Capitolo 26

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Il gruppo WhatsApp della band è rimasto in silenzio per giorni. Durante la settimana, mi sono data davvero tanto da fare. Io ed Aspen non abbiamo davvero lasciato la band. Eravamo solo molto arrabbiati. Per rimettermi in carreggiata, ho guardato innumerevoli video su come scrivere il testo di un brano Power Ballad. Aspen mi ha dato manforte, non tanto sulla scrittura quanto sul sostegno morale. È sempre stato lì a fare il tifo come una cheerleader. Ho cambiato venti testi. VENTI.
Ora sto ultimando il ventunesimo. Per potermi esprimere al meglio, ho descritto le sensazioni che provo stando con lui. Gli sguardi, quei piccoli tocchi che ti mandano in estasi. Ho dovuto descrivere il tutto attraverso gli occhi di Apollo, ma le sensazioni sono quelle. Attraverso gli occhi di una persona innamorata, il mondo appare completamente diverso. Quando Aspen è attorno a me, anche il mondo circostante cambia. Vedo tutto a colori, colori molto saturati. È un po' come guardare il mondo con gli occhi di un bambino. Nel testo, ho descritto un meraviglioso mondo in cui le giornate sono sempre soleggiate, sapendo di essere amati per davvero. Un mondo dove non si viene respinti senza una ragione. Un mondo in cui l'unica regola è amarsi, e passare del tempo assieme. È la cosa più bella che possa capitare ad un essere umano. Anche ad un dio, in questo caso. Forse ce l'ho fatta. Non voglio portarmi sfiga, ma questo testo sembra buono. Devo solo cantarlo ad Aspen, ho bisogno del suo parere. È sul mio letto, sdraiato in attesa che gridassi "EUREKA!" In stile Ritorno al Futuro. Ed è proprio quello che ho fatto. Sussulta, mettendosi seduto con aria allarmata.
"Non mi dire!" Dice, portandosi le mani al petto e guardandomi con aria fiera, come se fossi una bambina che ha appena imparato ad andare in bicicletta.
"Ti dico!" Esclamo, sorridendo come un ebete. "Hai due possibilità: potrei farti uno spoiler facendotela solo leggere, oppure te la posso cantare."
Aspen mi sorride dolcemente, scatenando in me un calore piacevole.
"Vorrei che me la cantassi."
Sorrido, andandomi a sedere accanto a lui. Gli faccio appoggiare la testa al mio petto, gli accarezzo pian piano i capelli. Prendo un bel respiro prima di iniziare. Aspen mi sfiora la mano, come a darmi forza.
Inizio a cantare, mi esce una voce diversa dal solito. Più naturale, senza paura. Dopo tutto sto cantando per il mio Apollo. Canto del nostro primo incontro sottoforma di mito, dalla nostra amicizia genuina nata per caso, i nostri primi flirt, al nostro primo bacio. E di tutte quelle volte che la sua presenza mi abbia migliorato l'esistenza.
Quando finisco, Aspen alza lo sguardo su di me. I suoi occhi hanno assunto una leggera sfumatura azzurra, brillando come solo il sole può fare.
Il cuore manca di qualche battito per una manciata di secondi. Mi rivolge il sorriso più bello mai visto.
"È... è meraviglioso, Leaf. Sei riuscita a trasmettere l'amore in questa storia in maniera unica, e..."
Le mie guance prendono colore, i battiti accelerano.
"Nella storia di Apollo e Dafne, ho anche parlato... di noi. Mi sono immedesimata in lui, ma pensando a te. Ho diviso la canzone in due parti. La prima parte è cantata da Apollo, la seconda da Dafne. Quando lei cantava, lo faceva per il suo Apollo. E...tu sei il mio Apollo." dico a voce bassa. Non so esattamente con quale coraggio abbia detto questa cosa, ma ho ricevuto proprio la reazione sperata. Aspen si porta una mano al petto, ridacchiando come un bambino imbarazzato che si nasconde dietro la gamba del genitore. Posa poi le sue forti e belle mani sul mio viso.
"Non so proprio come dirtelo a parole, sono così onorato che... che..."
Prima che possa accorgermene, le labbra di Aspen sono già sulle mie, morbide e dolci.
Ricambio il bacio, poggiandogli le braccia sopra le spalle. Davvero un modo meraviglioso di dirmi che ha apprezzato.
"Non mi era mai successo che qualcuno scrivesse una canzone per me." dice Aspen, stringendomi le mani e guardandomi con quello sguardo che irradia luce solare.
Dovrei salvarlo in rubrica come Sunshine Boy. Promemoria per dopo.
"C'è sempre una prima volta." dico sorridendo, ammaliata dai suoi occhi. Mi incantano ogni singola volta. "E poi... mi sentivo di farlo. Fai sempre tanto per me, volevo dedicarti qualcosa di bello. Ho messo la mia anima in questo testo, e spero che-"
Aspen posa un dito sulle mie labbra. Generalmente se lo avesse fatto qualcun altro mi sarei incazzata e probabilmente gli avrei dato fuoco. Con lui questo istinto non esiste.
"Funzionerà. C'è il tuo cuore qui... lo hai aperto al mondo. Mi hai fatto comprendere ancora una volta il tuo amore per me, quanto questo sia forte. L'ho percepito in ogni singola parola. Questa canzone urlava "ti amo" più di qualunque altra esistente. È tua, Leaf. È il tuo cuore. È davvero magnifica. Abbi fiducia, questa canzone coinvolgerà il pubblico. Mitch potrà solo restare in silenzio."
Sunshine Boy colpisce ancora. Una delle cose che amo di lui, è il suo modo di incoraggiare le persone a cui tiene. È un modo che io ritengo speciale. Riesce davvero ad illuminarti, riempiendo il cuore con il suo calore. A volte penso che Aspen sia la reincarnazione di qualche entità celeste. Non ho mai incontrato un ragazzo più puro di lui. Non che non abbia difetti, ma ha così tante qualità meravigliose che rende i difetti quasi trascurabili. Nessun essere umano è perfetto, giusto? Eppure, lui per me lo è, difetti inclusi. Tutto questo insieme è ciò che lo rende Aspen.
"Lo apprezzo davvero tanto. Sei sempre cosa dire."
"Conosco la mia polla." dice, facendo un sorrisetto sbarazzino. Gli tiro una gomitata delicata, si mette a ridere. Lo tiro giù assieme a me, bloccandolo sul letto per stringerlo in un abbraccio.
"Stavolta sono io a bloccare te, caro." gli rivolgo uno sguardo complice, lui fa lo stesso. Alza un angolo delle labbra.
"Oh accidenti, come farò a liberarmi...?" Chiede, utilizzando un tono di voce tremendamente profondo per i suoi standard. Per tutti gli dèi, non doveva farlo. Sto per inaugurare una nuova cascata naturale.
"Permetti?" Chiedo, portando le mani al suo petto, con le dita giocherello con il tessuto della sua maglietta.
"Sono tutto tuo, principessa."
Contengo il gemito per dopo. Io ed Aspen ricominciamo a baciarci. Le sue dita bronzee e lentigginose disegnano i contorni del mio corpo, scendendo piano piano. La sua maglietta è leggermente sollevata, permettendomi di poter assaporare con le mie stesse dita il suo addome muscoloso al punto giusto. Quando si mette nella posizione giusta, diventa una vera e propria statua greca.
Il suo tocco sul corpo mi dona un boost di serotonina mista ad adrenalina. Ne voglio sempre di più.
Quando si sfila la maglietta, oh cavolo, mi scoppia il cuore.
Ho visto Aspen senza maglietta innumerevoli volte, ma c'è qualcosa di nuovo. Ha tante cicatrici rosee sparse per il petto. Mi fermo un momento. Aspen mi guarda confuso -e forse anche dispiaciuto-
"Che c'è? Qualcosa non va?"
"No, no, ma... non avevo mai visto queste cicatrici. Sono nuove?" Dico, osservandole con attenzione.
"Ce le ho da molto tempo, solo che erano dello stesso colore della mia pelle, quindi non si vedevano. Ora che ho preso un po' di abbronzatura, si vedono un po' di più"
Mi sento uno schifo a non averle mai notate nonostante le avessi avute davanti agli occhi più e più volte.
"Oh... posso chiederti come te le sei fatte?" Chiedo, accarezzandogli dolcemente il petto. Il sorriso di Aspen si affievolisce come una lampadina scarica, e mi sento immediatamente in colpa per averglielo chiesto.
"Scusami, so che sono cose molto personali e..."
Aspen fa una risatina, "Accidenti, non puoi davvero sentirti in colpa per qualunque cosa, amore mio!"
Amore mio. Mi vengono i brividi lungo la schiena. Vorrei chiedergli di ripeterlo di nuovo. Mi contengo, e aspetto che finisca di parlare.
"È stata lei."
"Dovevo immaginarlo."
"È successo lo stesso giorno che mi ha lasciato questa." Aspen si indica la cicatrice sull'occhio destro.
"È orribile..." Dico, mentre li passo dolcemente le dita sulle cicatrici. Non voglio nemmeno pensare cosa più dovuto subire con quella vipera psicopatica.
"Ora non voglio pensarci. Ho te." dice lui con un tono di voce molto dolce.
"Hai me..." lo guardo intensamente, rivolgendogli un sorriso. "E sappi che per qualunque cosa, io ci sono e ci sarò." gli do un dolce bacio sulla guancia. Lui sorride compiaciuto, stringendomi in un forte abbraccio.
Il profumo del suo corpo mi pervade, creandomi una sensazione di sonnolenza, come se mi cullasse. Sento il suo respiro farsi leggermente più veloce.
"Che c'è?" Gli sussurro, quando alzo lo sguardo, i suoi sono occhi lucidi. Continua sorridere, scuotendo la testa.
"Sono solo felice. Tanto felice."
Il cuore ricomincia battere più forte, gli stringo le mani dolcemente, accarezzandone ogni particolare. Lo lascio parlare.
"Sai, il fatto di avere una certezza. Dopo tutte quelle volte in cui ho fatto del mio meglio nonostante tutto e subissi passivo, sapere che vengo amato per davvero... Mi rende così felice e orgoglioso. Benedico ogni giorno della mia vita quel giorno al seminario."
La me interiore vorrebbe urlare come una fangirl degli One Direction nel 2014.
Le parole di Aspen mi travolgono come un treno. Non ho detto ne' fatto niente di che, eppure l'ho reso il ragazzo più felice del mondo. Deve aver avuto un passato piuttosto turbolento. Aspen è un estroverso gentile per natura, l'ha sempre mostrato a tutti. E forse proprio questa cosa ha fatto sì che gli altri non gli dessero l'amore che meritava, davano tutto per scontato. Non voglio far parte di loro. Aspen merita di sentirsi amato. Per me, lui merita tutto. Voglio esserci per lui, così come lui c'è sempre per me.
"Anche io, credimi. Ricordati che con me sei al sicuro." gli dico, mentre osservo ammaliata le sue bellissime iridi verde mare. Annuisce, facendo in modo di lasciarmi appoggiare al suo petto. "Lo so... Grazie." Aspen mi dà un bacino sulla fronte.

Ancora Una CanzoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora