31 Lewis

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Siamo in volo con parte del mio team. In totale siamo 7 di cui mio fratello, mio padre e Angela. Mio padre ha evitato me e Maya come la peste, tanto che mi chiedo cosa sia venuto a fare dato che mi ha parlato due volte in tutto. Non so cosa lo disturba così tanto della presenza della mia fisioterapista, lei ha dimostrato di riuscire ad entrare nel cuore di chiunque, ma a quanto pare i miei familiari sono l'eccezione alla regola.
Sono seduto vicino ad Angela con Maya e mio fratello difronte a noi. Io guardo Maya, lei scrive e mio fratello guarda il PC seguendo il lavoro della ragazza. Angela penso stia fingendo di essere presa dal suo telefono pur di non fare parte di questa ridicola situazione imbarazzante.
"Bene, mi sono rotta. Mi sento sotto esame con questo sguardo fisso addosso. Vuoi dire qualcosa?" sbotta la ragazza verso mio fratello e io scoppio a ridere senza riuscire a trattenermi. Conoscendola mi aspettavo imprecasse contro Nicolas già mezz'ora fa.
"Non ho nulla da dire. Ero solo curioso." Alza le mani lui cercando di difendermi e poi cerca aiuto da me "come fai a sopportare che qualcuno che paghi risponda così?"
"Non mi paga."
"Non la pago."
Diciamo in contemporanea.
"Non la paghi?" Continua ad interessarsi di cose che non lo riguardano, passando lo sguardo da me a lei un paio di volte.
"Non sa ancora se vuole lavorare per me, siamo in fase di prova." dico io.
"Se lo dici così sembro una stronza ingrata." mi fulmina lei.
"Eravamo d'accordo iniziasse a Monaco, poi però i piani sono cambiati e il contratto non lo abbiamo anticipato. Così lei si sta prendendo il tempo per traslocare e per concordare altri lavori futuri che già aveva in mano." riprovo "così va meglio signorina?"
"Molto meglio signor Hamilton. La ringrazio." Mi fulmina nascondendo un sorriso, mentre io sorrido apertamente davanti a questo tormentarci perenne. Non riusciamo proprio ad avere uno scambio senza provocarci a vicenda.
"Siete una strana accoppiata." borbotta Nicolas, di cui mi stavo quasi dimenticando.
"Angela è bastata per anni, Lewis."
"Si e sono stata io a portare Maya a Miami. Ho fatto un ottima scelta quel giorno, me ne prenderò il merito per anni." risponde Angela, che ora capisco stesse ascoltando tutto e non potendo più sopportare che il lavoro della sua amica venga denigrato, non ha potuto trattarsi oltre.
"Quindi ti sei fatta la vacanza pagata in America" irrompe mio padre con lo sguardo puntato su Maya che intanto sta chiudendo il PC.
" A dire il vero ho speso 2200 euro per la prima andata dato che c'era posto solo in prima classe e poi altri 3000 per il ritorno e la seconda partenza. Vuole darmi il rimborso spese per caso?"
Io sono completamente basito da questa situazione e dagli occhi di tutti puntati su di noi. Mi sono paralizzato sul posto e lei invece ha la prontezza di incassare e ribattere a velocità straordinaria.
Mi ci vogliono due minuti buoni per riprendermi e noto che mi sono perso la risposta di mio padre e ora tutti stanno guardando me in attesa di qualcosa che non capisco.
"Avete finito?" chiedo a tutti i presenti.
"Sul serio Lew?" lo sguardo di Maya è glaciale, la guardo e non capisco cosa ho detto di male.
"Sai che c'è? Fanculo tutto e veditela da solo da ora in poi. Trovane un'altra che sopporti di essere trattata come una putanella, Groupie o come mi definiscono questi due." da un'occhiata schifata a mio padre e finisce per darmi il colpo di grazia"io scenderò da questo aereo, cancellerò i tuoi contatti e non voglio più saperne nulla di tutto questo schifo."
Si alza e senza lasciarmi il tempo di dire o fare qualcosa, si chiude nella stanza che la scorsa volta ci ha visti più uniti che mai.
Che cazzo è appena successo?!?

"Bene, ora che mi avete rovinato vita e stagione siete contenti?" vorrei uccidere entrambi adesso "fate come lei, scendete da qui e non fatevi vedere e sentire. Non presentatevi alle prossime gare."

Il resto del viaggio è silenzioso e teso, Maya è rimasta in stanza per un po'e poi si è seduta distante da tutti.
Angela mi ha chiesto di lasciare tempo alle due di parlare da sole e di non aprire bocca. Solo su questo sedile mi sento a pezzi, lei è qui dietro, eppure è distante chilometri. Non la vedrò più, sono sicuro che neanche Angela riuscirà a risolvere questa situazione. Nessuna donna si lascia definire una poco di buono, nessuna resta dove anche solo una persona su 100 la definisce tale.
Andava tutto bene...
Ci stavamo avvicinando e adesso siamo messi peggio che dopo il nostro primo incontro.

È finita.

Lasciati andare - L.H.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora