16 Lewis

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È passata circa mezz'ora da quando ho lasciato Maya con quei due e non mi ha ancora scritto quindi sarò io a tornare giù sperando di trovarla lì.
È tornata per me e ho intenzione di godermi il tempo che ho a disposizione visto che domani ho la gara e sicuramente lei non verrà con me al circuito.
Prima dice che non vuole dare nell'occhio e poi si offre di aiutare il bambino, io proprio non capisco e sinceramente ho un nervoso addosso che potrei esplodere.

Arrivo al lungo corridoio dalle luci soffuse che porta all'area riservata alle terapie e appena svoltato l'angolo vedo ciò che non mi sarei mai aspettato, da due i piloti affianco alla mia bella fisioterapista sono triplicati.
Adesso distruggo la faccia a qualcuno!
Arrivo a passo spedito davanti a loro e noto che stavano ridendo finché non si sono accorti della mia presenza.
"Non ci posso credere, non solo mi avete disturbato, ma avete fatto venire anche il pubblico a quanto pare." Maya mi guarda con sguardo tagliente, ma qui quello arrabbiato sono io e non le do retta.
"Devo dire Lewis che è stata una bella visione, ho fatto bene a lasciare il film che stavo guardando." mi dice quel cretino di Max, già ci sopportiamo poco e niente, se si mette anche a fare battutine su di lei rischio di prenderlo a sberle.
"Calmi calmi e tu buono con le parole, io sono qui e ti prendo a calci nel sedere se continui." Maya non se le lascia dire e un sorrisetto fiero prende spazio sulle mie labbra.
È ancora più sexy quando si incazza.
Lewis concentrazione, devi ricordare a tutti chi comanda.
"Chiedile subito scusa e levatevi tutti dai piedi, ne ho abbastanza di tutti voi per oggi." il mio tono non lascia spazio ad altre risposte se non al saluto di tutti che si congedano promettendo alla ragazza qualcosa che non capisco. Norris prima di sparire le da un abbraccio impacciato a cui lei risponde con un sorriso dolcissimo e si raccomanda si fare molto stretching domani.
Sono geloso marcio, ma gli occhi di lei sembrano vedere il moccioso più con fare materno che altro e decido di non pensarci troppo.

Una volta soli vorrei solo allungare la mano e toccare la sua pelle che mi sta richiamando come una sirena fa con i marinai. Nella mia testa c'è un solo pensiero, lei è venuta qui per me.
Il dorso della sua mano sfiora la mia guancia e devo fare appello a tutte le mie forze per non fiondarsi su di lei e baciarla. Dio mio dammi la forza.
"Sei il solito antipatico, avrai tutte le spiegazioni che cerchi se mi offri la cena." sorride e io mi sciolgo anche se mi ha appena chiamato antipatico e quando ho controllato l'ultima volta non era visto come un complimento.
"Servizio in camera allora, seguimi" uso la scusa per intrecciare le mie dita alle sue e portarla con me in camera, dove finalmente resteremo soli.

Mentre mangiamo mi spiega qual è stato il suo piano e mi racconta della figura da fessi che hanno fatto facendosi scoprire subito. Penso che siano rimasti un poco traumatizzati perché lei è proprio quello che fa, la vedi e sembra un angioletto, poi apre bocca e ti asfalta in un secondo.
È una donna fenomenale, è dolce e premurosa e allo stesso tempo testarda e tagliente, chissà che fuoco ha dentro...prima o poi lo scoprirò.
Parliamo di tante cose diverse spostandoci poi sul mio letto per stare più comodi e mi spiega di quanto è stronzo Neymar, ma subito dopo sostiene che è la sua occasione per cambiare vita, per cambiare città e abitudini. Non so chi altro avrebbe preso tanto bene un licenziamento di quel calibro, probabilmente nessuno al di fuori di lei.
Ci ritroviamo presto abbracciati a ridere e prenderci in giro e sembra di essere tornati a prima della sua partenza, solo che adesso ci conosciamo un pochino di più e la situazione risulta ancora più leggera.

"Ti dico che ho ragione io, sei vecchio ed è per questo che sei acciaccato di continuo" non so come siamo arrivati a questo discorso, anche perché ormai è tardi e di discorsi me abbiamo passati molti oggi.
Non so cosa mi prende, ma sono minuti interi che sono perso a guardare la sua mano farmi i grattini sul braccio e mentre lei sembra farlo inconsciamente, il mio corpo si sta risvegliando. Senza soppesare pro e contro di tale mossa, le blocco il braccio e con uno slancio mi metto su di lei bloccandola sul materasso. Ci guardiamo e la tensione sessuale la sentiranno pure alla reception ormai.
"Sono vecchio eh? Sicura?" le dico sottovoce a un soffio dal suo viso, tanto vicini ormai da sentire i suoi seni battere sul mio petto ad ogni respiro che fa, respiro che le si sta velocizzando seguendo il mio.
"Lew..." è un lieve sussurro e una dolce calda carezza sulle mie labbra, non resisto più, scollego il cervello e mi avvento sulle sue labbra assaporando il dolce gusto che hanno.
Contro ogni aspettativa lei ricambia subito dopo l'attimo di sorpresa e questo accende un fuoco nel mio petto che era assopito molto tempo fa.
Le nostre labbra non si lasciano e le nostre mani accarezzano il corpo dell'altro in modo frenetico.
Mi vuole anche lei
Non faccio in tempo a pensare ad altro che lei si stacca e fa tutto il contrario di ciò che mi aspetto.
"Lewis non possiamo" mi dice cercando di contrastare il fiato corto.
"Siamo adulti e possiamo fare ciò che vogliamo" mi sto innervosendo non poco ora, sono sicuro che anche lei sente questa tensione che alleggia su di noi ogni qualvolta ci troviamo vicini.
"Ecco, se la metti così allora ti dico subito che io non voglio" lo dice così duramente che per un attimo mi blocco a guardarla spaesato.
Mi riprendo vedendola prendere le sue cose per abbandonare la stanza e riesco a fermarla per un polso giusto in tempo. Lei si volta e mi guadagno l'ennesimo sguardo truce degli ultimi minuti, ma se pensa veramente che la lascerò andare così in fretta sbaglia di grosso.
Mi avvicino sempre di più tenendo ancora il suo polso in una stretta decisa, ma pensando bene a non stringere tanto da poterle procurare dolore. Sembra quasi di ballare un lento, io avanzo e lei indietreggia finché quasi non colpisce la maniglia con il fianco destro e in uno scatto degno del pilota che sono appoggio la mano per proteggerla dall'impatto e dopo aver sentito la maniglia della porta sulle mie nocche alzo lo sguardo sul suo.
Siamo nuovamente vicini da poterci sfiorare con i nasi e percorrendo con lo sguardo il suo collo mi sposto verso quest'ultimo per sussurrare all'orecchio "May ti prego pensaci." le lascio un bacio leggero sotto il lobo e la sento deglutire a vuoto, poi come prima le sussurro un saluto con l'invito di vederci domattina e appena mi sposto lei ne approfitta per fuggire dalla stanza.
Torno a letto fiero di non aver urlato e di aver ragionato abbastanza velocemente da non commentare qualcosa che probabilmente sarebbe sfociato nel peggior litigio della mia vita. Con lei devo andare con calma e devo prenderla diversamente da come sono solito fare, arrabbiarmi la porterebbe solo a mandarmi al diavolo con la stessa facilità con cui a chiuso i ponti con il brasiliano.

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Grazie a tutti di cuore!

Lasciati andare - L.H.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora