclamava.
T:<<Merda>> sussurrò affannata mentre mi succhiava e leccava il collo.
<<Che c'è?>> stavo guidando il più in fretta possibile, ma rispettando i limiti e casa mia non era proprio così vicina.
T:<<Accosta da qualche parte>> ansimò e mi preoccupai.
Sembrava persa.
Trovai un punto dove poter fermarmi senza problemi e spensi l'auto.
<<Ti senti bene?>> le passai una mano tra i capelli e inspirai il suo profumo, cioccolato.
T:<<Voglio portarti a casa mia, scoparti nel mio letto e dormire con te, farmi una doccia con te e restare insieme anche domani>> prese la mia mano destra e mosse l'anello che indossavo.
Sentii le parti inferiori scalpitare per assaporare l'interno delle sue mutandine.
Perché l'idea di dormire nel suo letto mi eccitava così tanto?
La mia risposta tardò ad arrivare, non sapevo come prendere questa sua proposta.
T:<<Ti va?>> sollevò lo sguardo, le sue folte ciglia scure contornavano il verde smeraldo dei suoi occhi e le guance piene erano arrossate.
<<È che non so come dovrei prendere questa proposta>>
T:<<Non ho mai portato nessuno nella mia camera, nel mio letto o nella mia doccia. Vuoi essere il primo?>> sorrise. Si ricordava ciò che le avevo detto dal dottor Foster, il suo psicoterapeuta, il mio desiderio di sapere di essere l'unico per lei.
<<Il primo eh?>> mi sciolsi e mentre le baciavo la fronte continuai <<Mi impegnerò per essere anche l'ultimo>>

Burning Snow 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora