48 giorni con lei
"Cos'è questa lagna... Sara da te la gente vuole il punk, vuole saltare, cantare in macchina... Devi dare energia a questa roba"
"Migliorerà..."
"Dai che ci siamo quasi"
Le passo le bozze dei testi.
"Domenica veniamo io e Martina, registriamo qualche riff con la chitarra e un po' di batteria"
"Porta anche Alessio... Lo sai che i bassisti sono permalosi, vanno un po' coccolati"
"Hai ragione, sono una specie rara di questi tempi"
Comincio a messaggiare con Martina.
"Come va con il lavoro nuovo?"
Sara mi prende il cellulare e lo spegne."La prima settimana è andata, mi trovo bene, dopo tutto il cameriere deve servire e io sono piuttosto bravo, vero Sara?"
"Hai un talento naturale"
"Con il primo stipendio cominceremo a pagare le bollette... Così ci sbarazziamo di tutte queste candele rosse... Ho perso il conto delle volte in cui le ho pestate o fatte cadere, sono ovunque"
Mi guardo intorno, alla ricerca delle tante piccole fiammelle sparse per la stanza."Io ci tengo alle mie candele... E poi la bolletta è raddoppiata rispetto a un mese fa... Grazie al signor Putin... Quindi è l'ultima cosa a cui dobbiamo pensare"
Prendo una candela in mano, guardo la fiammella ondeggiare nell'aria.
"Che dici ci scambiamo i regali?"
"Pensavo che la cena al ristorante fosse già il tuo regalo"
"Ma scherzi... Non sai da quanto ho queste nascoste sotto il letto"
Metto sul tavolo due scatole nere opache, lunghe e strette.Lei si alza, corre in cucina e torna con il suo regalo.
"Apri prima tu"
Faccio scorrere sul tavolo le scatole verso di lei."Buon San Valentino Sara... "
Lei non mi ascolta più di tanto, si piega su quelle scatole, i suoi capelli le cadono sul viso, sfila delicatamente il primo coperchio, si trova davanti a un tessuto color porpora, probabilmente seta considerando la lucentezza.
Avvolto nel tessuto ecco che tira fuori un lungo e sottile frustino.
"Quello è lo sbirro buono" Dico ironico.
Si tratta di un frustino rigido, con la parte finale in pelle, da lontano la forma ricorda quella di un lungo mestolo nero.
Riccardo lo chiama "sculacciatore", il nome è abbastanza indicativo in effetti.Sara lo tiene in mano, lo tocca e cerca di capire l'elasticità e la ruvidità della superficie.
Lo ripone nella scatola e passa subito all'altra.
"Quello è lo sbirro cattivo"
Tira fuori una lunga frusta con una singola corda molto flessibile, ha il manico possente... e Sarà riesce a piegarla molto facilmente. Stando alle parole di Riccardo "questa fa male veramente" e vederla in mano a Sara è qualcosa di impagabile, un simbolo di letalità e potenza, nelle mani della mia dominatrice.
"Queste due potrebbero diventare le mie migliori amiche Hachi... Grazie per avermele presentate"
"Di niente padrona"
"Apri il tuo regalo ora cane... E buon San Valentino"
Così dicendo mi fa arrivare dritto sulla guancia il primo colpo del piccolo frustino.
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AI TUOI PIEDI
Novela JuvenilLeonardo, 20 anni, è il chitarrista della band del suo migliore amico. Al suo primo concerto la sua vita cambia per sempre dopo l'incontro con una giovane cantante emergente. La ragazza darà sfogo a desideri e passioni tenute fino a quel momento nas...