"L'orgoglio vi renderà forti ma non sempre felici"
-Cit.
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NOELLE'S P.O.V.
Appena arrivo a casa mi fiondo subito in camera mia. Non passo a salutare mia madre. Sbatto la porta e butto lo zaino a terra. Mi appoggio alla porta chiusa e mi muovo senza un senso. Mi dimeno, sbatto le mani contro la porta, gli do calci, mi rigiro ma niente, la mia rabbia non si placa. Così mi butto sul letto e urlo con la faccia pressata contro il cuscino. Urlo ma non mi sento meglio. Non mi sento più leggera, mi sento esattamente uguale a prima, con il macigno di Michael sullo stomaco. Devo distrarmi. Velocemente prendo appuntamento via sms con Mattia per uscire.
Non abbiamo deciso bene un posto dove andare ma alle 4 ci incontriamo al parco davanti casa mia.
«Vogliamo andare al pub in piazza?» propone Mattia e io accetto. Camminiamo uno vicino all'altro. Lui indossa dei jeans ma non skinny. Sono modello boy, quelli che ora vanno di moda. Indossa delle Nike ai piedi, non delle Vans. E la sua maglietta è di un colore acceso come il celeste del cielo, non nera. I suoi capelli biondi, non neri, sono fermi e non svolazzano al venticello che c'è. Sono fissati da uno strato spesso di gel e lacca che li rende impossibili da toccare.
«Prego» mi dice mentre mi tiene aperta la porta del pub. Mi fa entrare e ci mettiamo seduti su un tavolino che dà sulla piazza.
«Prendi qualcosa?» mi domanda a mo di gentiluomo. «Solo un succo di frutta grazie»
«Due succhi di frutta per favore» la cameriera, di età indecifrabile prende le nostre ordinazioni e poi sparisce dietro al bancone. Dopo nemmeno 5 minuti arrivano le nostre bevande e mentre le sorseggiamo Mattia spezza quel silenzio che si era venuto a creare.
«Senti Noelle» sembra a disagio. Gioca con la cannuccia dentro al bicchiere, facendogli fare cerchi concentrici. «Che ne dici se un giorno di questi andiamo a Roma? Per passare un pomeriggio un po' diverso»
«Emh» si dai Noelle! Ci devi provare. «Possiamo fare la prossima settimana. Va bene?»
«Perfetto» vedo le sue guance tingersi leggermente di rosso e così abbassa lo sguardo sul suo succo di ananas ormai quasi finito.
Parliamo di cose semplici, di cose da ragazzi: dell'ultima moda che è uscita, dell'ultimo paio di scarpe, degli ultimi fatti accaduti in città e cose così. Non ci soffermiamo su molti argomenti importanti. Capisco che Mattia non riesce a reggere argomenti più seri del normale. Quando comincio a parlare magari, di esprimere le proprie idee su qualcosa lui si tira indietro appena vede che gli rispondo appena un livello più alto. A volte è estenuante rapportarsi con una persona così. Verso le sei e mezza ci salutiamo con un cenno della mano. Lui ha cercato di farmi avvicinarmi per un contatto ma io me ne sono andata prima. Non voglio che nessuno mi tocchi.
La sera sta scendendo su Roma ma ancora c'è luce. Con le mani in tasca passeggio verso casa di Diana. Lungo il percorso calcio un sassolino mandandolo ogni volta più lontano. Una volta arrivata davanti, la casa non è cambiata. Gli alberi che la circondano sono fioriti e riconosco che un albero è un arancio dal tipo di fiori rosati che ha sui suoi rami. La luce della sua camera è accesa ma non si intravede niente dalle spesse tende.
Suono il citofono e mi viene ad aprire la sua domestica. Indossa sempre lo stresso grembiule bianco e ci si pulisce le mani sopra.
«Salve signora, Diana c'è?» le domando il più cordialmente possibile. «Oh, che piacere rivederti Noelle» il suo volto si illumina alla mia visuale.
«Si, Diana c'è. Vieni, entra io te la vado a chiamare» le rivolgo un sorriso caldo e entro. «Chiamami Rosa» mi dice dalle scale molto affettuosamente.
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COLD LOVE 2 || CALUM HOOD
RandomSono passati 4 mesi da quando la vita di Noelle è precipitata un'altra volta. L'hanno abbandonata, lasciata da sola ma lei non si può arrendere così, lei deve andare avanti. Deve andare avanti perché se l'è promesso quel giorno correndo verso l'aero...