CAPITOLO 7

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Taehyung si muoveva a scatti nel letto, si girava e rigirava, svincolandosi dalle braccia del corvino. Stava dormendo o per meglio dire stava vivendo un incubo.

Il sogno oppressivo diede inizio ad una visione mostruosa scrosciante.

Il ragazzo correva senza un punto d'arrivo per dei sentieri scuri e tempestosi, il cielo notturno scatenava una bufera di lampi che abbagliavano l'oscurità della notte. Stava sfuggendo dalla presa di un minaccioso uomo, che lo stava rincorrendo dietro all'impazzata. Il ragazzo trovò rifugio in un edificio disabitato e solitario, pensando di essere al riparo. La confusione di passi imponenti e frettolosi devastò l'edificio taciturno, l'unico suono percettibile erano dei singulti di paura, provenienti dalla bocca del ragazzo. Si mise una mano al petto, rendendosi conto di uno strano dolore che lo stava travolgendo proprio in quel punto preciso. Taehyung si voltò e vide l'uomo avvicinarsi a rompicollo, il moro cercò di scappare ma si moveva lentamente non riuscendo ad avanzare di un passo. Le sue gambe erano pesanti, nonostante cercava di mettere tutte le sue energie, si moveva a rallentatore.

L'uomo l'acciuffò per il collo e lo sbatté per terra, il viso era nascosto da una maschera da pagliaccio, i capelli rossi a chiazze accerchiavano il volto cereo e terrificante, ricoperto da varie cicatrici marroni e una bocca nera delineata da un risolino malvagio. Indossava una felpa nera aggrinzita e dei jeans larghi tempestati di buchi, le mani che stavano stringendo il collo del ragazzo, erano infangate di un fluido rosso vivace. L'uomo si piazzò sopra l'addome di Taehyung per bloccarlo e infilzò il suo cuore con un coltello d'acciaio, il moro affaticato pronunciava sottovoce aiuto. D'improvviso spuntò un'altra figura ambigua, che pian piano si palesò essere il corvino, che ripiegato su sé stesso se la stava ridendo come se avesse difficoltà respiratorie.

"Jungkook, Jungkook... Aiutami, ti prego!" a tratti tossiva, ma la sagoma del corvino si sbiadì insieme a quella dell'uomo. Un fumo nero e corposo avvolse l'edificio, stava andando tutto a fuoco e una vampata di fiamme si fece strada lungo il corpo abbattuto del moro, riducendolo lentamente in ceneri. La carne di Taehyung stava ardendo di sofferenza. Prima che il ragazzo serrasse gli occhi, sentì un eco tuonare nelle orecchie.

"Fai attenzione, figliolo!" l'echeggio assordante giungeva dalle voci di un uomo e di una donna.

Nel frattempo Jungkook moveva a viva forza Taehyung, che si torceva frequentemente mentre i suoi occhi versavano lacrime copiose e dense. Era da più di dieci minuti che il corvino cercava di svegliarlo ma tutti i suoi tentativi risultarono infruttuosi. Per di più percepì dei mugolii piagnucolosi e insofferenti erompere dalla bocca del moro, lo stava chiamando mentre gli chiedeva aiuto.

"Devo stare attento!" urlò Taehyung affannato, nella totale disperazione.

Si raddrizzò a sedere, raccapricciandosi nel letto.

Si guardò intorno tremante, non c'era nessun uomo minaccioso con indosso una maschera agghiacciante, non si trovava in un edificio e soprattutto non stava bruciando vivo. Si toccò il petto e l'unica cosa che notò fu solo il ritmo del cuore accelerato.

"Marmocchio si può sapere cosa ti prende?" il corvino toccò debolmente la sua spalla, ma il ragazzo si spostò di poco. Non voleva ricevere neanche una toccata impercettibile, era disorientato e stordito.

"Taehyung, stai calmo! Era solo un sogno!" afferrò il suo volto e lo guardò negli occhi, ma gli occhi del moro stavano fissando i suoi come se fossero un tunnel senza interruzione.

"Marmocchio sembra che tu non stia bene!" esclamò, scrollando lievemente il mento del moro. Taehyung si trascinò giù dal letto e retrocedette di alcuni passi fino ad urtare la pelle della sua schiena nuda contro la porta.

THE SECRET OF MY LAST LIFE - TAEKOOKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora