Capitolo 33

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16 Giugno

È arrivato il giorno della BDB, e tutto va secondo i piani. Ahah. Stavo scherzando. Avevo la sveglia impostata alle 9.00 per vedermi con Aspen alle 11. Naturalmente, alle 11 mi sono solo svegliata. Potevo non fare tardi nel giorno più ansiogeno della mia vita? Nah. Inoltre, sappiamo benissimo come gestire l'ansia da prestazione. Di sicuro, quelli del vicinato si saranno fatti una cultura rock mentre canticchiavamo ossessivamente, fino a quando siamo arrivati al soundcheck nel pomeriggio. Arrivati davanti al palco, tutto ci è sembrato spaventosamente grande. Ma che dico. Non sembra, è spaventosamente grande. Okay, ora sì che muoio sul serio. C'è già qualche persona, ma credo siano dei passanti che sicuramente penseranno: "oh, una band? Non supereranno mai i *inserire il nome di una band preistorica di successo*". Quando sei agli inizi, è del tutto normale essere paragonati ad una band o musicista che sai che non supererai mai. Detto questo - o rischio di aprire un dibattito troppo lungo- noto che il terreno può tranquillamente ospitare duemila persone. Se inizia davvero a riempirsi di gente, sarebbe la più grande emozione di sempre. Il palco è gigantesco, pieno di luci colorate piuttosto dolorose da guardare, gli strumenti sono già ben posizionati. La live inizia alle 21, ma saremo i secondi ed esibirci. Siamo in tre a gareggiare. Al momento ci sono i Planet Venus a fare il soundcheck, ossia la band della strega cattiva, Ashley.
"Backstage?" Propone Aspen.
"Backstage." concordo.
Nessuno dei due ha voglia di sentirla cantare. Saremo già costretti dopo. Entrando nella stanza, mi è sembrato di entrare in un mondo nuovo. Non è molto grande, infatti ci stiamo a stento. È tutta bianca, le luci al neon sfarfallano ininterrottamente. Sulle pareti ci sono degli appendiabiti in legno, e sotto di essa c'è una pila alta almeno un metro di vestiti. Forse sotto c'è una sedia o uno sgabello. O forse sono solo vestiti. Saranno i vestiti di scena? Per fortuna sono riuscita ad infilare il mio abito nello zaino. Aspen ha una camicia nera con dei particolari ricamati d'oro e dei pantaloni di seta dello stesso colore. Quando gli ho chiesto il motivo di questa scelta stilistica, mi ha risposto con una singola parola: "inedito".
Naturalmente, non ho compreso al primo colpo. Mi ha spiegato che ha deciso di dettare con me l'inedito. Ha scelto l'oro per rappresentare Apollo. Ero molto entusiasta all'idea, così ho preparato un abito a gonna ampia, con uno stato sottile di raso verde con l'aggiunta delle foglie per rappresentare Dafne. Siamo ben consapevoli che duettare come coppia un rischio, ma se oggi è il nostro ultimo giorno insieme come band, concludiamo in bellezza. È inutile crogiolarsi troppo.
Damien sta sistemando la chitarra, tentando di accordarla. Sabrina è accanto ad Huriosa, in piena crisi di panico. La guardo preoccupata.
"Che è successo?" Chiedo ad Huriosa. Sabrina ora non può rispondermi.
"Amnesia pre concerto, credo. Non ricorda la maggior parte delle canzoni."
Come la capisco. Mi è capitato così tante volte di dimenticare i testi. L'ansia fa brutti scherzi.
"Hey, abbiamo ancora quattro ore. Se ti va, ripetiamo insieme prima del sound check? Qualche accordo la tastiera lo so fare... Magari posso aiutarti a ricordare qualcosa. Ti va?" Chiedo gentilmente. Sabrina alza la testa dal petto della ragazza. Ha il viso gonfio dalle lacrime. Lei annuisce, così aspetto che si calmi. Aspen accenna con la mano di avvicinarci alla batteria elettronica, in maniera tale da poter ripetere insieme. Appena Sabrina si calma del tutto, dice qualcosa alla sua ragazza. Si danno un bacio veloce e ci raggiunge.
"Grazie dell'aiuto." dice, con voce ancora rotta.
"E di cosa! Ti capisco. L'ansia tende a farmi dimenticare le canzoni, per paura di sbagliare. Ripetere insieme è la cosa migliore." Dico, cercando di sembrare sicura di me stessa. In realtà, piano piano anche la mia memoria si sta affievolendo. È meglio fare una ripetizione potente prima di fare figuracce al soundcheck...

Bene o male siamo riusciti a ripetere qualche brano, anche se non tutti. Il resto...Beh, sarà la fortuna ad assisterci. È l'ora del soundcheck, facciamo cambio con i Planet Venus. Ashley scende dal palco, fulminandoci con lo sguardo. Ah, semplicemente magia. Tutto nella norma. Per fortuna, nessuno ha parlato. Saliamo sul palco. La visuale è magnifica, ma al pensiero della gente che deve ancora arrivare, mi tremano le gambe. I ragazzi sistemano la strumentazione, io cerco di capire dove mettermi per evitare di creare interferenze con le casse. Devo dire che regolare volumi, fare versi a caso e livellare la voce con gli strumenti, è la parte più noiosa di sempre. Farlo per due ore? Ancora peggio. Abbiamo dovuto quasi fare un intero concerto per capire se funzionasse il tutto. L' ansia generale sembra essersi alleviata. La noia fa grandi cose.
Torniamo quindi nel backstage, ma questa volta non siamo soli. Ci sono anche le altre band, indaffarate a fare esercizi vocali o improvvisazioni varie. Io e gli altri ci raggruppiamo in un angolino.
"Ma secondo voi ce lo danno il cibo? Ho una fame..." dichiara Aspen con espressione sofferente.
"Boh, non credo. Guarda nel mio zaino, dovrebbe esserci una barretta di cioccolato." rispondo, anche se a malincuore. Rinuncerò alla mia pausa merenda per la sopravvivenza del mio ragazzo affamato.
"Ora va meglio." sorride, dopo aver divorato la barretta.
"Hey, dov'è la mia cioccolata? Ne voglio una anch'io." si lamenta Damien, incrociando le braccia al petto.
"Mi dispiace, ma avevo solo quella."
Lui alza le spalle, come a dire "non importa", tornando alla sistemazione della sua chitarra. Si scorda un po' troppo facilmente. Restiamo a parlare per un po', quando ad un certo punto mi rendo conto di non essere ancora vestita per l'esibizione. Vado in uno sgabuzzino, controllo che non ci sia nessuno e inizio a spogliarmi. Non ci sono specchi e non posso nemmeno controllare se ho messo bene il vestito. Magari c'è un buco gigantesco sulla gonna e non lo saprò mai. Per fortuna per il trucco ci ho già pensato a casa...
"Ora arrivo, ho lasciato il microfono in quella pseudo cantina." Sento una voce. Ma è la voce di Ashley?? Cazzo! Cerco di sistemarmi velocemente l'abito per andarmene di corsa, ma lei è più veloce. Si piega per prendere qualcosa da una borsa di pelle nera, mettendola nella tasca del vestito di raso viola. Dopo di che prende il suo microfono, e non appena si rialza, nota la mia presenza.
Se non ti muovi, non può vederti. Non funziona anche con le ragazze psicopatiche? Serro le labbra, sforzando un sorriso. Lei fa lo stesso, ma non sembra un sorriso forzato. Sembra divertito. Mi guarda dalla testa ai piedi in un istante.
"Che bel vestito." commenta.
"Grazie." replico, senza alcuna emozione. Cresce una sensazione orribile nello stomaco, non so cosa sia. Si alza in piedi, avvicinandosi lentamente a me.
"Alla fine c'è l'avete fatta, vedo." afferma, serrando le labbra. Annuisco.
"Già. Il bassista è tornato, quindi..." sorrido imbarazzata, cercando di farmi spazio per uscire, ma lei continua perennemente a starmi in mezzo ai piedi.
"Il bassista è tornato." mi fai eco lei. Qualcosa mi fa pensare -chissà che cosa- che sia in collera con Mitch. Sbuffo spazientita, mettendo le mani giunte per un momento, come ad implorare chiunque sia lassù di liberarmi da questa rottura.
"Potresti spostarti? Vorrei raggiungere gli altri."
Ashley assottiglia gli occhi in un espressione infastidita.
"Scusami principessa delle foglie, volevo parlarti un momento. O sei troppo tonta per parlare con me?"
Io DIVENTO tonta se mi metto a parlare con lei. Qualcosa dentro di me inizia bruciare, brucia così tanto da farmi male lo stomaco.
"Parlarmi? E di cosa? Ci hai già rovinato abbastanza la vita." ringhio, stringendo i pugni con con forza. Forse un po' troppa, considerato che mi sto facendo male da sola. Forse sono davvero un po' tonta.
"Volevo parlarti proprio di questo. Ti prego di ascoltarmi..." fissa lo smartwatch che ha al polso, quando qualcuno dal backstage inizia a gridare il suo nome.
"D'accordo, magari dopo. Ci rivediamo qui alla pausa, prima che iniziate a suonare voi."
"Non ho mai accettato." replico. Ashley cambia espressione, risultando implorante.
"Per favore. È davvero importante."
La guardo negli occhi per qualche secondo per capire se sia sincera. Il problema è che lo sembra... ma la brutta sensazione rimane.
"D'accordo. Va ad esibirti, adesso." dico a bassa voce, lei mi sorride in risposta.
Usciamo entrambe dallo sgabuzzino. Ashley raggiunge i suoi compagni ed io raggiungo gli altri nel backstage. Aspen è seduto a terra, quando si accorge della mia presenza alza lo sguardo su di me. Con la presenza degli altri non vuole mettermi in imbarazzo, ma riesco a leggere il labiale, che dice "Sei una Dafne meravigliosa."
"E tu un Apollo meraviglioso." rispondo.
"Che dite, vediamo quanta gente c'è? I Planet Venus devono esibirsi tra cinque minuti." chiede Sabrina, alzandosi dal pavimento.
"Buona idea. Usciamo dal retro, avremo una visuale migliore." consiglia Aspen. Lo seguiamo fino all'uscita del backstage. Ciò che stiamo vedendo, sconvolge i nostri giovani ed impreparati occhi. Il pubblico. Centinaia e centinaia di persone sudate ed impazienti di ascoltare del sano rock. Tutte queste persone hanno delle aspettative. Ora sì che posso stare tranquilla. Aspen ha entrambe le mani sopra le mie spalle, come a darmi conforto.
"Sono pochi, eh?" Commenta lui, sarcastico.
"Pochissimi... A questo punto non vedo il motivo per esibirci." Rispondo a bassa voce, rischiando anche di strozzarmi con la saliva.
"Non avrei mai pensato che così tante persone volessero vedere dei cretinetti, studenti di un'accademia musicale... Non avranno proprio niente da fare." aggiunge Damien, con voce tremante.
"Ma tu non avevi già esperienza con i live?" chiede Sabrina. Damien sospira, facendo cenno di sì con la testa.
"Non ho mai avuto tanto pubblico... ma non sono spaventato quanto voi cagasotto."
"Si è visto" replico, ridendo. Ci manca poco ed è il più spaventato tra tutti noi.
Improvvisamente le luci bianche si spengono, sostituite da quelle più soffuse e colorate. Vediamo la direttrice dell'Accademia salire sul palco. Guardandomi intorno, capisco perché ci siano così tante persone. Ci sono i volantini della Battaglia Delle Band attaccate ovunque. A quanto pare, ci hanno davvero dato dentro con gli sponsor.
"È ancora viva!" esclama Aspen sorpreso, al che scoppio a ridere.
"Non era solo una leggenda metropolitana, allora..." aggiunge Damien.
"Sarà che fa come Babbo Natale, forse lavora un giorno all'anno anche lei." commento.
La direttrice inizia il suo discorso -e non so perché oggi più degli altri anni sembra uscita da un libro fantasy- su quanto ami il suo lavoro e i suoi studenti. Nessuno la ascolta fino a quando non introduce la BDB.
"Questa per noi è una magnifica tradizione. Ogni anno, tre band si sfidano in una battaglia amichevole per vedere chi possiede la stoffa per essere dei Performer professionisti! Ho fiducia in tutte e tre le band di oggi. Tutte loro si sono impegnate al massimo pur di abbracciare questa possibilità, anche se con qualche difficoltà..."
Chissà per quale motivo mi sento quasi presa in causa.
"La band vincitrice avrà un contratto discografico incidere un album! E chissà, con un po' di fortuna, potrebbe anche fare un tour! Allora, vi lascio alla musica dei ragazzi. Buon ascolto!"
Si leva un boato di applausi. La direttrice stava per scendere dal palco, ma torna subito indietro.
"Sono troppo vecchia per questo..."
Il pubblico si mette a ridere, e lei si sistema il suo chignon di capelli grigi.
"Oh, l'ho detto ad alta voce! Accidenti... Anche i vecchi sbagliano. Devo introdurvi le band! I primi ad esibirsi saranno i Planet Venus, istruiti da me. Seguono poi i Fox 'n' Wolves, del professor Frederick Hyred. E infine i Fanfara, della professoressa Dori Myers!"
Ah, ecco dov'era Frederick! Fa un inchino, scendendo poi dal palco dopo gli applausi. Tra la folla, nelle prime file vedo dei volti familiari. Cerco di mettere a fuoco, -dovrei proprio cambiare occhiali- e finalmente li vedo: Link, Simon, Trevor e Jason. Avviso i ragazzi, allontanandomi un momento dal backstage. Cerco di raggiungerli più velocemente possibile, abbracciando subito Simon, e poi Link. Probabilmente ha rischiato un attacco di cuore, considerato il verso di terrore che ha prodotto.
"Mi stai uccidendo!" ansima, cercando di allontanarmi per allentare la presa. Faccio un passo indietro, sistemandomi i capelli.
"Scusa, scusa. Ho tantissima ansia, ma sono troppo felice di vedervi!"
"Non potevamo certo mancare! Solo che mi rompe dover ascoltare la band di Ashley per un'ora intera."
"Oh, anche a me. Almeno abbiamo un po' di tempo prima di esibirci."
Ad un tratto mi sento afferrare la mano, faccio una giravolta e mi ritrovo faccia a faccia con Jason.
"Siamo diventati due sconosciuti?" Dice con tono risentito, sporgendo il labbro inferiore.
"Assolutamente no, scemo!" lo abbraccio stringendolo forte, ma lui va ancora più forte, lasciandomi quasi senza fiato. Ora capisco come si è sentito Link! Prima che potessi dire qualunque cosa, molla la presa.
"Sei bellissima." sorride. Sorrido a mia volta, il calore sale sino alle guance.
"Grazie!"
Trevor mi si avvicina, guardandomi dall'alto in basso ma col sorriso sul volto. È così bello vederlo sorridere per davvero.
"Sono così fiero di te." dichiara. Queste cinque parole sono il mio punto debole per eccellenza. Abbasso lo sguardo per nascondere il mio eccessivo imbarazzo, quando Trevor mi stringe a sé.
"Sono sicuro che spaccherete i culi."
Ammetto che questa affermazione mi ha lasciato piuttosto perplessa, soprattutto soprattutto perché l'ha detta proprio Trevor Smith.
"Wow, hai passato del tempo con Link ultimamente?" chiedo, ridendo sottovoce.
"Oh, ma non rompere! Volevo essere carino una volta tanto."
"Hai ragione, scusami! Comunque, sei sempre carino."
"Sei insopportabile!" Esclama. Mi volto per scappare, ma come sempre è più veloce di me, sollevandomi dai fianchi e facendomi fare una giravolta. Quando mi mette a terra, ci guardiamo ed iniziamo a ridere.
"Per oggi smetterò di darti fastidio. D'altronde, se siamo qui... È tutto merito tuo."
Se Trevor non ci avesse aiutato a rintracciare il telefono di Mitch, a quest'ora saremo rimasti a casa a mangiare patatine del McDonald's e a piagnucolare.
"L'ho fatto con piacere. Sei pur sempre la mia sorellina acquisita." risponde, sorridendo.
"Ti voglio tanto bene!" esclamo, abbracciandolo nuovamente. Sfiora le sue labbra sottili sulla mia fronte.
"Anche io, piccola."
All'abbraccio si aggiungono anche gli altri, restiamo incollati per qualche secondo. In tutta onestà, rimarrei così per due, tre o cinque anni. O per sempre.
"Ora vado, devo raggiungere il gruppo. Ci vediamo dopo!"
"A dopo, buona fortuna!" esclama Jason, gli invio un bacio volante come risposta.
Torno nel back stage, quando l'intro di So What?! di P!nk mi fa spaventare per un istante. Bella scelta per la canzone iniziale. Un po' meno il fatto che adesso mi toccherà ascoltare la voce di Ashley in sottofondo per quasi un'ora. Almeno è in sottofondo...

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