25 Lewis

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È arrivato finalmente giovedì e questo significa rivedere Maya.
Mi alzo stanco dalla notte difficile che ho appena avuto, una notte passata a pensare come comportarmi con lei e come non cedere alla voglia anche solo di sfiorarle il braccio di tanto in tanto.
Quel bacio che ci siamo scambiati sull'aereo è ancora ben vivido nella mia mente, tanto che chiudendo gli occhi lo rivivo momento per momento.
Ero arrivato a toccare il paradiso con soltanto con un bacio.
Quella donna è il mio sogno e il mio incubo contemporaneamente.

Dopo essermi alzato e vestito, scendo in sala a fare colazione e subito salta all'occhio che oggi è una giornata diversa da ieri. Domani iniziano le prove libere e la tensione sale sempre mentre la domenica si avvicina, ogni settimana di gara si può notare il cambiamento d'umore dell'intero staff giorno dopo giorno, poi ora dopo ora fino a finire con la tensione al massimo nelle ore di gara.
Mi isolo in un tavolino piccolo che non da spazio ad altri di prendere posto al mio fianco e iniziare a parlare di cose che ora non ho la minima intenzione di ascoltare. Pochi minuti dopo vedo Angela fare il suo ingresso, ma non devo preoccuparmi di una possibile interruzione del mio pasto, infatti mi conosce talmente bene che si siede con gli ingegneri dopo avermi lasciato un semplice sorriso di incoraggiamento.
Quella donna mi legge dentro tanto da farmi paura a volte!

Finito il mio momento di pace che ho cercato di allungare il più possibile perdendo qualche minuto al telefono, mi avvicino alla mia fisioterapista che con una pazienza da premiare mi sta aspettando in piedi sotto l'arco che divide la sala dalla hall. Scambiamo qualche parola sul programma della giornata anche se sono distratto e capisco giusto qualche parola sparsa qua e là nel suo discorso.
"È arrivata!" dice lei con lo sguardo fisso sulla porta. Mi volto nella sua stessa direzione e una gioia che mi manca da giorni torna a farsi viva in me, è meravigliosa come sempre, impeccabile anche dopo un viaggio.
Trovo un minimo di lucidità e ad alta voce per farmi sentire, le annuncio che siamo qui.
Sorride leggermente vedendoci e capisco subito che sarà un lunghissimo fine settimana.

***************
Abbiamo svolto le prime attività per preparare il mio corpo e la mia mente alla gara. Voglio vincere, anzi vogliamo vincere, si vogliamo perché so che le due donne qui al mio fianco aspettano una mia vittoria come fanno ingegneri, meccanici e Toto.

Maya sembra aver preso anche troppo seriamente la nostra promessa di stare a distanza, tanto che non mi ha sfiorato neanche con un dito e ha lasciato ogni lavoro alla sua amica che continua a lanciarle sguardi di ammonimento. Non so quanto Angela sappia di noi e di ciò che ci siamo detti, ma a questo punto penso che Maya abbia vuotato il sacco. Si sta comportando da bambina e mi infastidisce il suo sguardo pieno di tristezza che mi riserva ormai da ore. Lei ha voluto la distanza, lei ha preteso serietà, sempre lei ha messo in chiaro che dobbiamo lavorare senza perdere l'obbiettivo e ora che fa? La vittima pentita!
Non è stata obbligata e non ho fatto tutto da solo, quindi è ora che il suo comportamento del cazzo finisca.

Sono le 14.30 quando torniamo a lavorare ed è arrivato il momento di finire sta scenetta deprimente che si sta protraendo da troppo.
Con la mente stanca e la rabbia che mi capovolge lo stomaco ad ogni passo, arriviamo alla mia sala massaggi.

È ora!

Guardo Angela chiedendo silenziosamente il suo appoggio e appena mi sembra abbia capito, metto in atto il piano.
"Angela, ma per lo sponsor nuovo è tutto organizzato?" chiedo pur sapendo che è tutto organizzato alla perfezione.
"Se vuoi posso chiedere di rivedere la scaletta e visionare i permessi per stare tranquilli." mi sorride trattenendo una risatina.
Con più serietà possibile la ringrazio e le ricordo che è la mia salvezza e in risposta va via ridendo.

Ora Maya non scappi.

"Entriamo?" chiedo fingendo innocenza mentre la vedo insicura e alla ricerca di una via di fuga.
Non puoi fuggire da me piccola!
Schiude le labbra e le richiude indicandomi la porta in un tacito invito ad entrare.
Mi avvio a passo sicuro al lettino, ma i passi della donna non si sentono e so già che il suo intento è quello di perdere tempo.
Tempo che io non ho, o meglio non ho intenzione di perdere. Voglio risposte e le avrò adesso!
"Anche se stai sulla porta come una bella statuina non eviteremo il discorso." le dico mentre mi levo la maglia senza voltarmi. Non ho mai pensato che si potesse percepire uno sguardo addosso, ma adesso sono sicuro che lei sta ammirando le mie spalle.
"Non ho intenzione di evitare nulla, anche se non ho idea di cosa tu stia parlando." Mi risponde tagliente, sembra che la principessa abbia ritrovato l'uso della parola.
"La domanda è una sola ed è bene che tu risponda. Cosa cazzo succede?"
"Non succede assolutamente nulla." si difende subito.
Non può essere nulla, come non può essere la semplice stanchezza. È da quando è arrivata che non mi guarda in faccia per più di due secondi. Non può veramente pensare io sia tanto stupido da non notarlo.
"Mi offendi se pensi veramente che io ti creda. Ti vuoi tirare indietro? Non hai ancora firmato nulla, ti basta prendere un aereo e andartene se è così. Dobbiamo collaborare e se non vuoi parlarmi e vedermi, non c'è modo di farlo." la mia pazienza è giunta al termine, anche l'ultima goccia si è dissolta. Sto per fare una giocata pericolosa, ma estremamente necessaria. Ho bisogno di lei e lei del lavoro, ma non posso migliorare grazie al suo sapere se non decide di sistemare le cose tra noi.
Così sgancio la bomba voltandomi verso di lei "allora Maya, resti e parli o te ne vai e la finiamo subito?" Il mio tono fermo e deciso la fa sussultare e finalmente alza gli occhi ormai sgranati sui miei.
"Mi sento sporca, ecco il problema" la sua voce è stanca e sembra chiedermi perdono con gli occhi velati, ma non faccio in tempo a chiedere chiarimenti perché la sua voce tremante e disgustata mi ferma, "Neymar mi ha baciata"

Neymar l'ha baciata e il mio cuore sembra essersi fermato. Tutto intorno a me sembra essersi fermato a dire il vero.
Non abbiamo una relazione e non dovrei sentirmi in alcun modo ora, ma sapere che le sue labbra sono state di qualcun altro dopo che mie mi fa incazzare. Non sapere ti da sempre l'opportunità di autoconvincerti che le cose stanno come vuoi tu, ma quando sai le cose tutto crolla e non ci si può più nascondere dietro a finte verità. Negli ultimi giorni la mia finta verità mi ha salvato e ho continuato a pensare che io e lei fossimo nella stessa identica situazione, ma ora so che non è così. Io non ho baciato nessuna dopo di lei e il suo sapore lo ricordo nitidamente, lei invece ricorda di più le labbra di un altro ora.

"Lui cosa?" Sono queste le uniche parole che mi escono mentre reprimo la voglia di farle rivivere un bacio come quello in aereo.

Lasciati andare - L.H.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora