113 giorni con lei
C'è un odore dolce nell'aria, il suo odore... È la prima cosa che sento.
Apro lentamente gli occhi, nella stanza entra solo qualche filo di luce dalla tapparella della finestra.
Sento il suo respiro dietro il collo, che mi riscalda... Ho i brividi lungo la schiena.
Il suo braccio mi avvolge il petto.
Davanti agli occhi ho il suo nuovo tatuaggio... Un leoncino, proprio nel punto in cui era rimasto il segno dell'ago, quello della puntura che le avevo fatto durante l'overdose.
Diceva che guardando il leoncino pensava a chi l'aveva salvata... A me... E non a quello che era successo quella notte.
Anche io voglio farmi un tatuaggio per coprire la cicatrice della sua coltellata, ma non so ancora cosa fare, è un pensiero su cui rifletto molto ultimamente.
"Sara..." Provo a chiamarla, anche se la mia voce è spenta e assonnata.
Non è sveglia, ma il suo respiro sulla pelle quasi mi parla, mi chiama.
È una sensazione strana, c'è intimità, felicità... Quando ci si sveglia sentendosi in tutt'uno con un'altra persona.
Per qualche minuto, chiudo gli occhi, mi concentro sulle leggere carezze che ogni espirazione di Sara mi lascia sul collo.
Delicatamente mi giro verso di lei, per guardarla dormire.
Il suo respiro adesso arriva direttamente sul mio viso, come una brezza calda... La bacio con tenerezza sugli occhi prima di spostarmi sotto le coperte.
Comincio a baciare e leccare in mezzo alle sue gambe, aspettando la sua mano sulla testa, è il suo modo per farmi capire che si è svegliata.
La mano arriva dopo pochi istanti ad accarezzarmi i capelli ondeggiando.
Comincia a guidarmi, tenendomi saldamente i capelli, scegliendo con cura dove farmi portare la lingua.
Inizia a gemere e a stringermi la testa tra le gambe.
Questa è ormai la nostra routine mattutina. Sara preferiva una leccata lenta, quasi un massaggio, fatto con la lingua... E solitamente mi teneva lí sotto a leccargliela per circa mezz'ora, fino a quando la sua mano non mi mollava le lunghe ciocche di capelli e non si posizionava sul mio mento, guidandomi per risalire fino alla sua bocca, per darle il bacio del buongiorno.
Dopo il bacio mi getto al lato del letto, quasi rotolando giù al pavimento.
Mi metto in ginocchio, aspettando che si sieda di fronte a me sul letto, poi le infilo ai piedi le sue ciabatte Havaianas... Infine bacio entrambe le sue estremità con dolcezza prima di correre a farmi i cereali per colazione.
Mentre io mi riempio una ciotola intera di Cheerios lancio una barretta energetica a Sara, le basta quella di solito, non è abituata a fare colazioni sostanziose.
"Sei sempre più bravo con la bocca..."
Questa parole quasi mi fanno risputare i cereali nella ciotola.
Sorrido. È raro che Sara mi faccia questi complimenti spontanei, perché sa quanto mi diano soddisfazione.
"Il risveglio più felice che una donna possa desiderare..."
Dico vantandomi."Non darti troppe arie" Mi prende il cucchiaio dalla mano e comincia a imboccarmi di cereali come fossi un bambino.
"A me... Pi...Piace essere la tua sveglia"
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AI TUOI PIEDI
Dla nastolatkówLeonardo, 20 anni, è il chitarrista della band del suo migliore amico. Al suo primo concerto la sua vita cambia per sempre dopo l'incontro con una giovane cantante emergente. La ragazza darà sfogo a desideri e passioni tenute fino a quel momento nas...