26 Maya

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Lewis sembra sul punto di implodere da un momento all'altro e sarebbe il momento giusto per spiegare rapidamente tutto ciò che è successo, ma a quanto pare il mio corpo non ha intenzione di collaborare.
La salivazione è pari a zero e la gola inizia a bruciare e pizzicare, le gambe si fanno pesanti e la testa martellante allo stesso ritmo frenetico del mio cuore e mi immobilizzano completamente.
"Lui..." provo a parlare e la voce che fuoriesce dalle mie labbra non sembra neanche la mia da quanto è graffiante. "Io..." come cavolo lo spiego? Come si trovano le parole adatte quando hai l'uomo che desideri e non dovresti desiderare davanti e devi dare spiegazione di un bacio non suo?
La mascella contratta, i pugni chiusi lungo i fianchi e le spalle che li si alzano e abbassano pesantemente come se stesse cercando di trattenersi dal spaccare ogni cosa presente nella stanza. So che questa parte del suo carattere esiste e non è solo frutto del mero giornalismo per Like, so che lui vorrebbe realmente spaccare tutto e non può assolutamente farlo. Il suo nome è troppo esposto al momento, una nuova notizia su questo suo lato porterebbe ad appesantire ulteriormente la situazione già difficile, si deve calmare. Devo calmarlo.
Muovo un primo passo incerto verso di lui e noto che anche se mi sta guardando, lui non mi vede, la rabbia ha offuscato ogni suo senso. Mi muovo rapidamente prima che si sblocchi e che inizi ad urlarmi contro, con tutta probabilità.
La mia mano si posa sulla sua guancia in quella che vorrei fare sembrare una carezza consolatoria, ma la sua mano afferra il mio polso bloccando il gesto.
"Cosa hai fatto tu?" Tutto di lui mi sta implorando di dargli la risposta che vuole e spero che ci creda subito che è la verità.
"Sono scappata" dico "letteralmente" aggiungo ripensando alla corsa scombinata fatta con troppi bagagli.
"Ti è piaciuto?" porge la sua seconda domanda non distogliendo lo sguardo dal mio, è arrabbiato, ma un piccolo sbuffo lo tradisce.
Fino ad ora ho pensato che per lui fossi stata un passatempo divertente, una voglia del momento e che l'unica rimasta con la testa su quell'aereo fossi io, ma ora non sembra essere così. Lewis è ferito dalle mie parole e i suoi occhi profondi parlano chiaro, non è una semplice questione di orgoglio. Ci leggo della gelosia.
"Tu fuggi dai baci che desideri?" cerco di mantenere un tono dolce nonostante la leggera irritazione che provo. Non può dubitare su una cosa simile, non dopo quello che il calciatore mi ha fatto solo poche settimane fa. Lui sa tutto, sa come mi hanno sbattuta fuori dal lavoro in 5 minuti contati, sa quanta era la mia rabbia in quel momento e non può neanche pensare che io l'abbia voluto o cercato quel bacio.
"Tu fuggi anche da me e penso che i nostri baci tu li abbia più che voluti, proprio come me." dice con tono inizialmente ironico che poi si trasforma in un tono ruvido quando mi accusa che non era solo nei nostri momenti intimi.
Ha ragione, cazzo!
"Non sono scappata dai tuoi baci, li ho ricambiati. Tra noi è una cosa completamente diversa e tu lo sai bene." replico piccata e mi compiaccio per la capacità di incassare e ribattere tanto velocemente. Il mio stomaco sta soffrendo di una grave acidità ora e se solo mi soffermo a sentire quel dolore mi viene da vomitare. Torno con la mente all'uomo che ho davanti e lo vedo sorridere amaramente. Sta storia non si chiuderà tanto presto mi sa.
"Ricambiati per poi classificarli come errori o momenti di debolezza a cui non dover più prestare attenzione." dice e non ho tempo di pensare a nulla che lui aggiunge "Ora abbiamo un problema più grande però."
"Che problema?" non capisco a cosa si riferisca.
"Le tue labbra non hanno più il sapore delle mie." afferma prima di posare una mano dietro la mia nuca e tirarmi a sé con decisione e fare coincidere le nostre labbra un secondo più tardi. La morbidezza della sua bocca è in netto contrasto con l'irruenza del bacio che mi sta bruciando viva e che sa di possesso, rivendicazione e gelosia.
Ricambio il bacio appena mi rendo conto di cosa sta succedendo e Lewis sembra apprezzare dato che dalla sua gola sale un roco suono decisamente sexy. Posso resistere alla tentazione di averlo davanti, ma quando ne assaggio un poco tutto si spegne intorno a noi e la voglia di averlo per me e per più tempo possibile, prende il sopravvento. La mia mano scende dalla sua guancia al collo e l'altra afferra il suo avambraccio con il quale mi tiene legata a sé. La nostra pelle a contatto è fuoco, un fuoco che mai mi sono sentita addosso in vita mia. Più andiamo avanti, più ci frequentiamo e più mi è difficile ricordarmi perché devo privarmi di tutta questa passione.
Lewis è adrenalina, sentimento, irruenza. Lui entra nella vita di una persona prendendo a pugni ogni ostacolo e stracciando ogni regola presente.
Lo so già da tempo, so che affonderemo per colpa di questa chimica tra noi. So già come finirà, eppure non ho intenzione di abbandonare questa nave.
A corto di fiato di stacchiamo rimanendo fronte contro fronte, i nostri respiri pesanti che si fondono e i nasi che si sfiorano.
"Ora va meglio, vero?" mi chiede con un sorriso sghembo addosso.
"Molto meglio." riesco a malapena a rispondere.
"Ti voglio May, ti voglio mia e mia soltanto. Non possiamo continuare così, lavoriamo male anche e fattelo dire, le tue scuse sono una vera merda inutile." non mi lascia allontanare, mi inchioda con lo sguardo e vuole che ora prendiamo una decisione.
So che ha ragione, ma io non sono pronta a lasciar cadere tutto ciò in cui ho sempre creduto e non posso farlo ora con il nostro bacio ancora in mente.
Trova la lucidità Maya, ora!
"Facciamo un patto, proviamo a lavorare al meglio e se funzionerà vedremo come procedere tra noi. Diamoci un mese e poi vediamo se firmare un contratto, stare insieme o allontanarci del tutto." propongo l'unica cosa che mi viene in mente, so che non mi lascerebbe uscire da qui senza avere una possibilità con me.
"Perfetto, ma aggiungo che se non resisto più ti bacerò e non romperai troppo le scatole."
Mi sembrava fin troppo bello all'inizio, mancava il suo dover sempre avere l'ultima parola.
"Concesso solo al di fuori della sessione di allenamento, in privato e senza che mi provochi ogni 5 minuti." sorrido vittoriosa vedendo come arriccia il naso infastidito da ulteriori regole.
"Andata. Ora iniziamo a lavorare che altrimenti le tue regole finiscono nel bidone ancora prima di aver finito di elencarle."
Ridacchiando mi avvio al mobiletto per prendere il neccessario per un massaggio e lui si stende sul lettino.

Lasciati andare - L.H.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora