CAPITOLO 21

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Jungkook corse, disperatamente, in ogni vicolo che c'era nelle vicinanze del fast food. Li avrebbe ritrovati, o almeno così si ripeteva con gli occhi che gli bruciavano. Era estremamente affannato. Si sentiva una persona misera ed insignificante. Ma il suo scoraggiamento si tramutò non appena il suo udito fu travolto da degli impercettibili lamenti provenienti da un vicolo senza luce. Si morse l'interno della guancia dalla collera che si stava impossessando del suo intero corpo quando vide bene quell'uomo che stava torturando il marito. I suoi occhi non furono più di un color pece, bensì di un rosso fuoco e a momenti delle fiamme sarebbero potute traboccare da essi. Con un'andatura veloce e determinata s'incamminò verso quell'uomo che stava picchiando il corpo del povero Taehyung con dei passi pesanti che avrebbero potuto causare un terremoto. Il corvino, carico di potenza, strinse il braccio dell'assalitore e lo strattonò facendolo abbattere per terra. Si posizionò sopra il suo corpo e con furia incominciò a prenderlo a pugni tutto il volto. Era diventato una bestia incontrollabile e non era in grado di fermarsi.

"Jungkook? Sei riuscito a trovare il cappello?" tossì sangue il moro mentre si tranquillizzò ed abbozzò un sorriso.

Jungkook si voltò in direzione del marito per verificare se stesse bene. Ma quel breve momento in cui lui dedicò la sua attenzione sul moro, gli fece perdere la concentrazione. E fu preso alla sprovvista quando l'uomo ribaltò la posizione e fu proprio lui a stargli sopra. L'assalitore rispose con dei pugni che fecero traballare da destra verso sinistra la sua testa.

"Jungkook!" gridò mentre si rimetteva in piedi barcollando. Si sentiva come se avesse dei tentacoli al posto delle gambe.

"Taehyung scappa!" cercò di dirgli mentre incassava i pugni. Ma Taehyung pianse e scosse la testa.

"No! Non me ne vado!" s'impose il ragazzo, trascinando le gambe verso l'uomo per aiutare il marito.

"Taehyung non fare cazzate come al tuo solito! Vattene e trova un posto al riparo." urlò, alzando debolmente le mani e portandole sul collo dell'uomo per cercare di liberarsi.

"Io non me ne vado da nessuna parte senza di te!" sorrise, mostrando i suoi denti che non erano più di un bianco lucente. Ma rossi.

Taehyung doveva trovare le forze, lo doveva fare per Jungkook. E se questo avesse comportato anche a qualcosa di negativo, lo avrebbe fatto a prescindere. Se la sua esistenza oscillasse tra la vita e la morte e avrebbe dovuto convivere con l'incertezza di riuscir a respirare ogni giorno non avrebbe trascinato di certo nessun altro in quel casino. Era esile, mingherlino e non era forte come Jungkook. Ma Taehyung aveva la grinta giusta. Soprattutto se qualcuno avesse mai sfiorato le persone a cui teneva di più. Pertanto, sopraffatto da dei brividi che lo elettrizzarono, prese la rincorsa e saltò sopra la schiena dell'uomo. Gli morse con brutalità il collo e con le sue unghie curate gli graffiò tutto il viso. Era in preda di una gravissima rabbia che il corvino non lo riconobbe. L'uomo traballò ed era come se una scimmia insidiosa gli si fosse appiccicato. Si rialzò e si smosse tentando di toglierselo di dosso.

"Non ti azzardare mai più a toccarlo con un solo dito!" lo minacciò il moro, addentandolo maggiormente sul collo e i suoi denti scavarono in profondità nella pelle dell'uomo.

"Lasciami!" ruggì l'uomo con la vista appannata.

Jungkook riuscì a sollevarsi da terra ed aprì la bocca quando vide il marito aggrappato alle spalle dell'uomo. Il corvino sputò per terra ed avanzò verso di loro. Tirò Taehyung da dietro e lo fece scendere, ma il ragazzo si oppose.

"Non ho ancora finito con questo stronzo!" si rigettò di nuovo sopra il suo assalitore e gli tirò all'indietro i capelli.

"Jungkook! Toglili la maschera!" lo comandò e Jungkook fece quello che gli venne detto. Strappò la maschera del volto celato dell'uomo e lo scannerizzò accuratamente per comprimerlo nella sua mente.

THE SECRET OF MY LAST LIFE - TAEKOOKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora