CAPITOLO 4

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Il suono insistente del campanello di casa interruppe le consuetudini sedute di massaggi di Jimin. Un ragazzo esuberante e seducente contraddistinto da un viso angelico con dei lineamenti tenui e delicati, labbra carnose e una statura minuta e aggraziata. La sua smisurata bellezza catturava l'attenzione di chiunque lo guardasse, tuttavia il suo interesse volgeva senza eccezioni in un'unica persona, Jeon Jungkook. La prima volta che s'incontrarono fu il primo giorno di scuola delle superiori quando chi per un motivo e chi per un altro vennero mandati fuori durante la lezione di matematica. Da lì a poco cominciarono a vedersi molto spesso sino a diventare inseparabili, finendo persino l'uno nelle lenzuola dell'altro. Si trattava esclusivamente di sesso occasionale, o almeno così era per detta di Jungkook, il cui unico pensiero fisso era Jieun. C'erano molte cose accomunavano Jimin e il corvino come per esempio l'odio per la matematica, la passione per i videogiochi e con il passare degli anni ciò che gli unì di più fu l'astio che provavano nei riguardi di Taehyung. Jimin a malapena riusciva a tollerare la relazione che c'era fra Jieun e Jungkook, ma quando ebbe la notizia che il corvino si sarebbe sposato con un altro ragazzo che non fosse lui, s'imbestialì e si oppose dall'inizio, nutrendo avversione, odio e antipatia nei confronti di Taehyung. Più il tempo passava e più cresceva un sentimento fastidioso d'invidia verso quel ragazzo rendendolo consapevole che avrebbe ottenuto tutto ciò che lui desiderava ardentemente. Per Jimin questa era un'ingiustizia, lui era entrato a far parte della vita di Jungkook molto prima rispetto a Taehyung, prendendosene cura e soddisfacendo ogni sua necessità. Ma quello che Jimin non sapeva era che questa non fosse una gara a chi vincesse per primo e se così fosse stato, sia lui che l'altro ragazzo avrebbero perso a prescindere d'ogni cosa, dato che l'attenzione di Jungkook era particolarmente rivolta verso Jieun.

Scocciato si alzò dal lettino coprendo la sua intera figura nuda con un asciugamano, avviandosi verso la porta ma quando l'aprì si stupì di chi avesse di fronte, c'era un Jungkook assorto nei propri pensieri mentre si torturava le labbra mordendosele.

"Ohh! Kook a cosa la devo questa visita?"

"Posso entrare o sei occupato?"

"Certo, sei sempre il benvenuto!" gli disse facendoli l'occhiolino ma in quel momento l'altro ragazzo non era proprio in vena dei suoi giochetti provocanti. Jimin lo fece accomodare accanto a sé sul suo prezioso divano pregiato in pelle captando che ci fosse qualcosa che lo stesse angosciando.

"Beh, allora sputa il rospo!"

"Ho combinato una cazzata e questa volta è seria." rivelò posandosi ambedue le mani sulla sua fronte.

"Vale a dire?"

"Ho strangolato Taehyung!"

Jimin dilatò le pupille meravigliandosi della confessione di quest'ultimo.

"Allora è morto?" la sua domanda era accentuata da un briciolo di speranza, fantasticando su come si fosse sbarazzato di quella palla al piede.

"No, per fortuna mi sono fermato in tempo."

"E perché mai l'hai fatto?"

"Jimin! Non sono un fottuto assassino!"

"Mi volevi dire solo questo? Non ci trovo nulla di male in quel che hai fatto, insomma hai sempre professato di non avere nessun coinvolgimento con quell'essere e poi cosa fai? Te ne penti. Dovresti essere più sicuro." rispose non curante appoggiandoli una mano sulla sua coscia, spostandola sempre di più verso l'inguine abbassandogli la cerniera del pantalone e conficcandogliela dentro.

"Kook rilassati, dicono che questo è il metodo più efficace per alleviare lo stress." gli mormorò all'orecchio mentre la sua mano era occupata a soddisfare le sue esigenze.

THE SECRET OF MY LAST LIFE - TAEKOOKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora