Le prove del giorno dopo invece sono andate decisamente meglio. La serata con i fratelli Smith mi ha fatto stare bene, i brutti pensieri quasi non c'erano più. Ho cercato di non concentrarmi su Aspen, ma sull'emozione che la musica mi stava dando in quel preciso momento. Tutta la rabbia è riuscita ad uscire fuori con Barracuda. In due tentativi, la canzone è riuscita. Sono davvero pochi, e questo è un ottimo risultato per noi. Aspen non è ancora nel pieno delle sue forze, ma nonostante questo è andato bene. Anche lui cercava di concentrarsi solo sulla musica. Come sempre, Frederick aveva ragione. Dovevamo riprovare solo a mente più fresca. Infatti, appena finite le prove, ci ha fatto i complimenti per il gran miglioramento rispetto al giorno prima. Per noi è stata una grande soddisfazione. Ad un certo punto la signora Fanelli, la direttrice, chiama Frederick per una comunicazione, e noi cinque restiamo soli per un po'. Un silenzio imbarazzante invade lo studio.
"Raga?" Chiede Sabrina a voce bassa, "ma questo silenzio?"
Damien alza le spalle, sedendosi sullo sgabello di fianco a lui.
"Assolutamente niente." dice, sbuffando. Voleva solo interrompere quell'imbarazzo che neanche dovrebbe esistere tra di noi.
"Siamo andati bene, oggi." dico, accennando un sorriso.
"È vero, stavolta siamo riusciti a completare la canzone in due tentativi" continua Mitch, "Dovreste essere contenti" si rivolge verso Damien e Aspen.
"Io sono contento che la canzone sia uscita bene" dice Aspen, ma la sua faccia sembrerebbe comunicare il contrario.
"Si vede." dice Damien con tono sarcastico, facendo una risatina. "Ti fai cazzi tuoi per una buona volta?" Grugnisce Aspen, e Damien non ne resta affatto contento. In genere ci avrebbe scherzato su, ma evidentemente non è giornata. Per nessuno dei due. Si alza in piedi di scatto, avvicinandosi a lui rapidamente. Stavolta non l'ha fatto per sfottere. D'istinto mi alzo, andando quanto più velocemente possibile in mezzo a loro. Non riesco a spingere via Damien, in confronto a lui sono troppo debole. E poi, tanto dolore. All'improvviso. Sento come tanti trapani all'interno del mio naso. Damien mi ha tirato un pugno in piena faccia. Sono rimasta paralizzata per qualche secondo in preda allo shock iniziale. Sconvolta, non riesco dire nulla. Damien si copre le labbra con le mani, e anche lui sembrerebbe sconvolto.
"Oddio, oddio... Mi dispiace Leaf, mi dispiace tantissimo, io non... Te lo giuro, non volevo farti del male"
"Ma che problemi hai?!" urla Aspen, togliendosi dalla postazione della batteria per raggiungermi. "Siete proprio due coglioni! C'era bisogno di arrivare a tanto?" chiede Sabrina, con voce da rimprovero.
Sento le parole di tutti affievolirsi piano piano, la testa mi gira. Qualcosa mi cola dal naso. Sfioro la parte superiore delle labbra. Sangue. Accidenti, non immaginavo fosse così potente. E pensare che questo pugno era indirizzato ad Aspen. Nonostante la rabbia nei suoi confronti, non potevo permettere che lo sfiorasse. Non in questo caso. Damien va via, sbattendo la porta. Ed è stato davvero fortunato a non incontrare Frederick per la sua strada. È entrato giusto qualche minuto dopo.
"Che cosa... Che diamine successo?"
Nessuno di noi osa fiatare, il mio aspetto parla per se'.
"Oddio! Val bagno, veloce!"
"L'accompagno io." dice Aspen deciso. Avrei voluro controbattere, dicendo che sarei stata capacissima di andare da sola, ma mi fa troppo male tutto. Insieme ci dirigiamo verso il bagno. Mi prende una sedia e due pacchi interi di fazzoletti.
"Così come stai non puoi andare da nessuna parte. Resta dritta e tampona il sangue. Corro a prenderti del ghiaccio, ok? Resta lì, arrivo subito!"
Annuisco, e poco dopo mi raggiunge Sabrina.
"Mi dispiace tanto per quello che è successo. Perché ti sei buttata in mezzo a loro?"
"Speravo di poter bloccare la loro sceneggiata."
"Hai visto le nocche ossute di Damien?"
"Sì. Molto da vicino."
"Con tutta la buona volontà, non ci saresti riuscita. Infatti ecco il risultato. Leaf, capisco che non volevi che la band ne risentisse..."
"La band non c'entrava in questo caso... Si è trattato di difendere un amico. Certo, è stato un cretino a provocare Dam, ma dannazione, quei due non fanno altro. Avevano entrambi la luna storta per scherzare come fanno sempre." intanto cambio fazzoletto, perché ho già riempito il primo.
"Damien ha qualche problema con la gestione della rabbia, ed ha esagerato. Ora Mitch sta spiegando la situazione a Frederick, è a serio rischio."
"Vuole cacciarlo via?" Chiedo preoccupata. Sabrina fa un'alzata di spalle, voltandosi un momento verso lo studio.
"Non lo so ancora, ma dopo ciò che è successo... è molto probabile."
Il naso mi fa terribilmente male ed il sangue continua ad uscire senza sosta. Mi tocca di nuovo cambiare fazzoletto. Guardo Sabrina preoccupata.
"Sarebbe un problema serio se ne dovesse andare per davvero... Non è rimasto molto tempo, e non possiamo trovare un sostituto in così poco."
"Lo so, ma pensaci un attimo, quei due non fanno altro che stuzzicarsi. È partito tutto per scherzo, ma se ad uno dei due non girano bene le rotelle del cervellino, finisce come oggi. E non possiamo permettere che accada di nuovo, con i ragazzi non si può mai sapere. Santo burro d'arachidi, sono proprio uomini."
Finalmente arriva Aspen con il ghiaccio, guardandomi sorpreso.
"Non ha rallentato neanche un po'?" Chiede, mentre mi posa ghiaccio sul naso. Che brutta sensazione, il gelo sul naso bollente.
"Con questo, tra poco smetterà. Continua a tamponare."
"Potevi evitare di provocarlo." dice Sabrina, guardando Aspen con disprezzo.
"Non potevo sapere che avrebbe reagito in quel modo. È vero, mi sono voltato malissimo, ma pensavo che sarebbe finita ad insulti pesanti come al nostro solito, e che nessuno si sarebbe fatto male. Se quel coglione ha problemi di rabbia non è colpa mia, non potevo saperlo."
"Ragazzi, vi prego. Ormai è successo e basta. Chiariremo con lui appena possibile. Gli parlerò io, vediamo che succede." dico con una certa rabbia in corpo. Sono consapevole del fatto che Damien non volesse farmi del male, il problema è che l'intenzione era quella di pestare Aspen. È proprio il principio che trovo completamente sbagliato. Non avrei mai pensato che fosse quel tipo di persona. È anche questo ad avermi delusa davvero tanto.
"Non hai idea di ciò che gli farei se me lo trovassi davanti" dice Aspen con tono arrabbiato.
"Lascia stare. Non è questa la soluzione ai problemi." dico.
Finalmente la fuoriuscita del sangue sta rallentando, però inizia a girarmi terribilmente la testa. "Per lui sì a quanto pare. Avresti dovuto lasciare che picchiasse me." dice Aspen, piegandosi per avvicinarsi a me, "Mi dispiace tantissimo."
"E lasciare che rovinasse il tuo bel naso? Il mio almeno era brutto già in partenza." in realtà questo era solo un mio pensiero, ma l'ho detto ad alta voce senza volerlo. Con Sabrina presente.
"Sei davvero scema." Dice lui ridacchiando, cercando di nascondere l'imbarazzo, ma non è che abbi fatto un lavoro grandioso. È diventato rosso.
"Vado a vedere la situazione da quella parte." dice Sabrina, dileguandosi velocemente.
Spero abbia preso il tutto come una cosa ironica. Tra me ed Aspen si viene a creare un terribile silenzio imbarazzante, per qualche minuto non osa rompersi. È Aspen ad interromperlo.
"Perché mi hai difeso?"
Guardo Aspen, togliendomi il fazzoletto dal naso.
"Non credo ci sia bisogno di risposte." forzo un sorriso. Aspen sposta gli occhi da un'altra parte, accennando un sorriso.
"Grazie per quello che hai fatto." dice, chinando la testa.
"Figurati."
Attendiamo che il sangue smetta, Aspen finalmente mi toglie il ghiaccio dal naso e mi guardo allo specchio. Sono diventata estremamente più pallida, il naso è anche più grande di prima. Dannazione, sembro un clown... più del solito.
Mi alzo, e assieme ad Aspen mi dirigo verso lo studio. Frederick si volta verso di me, preoccupatissimo.
"Come ti senti?"
"Un po' debole e ho il naso degno di Dante Alighieri, per il resto tutto bene."
"Hai perso tanto sangue, ti converrebbe passare dal pronto soccorso prima di tornare a casa."
"Non c'è bisogno, sto bene adesso."
"Lascia la testardaggine a casa per una buona volta e ascoltami. Vai, fidati." resistere a Frederick è a dir poco un'impresa impossibile.
"Ragazzi, per quanto riguarda Damien, non me la sentirei proprio di lasciarlo nel gruppo. Ci devo parlare, vedremo come andranno le cose... Ma sappiate che ho quasi tutta l'intenzione di mandarlo via."
"Ma come faremo per la BDB?" Chiede Mitch preoccupato, "Non riusciremo a trovare un sostituto in tempo! Il carico sarebbe troppo."
"Ascolta, in una situazione come questa, la gara è l'ultimo problema. Qui ci andate di mezzo voi, non come musicisti, ma come persone. Tra qualche giorno deciderò sul da farsi. Ora andate." Dice lui con tono freddo e distaccato. Tutti usciamo dallo studio visibilmente preoccupati. Specialmente Mitch. "Cazzo, il mio migliore amico... non pensavo davvero. Più tardi vedrò di sentirlo."
"Facci sapere." dice Aspen con tono calmo, ma Mitch non sembra averla presa molto bene. Eppure non ha detto niente di sbagliato.
"A te non farò sapere proprio un bel niente, è stata colpa tua se è successa questa roba."
Aspen si gira verso di lui con sguardo veramente irritato.
"Possibile che dobbiate dare tutta la colpa a me?! Anche io posso avere le mie giornate negative dannazione, esattamente come voi! Solo che a differenza sua, io non alzo le mani a nessuno!" Mitch lo guarda senza dire una sola parola, e senza neanche salutarci, si gira e se ne va. Devo dire che anche lui ha un bel caratteraccio.
"A questo punto vado anche io, fatemi sapere qualcosa" dice Sabrina, salutando entrambi con due baci sulle guance, poi se ne va. Io ed Aspen rimaniamo nuovamente da soli, decidiamo di incamminarci. Aspen si offre di accompagnarmi al pronto soccorso, avrei voluto rifiutare, ma se non fossi andata mi sarei subita la voce di Frederick nella mente per il resto della serata, e proprio non avevo voglia. Durante l'attesa io e lui ci siamo rivolti davvero poco la parola, ma ho apprezzato molto il fatto che fosse rimasto a farmi compagnia nonostante tutto. Dopo un'ora abbondante i paramedici mi fanno un controllo generale, guardando le condizioni oscene del mio naso, mi hanno consigliato di applicare una pomata specifica per farlo sgonfiare e ritornare come prima. Fortunatamente nulla di rotto. Per il resto avevo semplicemente la pressione molto bassa per la perdita di sangue eccessiva.
Finalmente usciamo da lì, devo dire che sto provando un certo disagio nell'andare in giro con il naso impacchettato nella garza.
"Ti riaccompagno a casa?" Chiede Aspen, io annuisco.
"Sì, grazie, non me la sento di andare in giro con questo coso gigante sulla faccia" dico imbarazzata, cercando di non guardarlo negli occhi. Lui fa una risatina, dicendo qualcosa in tono di voce impercettibile.
"Che hai detto?"
Lui scuote la testa, cercando di rimanere concentrato sulla strada.
"No, niente." il suo viso prende colore. Chissà che ha detto. Forse è meglio non insistere, non voglio altri drammi per oggi. Durante il tragitto non escono parole, di nuovo. Appena arrivati sotto casa mia, prendo il mio zainetto e esco dalla macchina.
"Comunque... Grazie per la compagnia." Dico a voce bassa.
"Sono io che dovrei ringraziare te." dice lui, sorridendo.
"Non è nulla."
"Se dovessi avere bisogno, avvisami, va bene?"
"Grazie, lo farò."
Aspen se ne va, io salgo a casa con un naso enorme e più dubbi di prima. Non proprio un grande ritorno. Oggi ha cercato di prendersi cura di me. Mi ha preso il ghiaccio, è rimasto con me al pronto soccorso nel caso in cui mi fosse successo qualcosa. Sono forse segnali? Dannazione, non posso davvero farmi così tanti film mentali. Magari lo avrebbe fatto con chiunque, o semplicemente sono stati i sensi di colpa farlo agire. Mi butto sul letto e prendo il cellulare. Non sento papà da quando è partito. Gli mando un messaggio per sapere se sta bene. Una sola spunta. Forse sta lavorando, oppure non c'è Internet nella sua zona. Appoggio il telefono sul comodino e accendo il computer per mettere un po' di musica. Decido di mettere su delle canzoni acustiche, sono perfette per rilassarsi in camera. Quando parte la playlist, mi sdraio nuovamente sul letto, e d'improvviso mi sento come in un film. Un po' come quando la vicenda dei due protagonisti inizia a complicarsi, e il tutto diventa sempre più difficile. Sono esattamente in questa situazione. La maggior parte delle volte però, i protagonisti riescono a risolvere queste problematiche. Mi chiedo se anche noi riusciremo a recuperare il nostro rapporto. Non voglio perdere Aspen.
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Ancora Una Canzone
Teen FictionLeaf Maple ha 19 anni, frequenta l'accademia di belle arti, contemporaneamente studia canto in America. Il suo più grande sogno è quello di avere una band. Vorrebbe seguire le orme del padre, ex musicista. Purtroppo, però, è caduto in depressione a...