CAPITOLO 11

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Jo-Wo decise di rimanere a casa di Jimin. Il ragazzo l' aveva accolto a braccia aperte senza fargli troppe domande riguardanti il suo passato, non poteva di certo forzarlo a parlare. Avrebbe soltanto aspettato che fosse Jo-Wo stesso a confidarsi, quando ovviamente si sarebbe sentito pronto. Per questo motivo Jimin gli avrebbe dato tutto il tempo che gli sarebbe servito.

"Buongiorno! Sei già sveglio?" chiese Jo-Wo, non appena lo vide apparire insonnolito, mentre si stropicciava gli occhi con le mani decisamente fin troppo piccole e soffici.

"Mmh, si. Mi sono svegliato quando mi sono accorto che l'altra estremità del letto era vuota e tu non c'eri al mio fianco." riferì il giovane, raggomitolandosi vicino l'altro ragazzo mentre con pigrizia appoggiò la testa sulla sua spalla.

"Scusami se ti ho svegliato, purtroppo la notte ho difficoltà a prendere sonno. Per questo mi sono alzato." ammise, intenerito dalle impronte del cuscino che si erano formate sul viso di Jimin.

"Il letto è scomodo o per caso t'infastidisce dormire insieme ad altre persone? Perché sennò potrai usare la camera degli ospiti. Ho preferito che dormissi con me per non lasciarti solo, ero serio quando ti dissi che ci sarei stato per te."

"Non m'infastidisce affatto dormire al tuo fianco, anzi sono molto più rasserenato." rispose, dandogli delle morbide carezze sulla gota sinistra.

"E allora qual è il problema?" Jimin innalzò il suo capo ed i suoi occhi sprofondarono in quelli di Jo-Wo, che in risposta allargò le sue labbra in un sorriso. Il ragazzo si stava abbandonando alla dolcezza dell'espressione impensierita dell'altro.

"In molti aspettano con ardore la notte con il desiderio di accoccolarsi nel proprio letto e passare una notte silenziosa e pacifica, io invece no. È come se la notte ed il pensiero di addormentarmi suscitasse in me uno stato di repulsione, ma in fondo me lo merito."

"D'ora in poi non dovrai più avere paura! Ti abbraccerò così forte da toglierti il fiato!" gli sorrise con gli occhi, trasmettendogli sicurezza.

"Sei così sdolcinato già di prima mattina?" affettuosamente prese in giro l'altro ragazzo, che ribatté mostrandogli la fronte aggrottata.

"Te ne pentirai!" lo avvisò un Jimin indispettito. Furtivamente agguantò il cuscino che si trovava sulla spalliera del divano e con una rara leggerezza si pose a cavalcioni sulle gambe di Jo-Wo.

"Cosa vorresti fare?" domandò privo di serietà all'altro ragazzo, che goffamente iniziò a tirargli innumerevoli cuscinate a destra e manca.

"Ohii! Che dolore!" finse spudoratamente l'altro ragazzo, facendo allarmare Jimin che all'istante ritornò serio. Lo toccò dappertutto, non facendosi sfuggire nessuna parte del suo corpo ed inevitabilmente sentì una fitta di rimorso.

"Scusami, scusami. Non era mia intenzione farti male." Jo-Wo si coprì il volto con una mano e scoppiò in una rumorosa risata. Non appena Jimin capì che l'altro ragazzo lo stesse prendendo in giro, la fitta iniziale di rimorso si tramutò in dispetto. Il ragazzo ancora indispettito si sbilanciò in avanti e caricò tutto il suo peso addosso Jo-Wo. La distanza che separava le loro labbra era così tanto ridotta che si concentrarono entrambi su di esse.

"Jimin credo che dovresti alzarti." il respiro del ragazzo sfiorò lievemente la bocca dell'altro, che non aveva il più insignificante intento di alzarsi.

"No, non voglio!" Jimin poté sembrare sfrontato. Ma cosa poteva farci? Li piaceva provocarlo e soprattutto li piaceva la situazione creatasi. In tutti questi anni Jimin possedeva una presuntuosa fermezza dei suoi sentimenti verso Jungkook. Ma allora perché con Jo-Wo gli sembrava di essere in una tempesta? Persino il suo cuore si stava ribellando, non mostrava alcun segno di cedimento. Continuava con persistenza a pulsare con un ritmo martellante. Gli era bastata quella scarsa vicinanza per destabilizzarlo, però non fu il solo a sentirsi instabile. Mancava così poco allo sfociare di un bacio. Tuttavia quell'attimo accecante e bramato fu sospeso dalla messa in onda della televisione. La voce soave di Taehyung che trapelava dall'apparecchio televisivo, li fece ridestare. Ed entrambi si ricomposero seduti sul divano.

THE SECRET OF MY LAST LIFE - TAEKOOKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora