2 Lewis

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Apro gli occhi, mi allungo verso la sveglia e già so che sarà un'altra durissima giornata e che la schiena non accenna a migliorare abbastanza da permettermi di dare il massimo sulla monoposto.
Mi alzo dal letto d'hotel trascinando i piedi verso il bagno, apro l'acqua della doccia e poco dopo mi lascio andare sotto il getto bollente cercando sollievo dalla tensione che sento nella zona lombare.

Mentre mi sto vestendo qualcuno bussa alla porta che apro alla svelta sapendo già che dall'altro lato c'è Angela, la mia salvezza.
"Buongiorno, anche se dalla tua espressione deduco non lo sia" mi saluta mentre di gran carriera entra nella stanza.
"Buongiorno a te, si nota così tanto che non sono in forma?" chiedo con un velo di tristezza sapendo che i giornalisti ci faranno festa su una cosa simile. Dobbiamo assolutamente trovare una soluzione e riprestinare il mio fisico, capisco di non avere più 20 anni, ma non sono così vecchio. Angela negli ultimi anni mi ha salvato e salvaguardato il benessere del mio fisico e della mia mente tenendomi al top anche nei giorni peggiori.
"Non temere tesor, oggi ho una sorpresa per te e sono certa che potrai salutare i tuoi dolori molto presto " un sorriso furbo sul volto e uno sguardo sicuro mi fanno pensare che abbia studiato nuove tecniche fisioterapiche per tutta la notte. Non vedo l'ora di stare meglio, quindi perché perdere altro tempo? Colazione veloce, ma fatta bene e cominciamo la giornata!
"Muoviamoci allora, mi fido di te. Colazione e sala massaggi dopo?" Chiedo i piani della mattinata mentre la spingo piano verso il corridoio.
"Colazione e poi aspettiamo una persona. Prima che tu possa iniziare una sfuriata perché non ti ho detto nulla voglio ricordarti che hai detto di fidarti di me."
Sa quanto odio sapere le cose all'ultimo e quanto odio gente nuova e che non conosco nella mia cerchia sicura. Mi lancia un'occhiataccia mentre la guardo male e conto mentalmente fino a 20 per non incazzarmi già prima delle 9.
Mi dirigo a prendere una spremuta e cerco di ignorare il fastidio che provo. Odio non avere tutto sotto controllo e odio quando Angela parte sulla difensiva perché è un modo per farmi capire che se voglio risposte da lei non le avrò, almeno non subito.
Nessuno del mio team oserebbe rispondermi come fa lei, nessuno osa zittirmi o ignorare le mie domande.
Angela però è unica e senza di lei probabilmente non sarei 7 volte campione del mondo, forse 3 o 4 volte, ma di certo non 7.
Lei per me è un medico, una fisioterapista, una confidente, un'assistente, una guida spirituale e mille altre cose ancora. È una donna dalle mille risorse e con il suo carattere deciso e gentile al tempo stesso sa farsi voler bene. Ha due figli e il suo essere mamma spesso lo proietta anche su di me sia per la pazienza che dimostra, sia per i piccoli gesti che mi riserva, come sistemarmi il cappuccio della felpa quando mi passa dietro.

Mangiamo in silenzio le colazioni prenotate all'arrivo con la lista per l'intero soggiorno.
Quando lei sta masticando l'ultimo boccone di galletta di riso, io non riesco più a restarmene zitto, devo sapere.
"Mi puoi gentilmente spiegare chi dobbiamo vedere?" Cerco di essere il più tranquillo possibile, ma dal mio tono chiunque capirebbe che non mi piace affatto la situazione.
Lei mi tira una delle sue occhiate di rimprovero, ma sa che mi deve una risposta.
"Lewis sono settimane che vado avanti a tentativi e i tuoi dolori non accennano a migliorare per più di qualche ora e appena vai in pista torna subito ogni problema." Odia dover ammettere che lei non è ancora stata in grado di aiutarmi, non solo per orgoglio personale, c'è anche il fatto che mi vuole bene e vuole la mia felicità oltre alle mie vittorie.
"Vuoi sentirtelo dire? Ho chiamato qualcuno più bravo di me" sbaglio o c'è traccia d'invidia ora nei suoi occhi?
"Nessuno è migliore di te, altrimenti non saresti qui al mio fianco da anni. Angela non è che per una volta che la mia schiena decide di fare i capricci la colpa sia tua." Lo penso davvero, provo una stima smisurata per la donna di fronte a me.
"Grazie per le tue parole, ma in ogni caso la situazione va sistemata...beh oggi lo faremo una volta per tutte, ne sono sicura." Si alza e mi fa segno di seguirla fuori dal bar verso la hall.
Varco il grande arco e noto molti uomini d'affari seduti sui divanetti e sulle poltrone in pelle nera, molti sono al telefono, altri invece guardano l'entrata in attesa.
Mi guardo intorno seguendo i gesti della mia fisioterapista che sembra non trovare la persona che conosce.
"Non capisco, è strano sia in ritardo..." Fantastico, già in ritardo il primo giorno.
"Ah no è lì" indica un divanetto all'angolo più lontano dall'ingresso dove è seduta una ragazza che sembra essere davvero molto giovane. Appena ci vede andarle incontro si alza in piedi sorridendo ad Angela e io rimango incantato da quanto è bella. Lascio correre i miei occhi lungo la sua figura, accarezzando ogni curva di quel corpo atletico e tonico chiuso il un completo sportivo attillato corto che sembra una seconda pelle. Ha coperto un pochino di più con un lungo cardigan leggero nero, tanto leggero da essere trasparente e permettermi di vedere il top sportivo che le risalta il seno già di suo pieno.
La domanda ora è, cosa me ne faccio di una giovane modella di intimo sportivo? Cioè, saprei esattamente cosa farci, ma non credo che quel tipo di allenamento aggiusti la mia schiena.
Senza accorgermene mi sono distratto e solo ora noto la sua mano tesa verso di me e la sua voce rivolta a me.
"Io sono Maya, è un piacere conoscerti"
Maya...un nome delicato come la sua figura minuta.
Cazzo Lewis riprenditi, eri incazzato fino a 2 secondi fa.
"Lewis, il piacere penso sia mio anche se non capisco come una ragazzina possa sapere cosa fare." Sono uno stronzo lo so, ma lei non dovrebbe essere qui e non mi fido di mettermi in mano ad una ragazzina.
"Hai almeno finito gli studi?" Rincaro la dose dopo aver visto che lei non sembra per nulla toccata dal mio tono sprezzante.
Lei ritira la mano con un sorrisetto odioso addosso.
"È tutto vero allora, come ti descrivono i giornali intendo." Dice per poi guardare Angela e continuare "tu mi hai fatto fare le valigie in 2 ore e 10 ore di volo per questo stronzo? Mi dispiace non passare più tempo con te, mi sei mancata da morire, ma adesso torno in hotel e prenoto il volo di ritorno. Ciao tesoro" le lascia due baci sulle guance e va via senza salutarmi e senza dare modo ad Angela di fermarla.
Penso che il programma di oggi non subirà ulteriori variazioni.

Lasciati andare - L.H.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora