Capitolo 1

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Nello scrivere, siamo chi non abbiamo coraggio di essere nel parlare

A chi continua a credere, nonostante tutto

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4 MESI DOPO || MAGGIO

La sveglia suona alle 7. Puntuale come sempre.

A fatica apro gli occhi, me li strofino e con lentezza mi alzo. La stanza è tutta buia ma io so benissimo dove mettere i piedi per non inciampare nei vestiti sul pavimento.

Apro la porta della mia stanza e la luce di maggio, proveniente dalle altre finestre della casa, mi acceca. Porto una mano sopra gli occhi. Tasto con la mano il muro del corridoio per trovare la porta del bagno. Quando la trovo mi fiondo sotto la doccia.

Con ancora tutto l'accappatoio vado in camera mia. Mi infilo l'intimo e nel cercare i vestiti sparsi sul pavimento mi cade l'occhio sul mio riflesso.

Mi fisso per un attimo, faccio una faccia schifata per poi riprendere a cercare i miei skinny jeans neri. Una volta trovati me li infilo. Mi infilo anche una classica maglietta nera a maniche corte e una camicia a quadri rossa sopra.

Mi allaccio le Vans nere, prendo zaino e telefono e esco da camera mia, richiudendo bene la porta.

Nello scendere le scale passo accanto alla camera di mio fratello. Mi soffermo un attimo a pensare se aprire o no quella porta. Faccio un passo verso la porta chiusa ma cambio idea e mi fiondo giù dalle scale cercando di non pensare a niente.

«Buongiorno tesoro» mia madre mi accoglie con un caloroso sorriso.

«Buongiorno ma'» sulla tavola ci sono i miei biscotti preferiti. Da quando Niall se ne è andato me li fa sempre.

«Vuoi un the?»

«Si, grazie»

Bevo velocemente il mio the e mangio qualche biscotto. Poi saluto mia madre con un bacio veloce e esco di casa.

L'aria è sempre più calda e io ho bisogno di quell'aria fredda di febbraio. Quella che mi entrava dentro anche se avevo i vestiti. Quella che mi faceva sentire meglio e con il suo freddo anestetizzava il mio cuore in frantumi.

Mi infilo le cuffiette e mi rilasso ascoltando la musica, camminando verso scuola. Mi concentro sulla musica, sulle parole e le canticchio cercando di non pensare a quelle cose che per mesi mi hanno ucciso.

Entro nel cancello di scuola e subito li vedo. Mi avvicino a loro e mi siedo sul muretto affianco a loro.

«Ciao»

«Ciao Michael»

«Sei pronta per l'interrogazione di geografia?» mi domanda Luke cercando di instaurare una conversazione con me.

«Si»

«Io vado, ci vediamo in classe» annuncio.

La campanella non è suonata, quindi faccio il giro dell'edificio e entro dalla porta secondaria. Una volta entrata in classe, prendo posto all'ultimo banco, dalla parte opposta delle finestre.

La campanella suona e tutti i miei compagni prendono posto nei banchi davanti ai miei. Entra Diana e ci salutiamo con un semplice cenno della testa. Lei si va a sedere dall'altra parte della classe e il posto accanto al mio viene occupato da Luke.

La lezione comincia e nessuno dei due spiccica parola. Provo a concentrarmi sulla lezione e ci riesco. Solo gli ultimi minuti ho difficoltà ad ascoltare. Guardo Luke e lui è su un altro mondo. Guardo Diana e lei sta prendendo appunti.

COLD LOVE 2 || CALUM HOODDove le storie prendono vita. Scoprilo ora