Capitolo Tre -L'Erede di Kikujima

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CAPITOLO TRE

Ma a Kikujima si mangia solo riso?


«Eccoti finalmente! Allora, ci si diverte lassù?» chiedo a Dani quando rispondo al telefono. «Va bene tutto, ma chiamarmi ogni ora... Non ti sembra esagerato persino per te? Intendo dire, ogni ora spaccata!» lo prendo in giro ridendo e mi sdraio sul divano in attesa di una sua risposta sarcastica, che però non arriva.

C'è silenzio dall'altra parte, tranne che per un lieve ronzio intermittente. Comincio a preoccuparmi; sarà uno scherzo? «Dani?» ripeto e torno a sedermi spostando i capelli indietro. «Dani ci sei?» chiedo alzandomi e comincio a camminare su e giù nel piccolo living. Finalmente sento una voce che accolgo con sospetto:

«Signorina Hikari? Parlo con la signorina Mia Hikari?» chiede la voce femminile dall'altra parte. Ecco che ci risiamo; avrà sicuramente perso il telefono per l'ennesima volta! Mi rilasso e mi siedo di nuovo incrociando le gambe.

«Si, buonasera, sono io; Mia, e quello è il telefono del mio ragazzo... Se fosse così gentile potrei dirle dove alloggia; le sarei grata se potesse riportarlo alla reception dell'hotel». Sarà la terza volta che perde il telefono; per non parlare delle chiavi dell'auto. E poi sarei io quella con i problemi di memoria!

Dall'altra parte ancora silenzio. «Signorina,» ricompare dopo qualche secondo la donna che all'inizio mi aveva allarmata «Mia; è sola in questo momento? Ha qualcuno con lei? Dovremmo comunicarle alcuni fatti che sarebbe meglio fare in circostanze diverse, ma deve capire che... Insomma, abbiamo qualcosa di importante da dirle sul suo fidanzato» mi dice con voce preoccupata facendomi nuovamente andare in ansia.

Mi alzo di nuovo; che diavolo succede? Oddio, non sarà che si è dimenticato di portare la carta di credito? Un incidente, forse? Uno scherzo? No, non può essere... Mi devo calmare. «Stia tranquilla signora, sono con mia mamma adesso (mento), ma lei chi è? Se questo è uno scherzo giuro che chiamo la polizia e vi faccio tracciare!» strido istericamente e comincio a sudare freddo... Ridicolo; io che sudo, quando mai?! Dall'altra parte sento parlottare e mi infastidisco e alla fine, metto giù senza nemmeno pensarci stringendo il telefono portandomi una mano alla fronte, poi mi sento in colpa e mi pento; richiamo.

"Magari era un'interferenza?".

«Signorina Hikari; buonasera, sono il comandante della polizia di distretto, mi ascolti bene. Le darò poche informazioni per non confonderla ulteriormente: il suo fidanzato risulta disperso da ventiquattr'ore. Ora, lei deve assolutamente stare calma; vedrà che risolveremo questa spiacevole situazione ancor prima che lei possa capire cosa sta succedendo. La richiameremo domani così se nel frattempo avrà sue notizie, potremo confrontarci...».

«Ma che cazzo sta succedendo? Ma chi è lei? Scomparso? Come scomparso?» inizio a gridare avvampando, col cervello su Off.

«Si calmi signorina; come le ho già detto, verremo a capo del mistero... Sarò sincero con lei, preferisco che lo sappia da noi e non dai media; ci sono state delle slavine; purtroppo il caldo di questi giorni... Abbiamo paura che il suo fidanzato possa essere stato colpito da una valanga o qualcosa del genere... Insomma, potrebbe trattarsi anche di altro ma...» mi prova a dire per cercare di tranquillizzarmi. Lo capisco, fa il suo lavoro e allora la mia parte razionale prende il sopravvento e faccio un grande respiro e distendo la schiena facendo uno sforzo enorme, concentrandomi.

«Mi scusi, ma come fate ad avere il suo telefono?» chiedo mostrandomi ora un po' più matura iniziando a sentire però una stretta alla gola.

«Lo abbiamo trovato vicino ad una delle piste che sono state sommerse» mi dice sincero e a quel punto crollo. I brividi invadono il mio corpo, le lacrime dai miei occhi scendono incessanti e il sangue si ferma nelle mie vene; sento freddo, come una secchiata d'acqua gelata e comincio a tremare e a quel punto, vengo pervasa dai peggiori presentimenti e immagini che vengono interrotte dalla voce ruvida del commissario che mi dice di chiamare qualcuno e farmi supportare e che ci sentiremo domani per gli aggiornamenti. «Cerchi di riposarsi; mi dispiace davvero» conclude spegnendo la chiamata, scomparendo.

L'erede di KikujimaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora