CAPITOLO 10

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Taehyung era un turbine di emozioni, non sapeva se stesse provando preoccupazione, spavento o addirittura tristezza. Erano delle sensazioni indecifrabili, ragion per cui si sentiva come se fosse avvolto in un'insopportabile bolla di ambiguità. Una bolla soffocante che non faceva altro che sottoporlo a del malessere. Il ragazzo era sconvolto, era accaduto tutto così in fretta che gli risultava difficile assimilare l'avvenuto. Perciò cercò di ricapitolare i momenti più cruenti dall'inizio, ovvero da quando si era risvegliato dal coma. Prima dell'incidente era sparito per una settimana intera, dopo tre mesi si svegliò ed era venuto a conoscenza di essere sposato con un ragazzo di una grande notorietà. Quest'ultimo provava odio e astio nei suoi confronti e per di più il moro poteva confermare che se li fosse successo qualcosa di grave, il corvino non avrebbe avuto nessun tipo di reazione, o almeno questo era quello che pensava. Successivamente suo fratello venne aggredito e neanche dopo qualche giorno l'obbiettivo sarebbe stato Taehyung stesso, ma allora perché quel malvivente doveva compiere un'azione così pericolosa e cercare di ucciderlo in compagnia di altre persone? C'erano molte cose che non li tornavano in mente, era una situazione inspiegabile. Ma ciò che lo inquietò maggiormente fu che prima che tutto questo trambusto iniziasse, sognò i suoi genitori mettendolo in guardia di prestare attenzione. Se inizialmente non comprese il significato delle loro parole, ora gli era tutto più chiaro. Il nome di Jungkook stava angustiando i suoi pensieri, il suo comportamento era una contrapposizione. Prima gli diceva che se fosse morto si sarebbe creato uno scompiglio nella compagnia per poi ripetergli frequentemente che avrebbe preferito che morisse. Come si sarebbe dovuto comportare? Avrebbe dovuto fingere che non fosse avvenuto nulla? Sentiva un vago stato d'animo di malinconia, solo al pensiero che il responsabile sarebbe stato suo marito. La giustificazione più plausibile sarebbe stata che probabilmente si fosse stancato di nascondere la sua relazione con Jieun, in fondo glielo disse anche Jimin che il corvino fosse innamorato della ragazza. Ma allora perché Taehyung pensava che fosse una scusa banale? Se ne avessero parlato lui sarebbe stato disposto a lasciare in mano al corvino tutta la sua azienda e i soldi, per poi logicamente chiedere il divorzio. Oppure molto probabilmente non era stato il corvino e si stava fin troppo divagando con l'immaginazione. Jungkook avrebbe potuto ucciderlo in ogni occasione possibile ma in tutto questo tempo non l'aveva mai fatto. Nonostante ciò le incertezze su suo marito non sarebbero scomparse facilmente.

"Come stai?" gli chiese Hoseok, mentre il moro era abbattuto sul divano della casa del ragazzo dai capelli color menta.

"Se ti dovessi mentire, ti direi che sto benissimo. Se ti dovessi dire la verità, non saprei spiegarti nemmeno io come mi sento. Ma tutto sommato non posso lamentarmi, sarebbe potuto andare peggio." replicò il moro, sospirando.

"Guardate il lato positivo, siamo ancora vivi. Taehyung ha ragione, poteva andare peggio e qualcuno di noi si sarebbe potuto far male!" s'intromise Yoongi, il ragazzo sembrava l'unico a non esserne scioccato, come se avesse già vissuto determinati contesti.

"E se la prossima volta Taehyung ne rimarrà ferito?" chiese Hoseok preoccupato al ragazzo dai capelli color menta.

"Ragazzi può darsi che non ci sia una prossima volta e se nel caso ci fosse, preferirei che mi succedesse quando sono da solo. Non mi perdonerei mai se vi accadesse qualcosa per colpa mia." prese parola il moro, realmente dispiaciuto. Gli altri due ragazzi mostrarono il loro disaccordo, Taehyung non poteva affrontare tutto questo peso da solo.

"Tae noi siamo tuoi amici e se questo vuol dire mettere in pericolo la nostra vita, lo faremo senza pensarci! Non ti abbandoneremo per nulla al mondo. In questi tre mesi mi sei mancato, mi è mancato avere il mio migliore amico e adesso non permetterò che uno stronzo qualunque ti sfiori anche un capello!" si espresse Hoseok.

"Esatto! Potrai contare anche sul mio aiuto! Non mi dispiacerebbe movimentare la mia vita, è sempre stata monotona. Perciò diamoci all'azione!" sdrammatizzò il ragazzo, cercando di strappare un sorriso al moro. Taehyung guardò Hoseok ed Yoongi e li rivolse un sorriso a tutti denti. Per la prima volta in questi giorni si ritenne fortunato di poter far affidamento su qualcuno.

THE SECRET OF MY LAST LIFE - TAEKOOKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora