CAPITOLO 27 ( Epilogo)

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L'unico pensiero insistente di Jungkook era Taehyung. Jungkook non parlava molto. Più che altro non ne era capace. Provava a mangiare, però quando ripensava a Taehyung gli veniva un senso di nausea. Provava a dormire, però quando ripensava a Taehyung si manifestava in lui una grande sensazione di vuoto. Anche quando respirava e ripensava a Taehyung per un attimo perdeva il respiro. Jungkook non era arrabbiato. Lui era afflitto da una smisurata tristezza. E lui non sarebbe mai riuscito a placarla. Si stava distruggendo nel suo stesso grigiore.

"Jungkook andrà tutto bene." lo confortò Hoseok, prendendo posto vicino al corvino.

Jungkook non lo udì. Era assente. Stava fissando davanti a sé il nulla. Si sentiva intrappolato in un buco nero. A Jungkook non importava più di mostrare le sue debolezze.

"Jungkook?" lo scrollò dalla spalla per farlo riprendere. Hoseok era molto preoccupato per Jungkook. Era irriconoscibile.

"Mi hai detto qualcosa?" lo guardò con gli occhi semichiusi a causa della stanchezza ed Hoseok percepì tutto il malore di Jungkook. Non riusciva a capacitarsi come riuscisse ancora a reggersi sulle sue stesse gambe.

"Taehyung non vorrebbe vederti in questo stato." gli riferì con tanta prudenza per far si che non iniziasse a sbottare. Però Jungkook non aveva le forze di urlare. Se avesse mai dovuto gridare contro qualcuno lo avrebbe fatto contro sé stesso.

"Non lo so... Io non so più niente." parlò con un timbro di voce bassa con le corde vocali che gli tremavano.

"Jungkook devi essere forte. Lo devi essere sia per te che per Taehyung."

"Io non sono mai stato forte come lui." confessò il corvino, abbozzando un sorriso malinconico. E Jungkook ci credeva quando lo diceva perché Taehyung era inarrestabile in tutto quello che faceva.

Jungkook controllò l'orario. Si stava facendo tardi. Si alzò ed Hoseok lo guardò dispiaciuto.

"Vado a prendere Haru a scuola." gli disse ed Hoseok consentì con un cenno.

La ragazzina stava attendendo Jungkook davanti alla scuola. Era da una settimana che il corvino l'andava a prendere per poi recarsi insieme da Taehyung. Lo andavano a trovare ogni giorno. E delle volte quando Jungkook aveva la necessità di rimanere da solo insieme a lui, Haru spendeva del tempo in compagnia di Jin e Namjoon. Haru pretendeva che i due ragazzi la portassero sempre in un bar per potersi ordinare un pezzo di torta al cioccolato. E diede ragione a Taehyung quando le disse che la torta al cioccolato risanava ogni malumore. Anche se spesso le capitava che per ogni boccone che faceva le scendeva una lacrima.

"Jungkook!" lo richiamò mentre innalzava la mano all'aria e la sventolava. Il corvino la vide a distanza e si abbassò con le braccia aperte. Haru prese la rincorsa e si tuffò addosso al ragazzo, abbracciandolo.

Haru abbracciava sempre Jungkook per farlo sentire meglio. Chiunque cercava di tirare su di morale Jungkook, ma il solo che ci sarebbe riuscito era Taehyung.

"Come è stata la tua giornata?" le scombinò tutti i capelli.

"Ho litigato con-" tentò di dire la frase, però Jungkook con le sopracciglia inarcate la bloccò.

"Haru! Se lo sapesse Taehyung ti avrebbe fatto una bella e lunga paternale." e non appena Jungkook citò il suo nome, si sentì nuovamente mancare il fiato.

"Jungkook ho ragione! La maestra ci ha chiesto cosa significasse per noi il tempo. Però non l'è piaciuta la mia definizione!" pronunciò corrucciata, ripensando alla faccia della sua maestra che le dava del torto.

"Sono curioso di sapere che cosa le hai detto."

"Le ho risposto che il tempo è una clessidra. Ogni granello di sabbia che cade indica che il tempo sta scorrendo. Però se ci rifletti bene a cosa serve il tempo? Il tempo ci fa crescere ed invecchiare. E tu, mio caro Jungkook stai per diventare un vecchiaccio." lo prese in giro, ma non aveva ancora terminato di parlare.

THE SECRET OF MY LAST LIFE - TAEKOOKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora