Capitolo 2

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"Così vicini ma così lontani"

-Beside You, 5 Seconds Of Summer

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E un'altra giornata sta arrivando. Il sole si sta alzando lentamente nel cielo. Sono le 6.30 di mattina e per strada regna il silenzio. Dalla finestra della mia camera osservo le strade vuote e mi godo il silenzio della casa. Con una mano a sorreggermi la testa penso a cosa starà facendo lui. Sono le due e mezza del pomeriggio da lui. Starà a casa. Può darsi che starà con la sua nuova ragazza. Forse stanno sul divano accoccolati e lui gli starà dicendo cose dolci. Gli starà dicendo le stesse cose che ha detto a me.

Non l'ho ancora perdonato. Non l'ho perdonato quando l'ho visto l'ultima volta con il biglietto in mano nel tunnel che portava all'aereo senza via d'uscita. Non l'ho perdonato che mi ha lasciato qua, ad affogare nell'abisso.

Ora lui è a 16.347 chilometri da me. Io sto pensando a lui, alle sei e mezza di mattina quando tutti stanno per svegliarsi mentre lui starà divertendosi con i suoi amici. Si sarà sicuramente scordato di me.

Sono passati 4 lunghi mesi ma sembrano passati anni.

Non ho mai avuto il coraggio di ritornare su quel muretto vicino al Colosseo anche se ce lo avevamo promesso. Avevamo promesso che quando sarebbe finita, saremmo tornati vicino a quel muretto e ci saremmo ricordati di tutto quello passato insieme; ma io ancora non ho trovato il coraggio necessario per farlo. Tornare là significherebbe rivivere tutto, ricordarsi tutti i particolari, ricordarsi il suo tocco sulla mia pelle, il suo sapore nelle mie ossa, la fitta al cuore. E io ancora non sono pronta per tutto questo. Ancora non sono pronta per affrontarlo.

Non piango da due mesi ormai e non voglio rifarlo. Voglio essere forte. Me lo sono promesso.

La sveglia suona e vado a spegnerla. Dalla scrivania prendo il cellulare e mi soffermo a vedere il suo contatto. Ha cambiato numero di telefono. Il suo ultimo accesso segna: 10/01/2015 ore 7:43.

Quella è stata l'ora in cui per l'ultima volta i nostri sguardi si sono incrociati.

E credo di starmi avvicinandomi al giorno in cui il suo sapore nelle mie ossa si esaurirà. Quell'ultimo bacio quasi invisibile mi si è tatuato dentro al cuore e non mi lascia. Ma quel bacio non è bastato per sentire il suo sapore nelle mie ossa, nemmeno l'ho sentito.

La sua risata nella mia testa sta cessando lentamente, il suo sapore nelle mie ossa si sta esaurendo giorno dopo giorno e ho serie difficoltà a ricordare il mare nei suoi occhi neri.

È questa una delle cose che fa più male. Potrò ricorrere solo ai pochi ricordi che mi stanno rimanendo. I particolari me li ricordo quasi tutti. A volte mi soffermo anche su un piccolo particolare quotidiano. Mi perdo dentro quel ricordo e rimango immobile a fissare il vuoto, sperando che nessuno mi veda e capisca la tristezza che sento dentro di me.

Scuoto la testa e ritorno nel mono reale. Quello in cui lui non c'è e io devo cavarmela da sola.

Esco da camera mia, già vestita e questa volta, quando apro la porta della camera di mio fratello ci entro. Il letto è rifatto a pennello. Le lenzuola sono messe geometricamente e tutto è in ordine, da quando lui se ne è andato.

Le sue chitarre non ci sono più, come i suoi vestiti. C'è troppo silenzio. Da due mesi ormai mi sono abituata a sentire solo silenzio per casa, cosa che, quando c'era lui, non succedeva.

Vedo tutti i suoi sogni attaccati sul muro. Vedo i cartelloni tutti sul muro, uno accanto all'altro. Li sfioro e ritraggo subito la mano.

Esco dalla sua stanza, sbattendo la porta. Lui mi ha lasciato da sola. Aveva detto che dove c'era lui c'ero anche io, ma anche la sua promesse si è sgretolata appena ha avuto la possibilità di partire.

COLD LOVE 2 || CALUM HOODDove le storie prendono vita. Scoprilo ora