2/ Hangover

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34 giorni prima di lei

Sento la mano ghiacciata, tengo sollevato il quarto drink della serata, la musica mi entra nelle orecchie, mi fa vibrare il corpo, la sento nelle vene.

La luce è accecante, riesco appena a muovermi e accennare un goffo ballo, accanto a me c'è Michele, a giudicare dai suoi occhi e dalla sua espressione da ebete posso dire che è sicuramente più ubriaco di me.

"Micky! Micky!"
Non risponde, oscilla la testa ma non va neanche a ritmo, è completamente nel suo mondo. Gli tiro due colpi sulle spalle, lo scuoto.
"Oh Micky! Sveglia"
I suoi occhi incrociano finalmente i miei, non posso guardalo senza ridere.

"Non mi reggo in piedi Leo"
Porto il mio braccio dietro la sua schiena e lo accompagno fuori dalla pista.

"Una sigaretta e passa tutto dai"
Gli propongo urlano nel suo orecchio. Lui mi fa cenno di sì, muovendo lentamente la testa su e giù.
Lo trascino nella terrazzina dei fumatori, all'aperto, e lo faccio sedere su una ringhiera.
"Come siamo ridotti Leo, così ci prendono per coglioni"
"Sono tutti ubriachi Miche" gli passo la sigaretta.
"No, al nostro livello no, fidati"
Michele si accende la sigaretta, china il capo, la tiene in bocca come un sigaro, senza mai toglierla, fa sempre così quando fuma da ubriaco, dice che lo riscalda.

"Vi ho cercato dappertutto scemi"
Dietro di me compare Giulia, accompagnata da Vittoria, la vedo tirar fuori le sigarette.
"Potevi chiederla a me Giuli" Scherzo io.

"Tranquillo, mi ricordo i tuoi debiti, faresti prima a comprarmi un pacchetto"

"Portatemi a casa, Vitto guida te!" Micky ansimava, ormai accasciato, mentre la sua sigaretta veniva lentamente mangiata dalla cenere a ogni respiro.

"Che palle raga, tutti i sabati questa storia cazzo" Vittoria guarda sdegnata Michele.

"Non hai bevuto, sei l'unica che ci può salvare" Giulia l'abbraccia stretta a se.

"Oh famo così, andiamo a casa mia, tanto stasera non ce porto manco una piscella"
Michele si rialza e butta via quel che resta della sigaretta.
"Che scemo sei" gli tiro una pacca sulla testa.

Micky ha una casa nel centro di Roma, un piccolo appartamento solo per lui, naturalmente pagato dai genitori.

La sua famiglia è facoltosa, è il figlio di un notaio molto conosciuto in città, e lui non fa di certo nulla per nascondere la sua ricchezza, sia per come si veste sia per come si comporta, diciamo che ostenta parecchio, e questo lo aiuta, soprattutto con le ragazze.

Il suo appartamento è il suo rifugio dell'amore, ci porta tutte quelle che
conosce , il suo obbiettivo prima di ogni serata in discoteca è una solo, trovare una "bona" da portarci, almeno che si riduca come stasera, cosa che accade spesso.

In macchina di Micky saliamo tutti e quattro, io tengo per tutto il viaggio il finestrino aperto, per prendere aria, solitamente mi addormento sempre nei viaggi di ritorno dalla discoteca, ma questa volta sono rimasto sveglio.

La vista della cupola di San Pietro illuminata nella notte mentre attraversiamo il lungotevere, mi accende il cuore, e mi riempie di malinconia allo stesso tempo, anche Giulia si appoggia alla mia spalla per guardarla, la vedo con i suoi occhietti sbirciare da fuori il finestrino, prima di addormentarsi copiosamente.

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