1 Maya

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Non sopporto più questo cattivo odore, sono ben 4 ore che sopporto l'uomo seduto alla mia destra e non so per quanto ancora potrò riuscire a stare seduta qui senza svenire.
È proprio vero che al peggio non c'è mai fine, non solo sono partita in fretta e furia, non bastava neanche aver dovuto pagare di più perché l'unico posto disponibile era in prima classe, dovevo subirmi anche l'odore di cipolla misto al sudore del signore corpulento al mio fianco.
Respiro con la bocca come fossi raffreddata e spero di non destare sospetti, non voglio comunque essere maleducata e fare capire il disgusto che provo da ore.
Tiro fuori il laptop e approfitto delle successive ore per portarmi avanti con il progetto accettato dalla mia vecchia università.
Appena apro il file perdo giusto qualche secondo per riprendere il filo del discorso e le mie dita cominciano a battere parole su parole ad una velocità sostenuta perché nella mia testa c'è già tutto, sono mesi che le notti le passo a pensare a questo progetto, non ho lasciato nulla al caso. Parlo dell'importanza della meditazione e dei vari tipi di esercizi di concentrazione e regolazione battito/respiro nel pre gara, finita questa parte ci sarà tutta la descrizione di possibili scenari e bisogni di un pilota nel post gara.
Questo è il penultimo file e poi potrò inviare tutto al rettore, che dopo avermi accettato anche quest'ultimi mi preparerà il piano orario del corso che terrò per gli studenti di livello avanzato.
Negli ultimi anni sono state usate dagli atleti svariate tecniche di meditazione e molti hanno ricercato un preparatore atletico con molteplici conoscenze e orizzonti aperti, pronti ad assimilare sempre nuove possibilità.
Ecco come ho passato gli anni dalla mia prima laurea ad oggi, non ho mai smesso di studiare e non sono mai stata in luogo tanto a lungo da poterlo chiamare casa.
Una casa ovviamente la ho ed è nella città in cui sono cresciuta e dove la mia famiglia mi aspetta sperando ogni giorno che io suoni alla loro porta pronta a tornare per mettere radici e mettere su famiglia.
I miei genitori sono stati fondamentali per la realizzazione della mia persona, sono entrambi insegnanti universitari e per me hanno ovviamente sempre sperato in una carriera fiorente, ma tranquilla quanto la loro. Non hanno però messo in conto che il loro assenso per l'anno all'estero si sarebbe trasformato in un semi addio da parte mia alla mia terra natia. Torno a Milano per Natale solitamente e raramente per altre piccole festività per cui mi intrattengo al massimo un paio di giorni e pensandoci su realizzo che ad oggi non apro la porta della mia dimora da circa 8 mesi avendo saltato l'ultimo Natale.
La voce del pilota mi distoglie dal mio lavoro che mi rendo conto di aver quasi finito.
" Si avvisano i gentili passeggeri che a Miami il tempo è sereno con una temperatura di 20°..."
Smetto di ascoltare visto che sembra essere tutto in ordine e sistemo il mio materiale da lavoro nel bagagliaio a mano, tra poco si atterra e non vedo l'ora di fiondarmi fuori all'aria aperta e soprattutto lontano dal signore al mio fianco che non so da quanto esattamente abbia iniziato a russare rumorosamente con il viso rivolto al finestrino.

L'aereo è atterrato in perfetto orario e nonostante la settimana di grande fermento per il Gran Premio di Formula 1, sono riuscita a recuperare i bagagli e uscire in un tempo accettabile. Mi fiondo fuori dalle porte scorrevoli respirando a pieni polmoni prendendomi un attimo di pace prima di saltare sul primo taxi disponibile.
Il taxista carica le mie valigie sorridendo e chiedendomi dove sono diretta.
"Stadium Hotel per favore, 27th ave" dico accasciandomi sul sedile posteriore mentre lui si mette comodo al posto di guida.
"Vacanza con biglietti del Gran Premio vero?" Tenta di indovinare, anche se è facilmente intuibile.
"Diciamo che approfitto di essere qui proprio questa settimana" non sapendo mentire trovo una via d'uscita in una mezza verità senza entrare nei particolari.
Non posso e non voglio comunque dire chi mi ha fatta correre qui con il primo volo disponibile. Con il mio carattere riservato non mi è difficile tenere per me anche i più grandi successi della mia vita. Ho lavorato con molti atleti famosi tra cui molti calciatori, svariati piloti di moto GP e qualche pilota di Formula 1, ma mai e dico MAI faccio in modo che il mio nome possa risultare su giornali e articoli internet. Le mie pagine social mostrano solo quello che voglio tenendo un profilo basso di semplice appassionata per motivi accademici e per nulla al mondo mostro momenti del mio lavoro, il lavoro che da anni mantiene i miei viaggi continui e i miei studi.
Ufficialmente, per i pochi a cui deve importare cosa faccio, io sono laureata in scienze motorie e sportive, poi ho conseguito una laurea in fisioterapia e master in fisioterapia sportiva e neurologica.
Arriviamo davanti all'hotel e dopo aver pagato e ringraziato mi avvio trascinando le mie valigie nella hall con il solo pensiero di fare una doccia e dormire sperando che il Jet Lag domattina non incomba su di me troppo aggressivo.

Dopo essermi lavata e aver trovato intimo e pigiama di seta mi infilo nel grande letto al centro della stanza godendomi il profumo fresco delle lenzuola e la morbidezza del materasso. Imposto la sveglia alle 6 di mattina per poter andare a correre e godermi una colazione tranquilla prima di iniziare una giornata sicuramente frenetica.
Ho esattamente 7 ore di sonno a disposizione e non volendo perdere neanche un minuto di più mi lascio andare tra le braccia di Morfeo.

Lasciati andare - L.H.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora