1/ Chiacchere da bar

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PROLOGO
50 giorni prima di lei

"Piango tutte le notti da una settimana, Leo, anzi, piango anche di giorno, piango anche quando sono al cesso"

Giulia sbuffa e manda giù una bella sorsata di birra, tiene lo sguardo fisso sul bancone del bar, imbronciata.

"Devi andare avanti"

La vedo sollevare ancora la bottiglia.

"Ti ha lasciato, il tempo passa, il tempo guarisce tutte le ferite" Continuo io.

"Ma che ne sai tu Leo, proprio tu vuoi farmi la predica? Che ne sai tu di problemi di cuore?... Ti conosco da anni, non ti ho mai visto con la stessa ragazza più di un giorno"

Accenno un sorriso.

"L'hai mai avuta una ragazza?"

Abbasso la testa e fisso la mia bottiglia.

"No, ho imparato a stare bene da solo, sei tu che non hai mai saputo stare senza qualcuno"

"Forse hai ragione, ma tu che ne sai di cosa significa amare? Di cosa significa svegliarsi la mattina accanto alla persona che ami? Con quel profumo nell'aria..."

"Il profumo del post-scopata?"

"Piantala Leo"
Gli lancio uno sguardo di intesa e mi alzo la bottiglia alla bocca.

"Ho un concetto di amore tutto mio... cerco di darlo a tutti il più possibile, amici, parenti, conoscenti... pensaci un po'... sono qui ad ascoltarti da un ora mentre ti lamenti del tuo ragazzo... ex-ragazzo... e sono stato la tua spalla su cui piangere, non è forse amore anche questo? Ti sto dando una mano"

"E ti ringrazio per questo, non hai idea di quanto lo apprezzi" Mi guarda con i suoi brillanti occhi verdi.

"È la cosa che mi dà più felicità... aiutare gli altri, essere la spalla su cui piangere, l'abbraccio consolatore... Quando gli altri sono felici lo sono anche io, e tu per esempio, ora non lo sei"

"Leo questa parte di te è quella che ti rende speciale, ma io sto parlando di un altro tipo di amore... e lo sai"

Ordino un'altra birra.

"Insomma, sei un ragazzo carino, te lo dico sempre che hai un viso così tenero... vai all'università, ti sai più o meno vestire... Sei la persona più gentile e buona che conosco"

"Smettila dai, divento rosso sennò"

"Dico sul serio, com'è possibile che non hai mai trovato una ragazza?"

"Non l'ho mai cercata veramente"

"E quelle con cui ti ho visto?"

"Se mai ho frequentato qualcuna, baciato qualcuna, o sono finito a letto con qualcuna, sicuramente era stata lei a fare la prima mossa"

"Non ci hai mai provato con nessuna tu?"
Mi chiede stupita.

"No, diciamo che preferisco essere cacciato che essere un cacciatore"

"E perché non ha funzionato con nessuna?"

"L'amore è un sentimento egoista, non ho mai trovato nessuna che valesse la pena amare... forse... è difficile da spiegare Giulia, non le capisco le donne, almeno quelle che ho incontrato"

"Spiegati"

"Oggi volete tutte le parità giusto? Però dobbiamo essere noi a provarci con voi, a offrirvi la cena, a fare i galanti, a scoparvi bene, farvi regali... e se qualcosa non va, se non vi soddisfiamo in qualche modo... se non siamo adeguati, potete sostituirci in qualunque momento, tanto avete schiere di gente che vi scrive tutti i giorni. Insomma... Il rapporto uomo donna è totalmente squilibrato, e voi vi appellate alla parità solo quando vi fa comodo"

"Non pensavo tirassi fuori questi discorsi"

"Il punto è che il peso di un rapporto ricade tutto sul ragazzo, se le cose non funzionano è colpa sua."

"Però è stato il mio ragazzo a lasciarmi"

"Elia ti ha lasciato per questo Giulia, sei tossica, una pazza possessiva, litigavate tutti i giorni, non gli lasciavi spazio, non poteva fare niente"

"Lo so... Ne abbiamo già parlato"

"Quindi, per concludere... Per avere una relazione devi essere competitivo, voi ragazze andate tutte dietro ai soliti stronzetti che vi trattano come merce del mercato, chi non rientra in questa categoria, cioè il 95% dei ragazzi, la maggior parte arrapatoni, deve fare a gara, ma poi anche se riesce a farsi calcolare da una ragazza, deve dimostrarsi all'altezza, non può permettersi di essere debole, ne insicuro... io non sono competitivo, non ho intenzione di entrare in questo circo, questa gabbia di matti"

"Quindi solo seghe per te?"

"Non ho detto questo Giulia. Se mi capita qualcosa ogni non mi tiro indietro, sono ubriaco tutti i sabati sera, ogni tanto scappa un bacio in discoteca, se sono fortunata magari una scopata, ma per quando riguarda l'amore... "

Mi fermo, sento che mi sto aprendo più del dovuto con Giulia, colpa della birra magari, non so se continuare.

Comincio a guardarmi attorno, osservò le bottiglie di liquori esposte davanti a me, alla televisione c'è la partita, cerco di distrarmi ma sento il peso degli occhi di Giulia che continuano a fissarmi.

"Dai parla!"

"Amerò solo la persona giusta, sono convinto che verrà tutto da sé... So che la riconoscerò quando si presenterà."

"E come?"
Dalla mia risposta frettolosa Giulia capisce che non voglio tirare la conversazione per le lunghe.

"Quello che devo fare è cercare di essere sempre la miglior versione di me, mentalmente e fisicamente... Ho un ego smisurato, so quanto valgo..."

"Non c'è dubbio che tu ti senta superiore a tutti Leo"
Giulia mi interrompe.

"È brutto da dire ma hai ragione, hai centrato il punto in pieno, ecco perché saprò quando avrò trovato quella giusta"

"Non capisco"

"Per amare una persona devo considerarla superiore a me, mentalmente almeno"

"Quindi quello che cerchi è una
ragazza che riesca a mettere a tacere il tuo ego sproporzionato?"

"È esattamente così" sospiro.

"Buona fortuna allora"

"Giulia... Tu mi hai visto in questi anni dare amore a tutti, ma non hai idea di come sarei con questa persona, non puoi immaginare quanto amore potrei riuscire a darle, cosa farei per lei, te lo assicuro"

"Stai cercando di provarci con me? È il momento buono, mi sono appena lasciato e sono emotivamente instabile"

"Nah, con te ho perso le speranze, l'ho capito anni fa, quando eravamo piccoli, che eri troppo stronza per me"

"Troppo stronza o troppo bella?"

"Bastaaaa, sto zitto"
Ridiamo insieme.

"Ho finito la terza birra, direi che ci siamo sfogati abbastanza per oggi"
Sono malinconico.

Vado a pagare, poi Giulia mi segue fuori dal bar, sono ormai le 11 di sera.

"Ricordati che ogni dolore ti rende più forte, quindi sorridi e dimenticati quello stronzo"
Do un bacio sulla guancia a Giulia per salutarla.

"Tu invece hai bisogno proprio di una bella stronza che ti faccia abbassare la cresta"

Mi sussurra nell'orecchio, prima di ricambiare il bacio sulla guancia.

Ci diamo appuntamento all' università, o meglio, per un'aperitivo dopo le lezioni, insieme al resto della comitiva.

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