20 Maya

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La cena è andata bene, meglio di quanto mi aspettassi a dire il vero. Ho ascoltato Lewis e dopo averlo chiamato a termine della gara sono stata per negozi, ma di shopping in realtà non ne ho quasi fatto avendo perso più tempo a guardarmi intorno che a guardare le vetrine.
Sapevo già cosa indossare per la nostra uscita e finalmente il vestito che vive in valigia da secoli,è tornato utile.
Sono stata così felice di indossarlo che ho addirittura pubblicato una foto su Instagram prima di uscire.

Arrivati al mio hotel ci siamo salutati subito fuori dall'auto con la promessa di vederci per il rientro la mattina successiva e poi direttamente in Spagna 10 giorni dopo

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Arrivati al mio hotel ci siamo salutati subito fuori dall'auto con la promessa di vederci per il rientro la mattina successiva e poi direttamente in Spagna 10 giorni dopo.
Non essendo ancora sotto contratto con il pilota, ho esposto la mia voglia di usare questo poco tempo libero che mi rimane per cercare casa in Inghilterra e fare il trasloco. Chissà se riuscirò anche a trovare qualche serata per uscire con le poche amicizie che mi rimangono a Parigi, giusto per non tornare a fare l'eremita e per correttezza salutare a dovere coloro che neanche sanno dell'ultimo stravolgimento della mia vita.
Lewis e Angela mi hanno però messa ai ferri corti e all'ultimo minuto ho ceduto e accettato di viaggiare con loro sul jet privato fino in Francia.
"Tanto io ho bisogno di rientrare al Principato, che senso ha viaggiare separati con mete così vicine?" mi aveva detto Lewis e tutti i torti non aveva, anzi, per me sarebbe stato sicuramente più comodo e meno dispendioso.
La stanchezza ormai è a livello massimo, tanto che a malapena ho la forza di struccarmi e mettermi il pigiama che già i miei occhi si chiudono da soli.

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Sono le 9:15 e io sono all'aeroporto già da troppo visto che una cosa che adoro è la colazione e oggi non potevo partire prima di aver provato un bar pasticceria visto ieri nel mio piccolo giro turistico. La vetrina del locale mi aveva affascinata con lo stile shabby chic e stamattina avevo constatato che anche l'interno era curato nei minimi dettagli, un atmosfera nuova per me che sono solita andare di corsa e fermarmi al solito bar semplice e classico nel suo stile. Nonostante la sveglia presto messa proprio per darmi tempo di fare tutto, sono veramente felice di essermi presa un ultimo attimo per ammirare la calda Miami che sicuramente non vedrò molto presto o proprio mai più.

Guardo nuovamente l'orologio e decido di avvisare Angela sul punto preciso dove sto aspettando il loro arrivo, ovvero davanti alla zona D39, alla caffetteria "La Carreta".
Pochi minuti dopo la vedo agitare le braccia in lontananza e la raggiungo a passo spedito.
"Buongiorno bellezza, ti accompagno dagli altri" mi abbraccia e subito dopo inizio a seguirla quasi correndo tra la gente.
Arriviamo davanti a una porta con il cartello che indica la zona privata e mentre lei mostra un badge alla guardia, io penso che essere famosi fa proprio schifo, mille permessi continui e mille nascondigli in ogni posto in cui si va. Non ho mai amato i posti affollati, ma il pensiero di dover sempre evitare chiunque deve essere più pesante che camminare nella calca di gente.
Entro nella grande sala e raggiungo Lewis che sta seduto su una poltrona a guardare il telefono intanto che altre persone del suo staff chiacchierano ai divanetti più distanti.
"Dobbiamo stare nascosti per non farti assalire dai fan e tu invece pensi bene di mimetizzarti al meglio vestito tutto in arancione? Hai uno strano modo di non farti notare sai?" ormai punzecchiarci a vicenda di continuo è quasi uno sport per noi. Mi siedo sulla poltrona affianco a lui e lo becco a sorridere mentre alza la testa per guardarmi.
"Sai, la mia bellezza richiamerebbe comunque tutti gli occhi su di me, il colore cambia poco." mi lascia un occhiolino mentre si vanta e nonostante sia da prendere a sberle per quanto sia narcisista, non posso fare altro di pensare che è bello, è bello veramente.
"Narciso morì cadendo nello specchio d'acqua su cui si stava specchiando per ammirare la sua "infinita bellezza", tu potresti fare la stessa fine. Lewis Narciso Hamilton suona pure bene." Gli schiocco un'occhiataccia mentre lui ride delle mie parole. Lo vedo protendersi verso il mio viso lasciando finalmente il telefono e dandomi la sua completa attenzione.
I battiti del mio cuore sono in aumento, il suo profumo è ormai addosso a me e quando penso che mi stia per baciare, decide di avvisarsi al mio orecchio e sussurrarmi "sei eccitante nel ruolo di maestrina".
Un brivido percorre tutta la mia schiena quando lascia un leggero bacio dietro il mio orecchio e solo ora mi accorgo di quanto avrei voluto mi baciasse poco fa.
"Non puoi fare questo mentre siamo davanti ad altre persone." cerco di sgridarlo, di darmi un aria decisa, ma la mia voce mi tradisce e anche il sospiro che mi esce al suo secondo bacio sullo stesso punto di prima, fa cadere ogni mia possibilità di sembrare indifferente.
"Datti un contegno tesoro, non eri tu a dire che è stato un errore l'altra sera?" non si muove dalla sua posizione e continua la sua guerra contro la mia sanità mentale, questa vicinanza mi farà morire.
"Tu giochi sporco e lo sai. Non ti dirò ciò che vuoi sentire, puoi continuare quanto vuoi tesoro." marco bene l'ultima parola e mi alzo volendo raggiungere Angela per scappare da questa tensione che quasi mi aveva bloccato il respiro. Noto che alcuni si scambiano qualche occhiata quando sopraggiungo da loro e vorrei sotterrarmi all'istante capendo che ci stavano guardando.
Maledetto lui e i suoi giochetti del cazzo!
Stupida tu Maya che ti sei praticamente sciolta non appena si è avvicinato.

Immersa nei miei pensieri non mi rendo subito conto che è ora di salire sul jet e seguo distrattamente Angela che mi ha afferrato il polso sicuramente dopo aver visto che non mi muovevo.
"Ora non hai scuse, appena saremo ognuno a casa propria ti chiamo e voglio un resoconto esaustivo che spieghi il perché stavate per salutarvi addosso." Siamo rimaste un pochino indietro agli altri e ovviamente era tutto calcolato per farmi capire che anche se non ci hanno sentiti, hanno capito tutti cosa stava succedendo. Resto in silenzio a fissare la bionda, l'unica è fingere di non capire cosa intende.
"Non fare la faccia da tonta perché pure suo padre e suo fratello hanno capito."
Cosa? Chi? No no no...oddio
"Chi scusa?" spero solo di aver capito male.
"Suo padre Anthony è quell'uomo lì con la camicia azzurra e Nicolas è quello con la camicia più sbottonata." mi indica leggermente la direzione con la testa cercando di non farsi notare.
"Che pezzo di merda, non sapevo ci fossero anche i suoi parenti. Che vergogna dio mio" piagnucolò mentre la voglia di staccargli la testa è alle stelle.
Saliamo per ultime e prendiamo posto più in fondo possibile con l'intento di evitare a me di uccidere l'amato pilota.

Questa me la paga, eccome se me la paga.

Lasciati andare - L.H.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora