114 giorni con lei
Sono inginocchio davanti alle due ragazze più importanti della mia vita mentre si baciano con passione.
Il suono delle loro labbra che si accarezzano è una sinfonia armoniosa che penetra nella mia anima, brividi corrono sulla mia schiena fino alle mie spalle, facendomi tremare.
Si stringono i rispettivi fianchi, chiudono gli occhi per assaporare ogni istante di quel momento, con la massima intensità.
I biondi capelli di Giulia si confondono con quelli corvini di Sara, ai miei occhi sono due figure divine, un angelo e un demone che si uniscono in un amore tenero e dolce, eppure così potente, così ultraterreno.
Sento io calore crescere in ogni parte del mio corpo, il mio viso arrossisce davanti alla visione di tanta bellezza.
Sento il mio membro comprimersi sul metallo della mia gabbia di castità, eppure mi sento grato di averla, mi sento il ragazzo più fortunato del mondo, sono grato di essere esattamente qui, col peso del mio corpo che va sulle ginocchia, una gabbia in mezzo alle gambe e questo spettacolo davanti a me.
Sono talmente estasiato da non sentire più il peso del mio corpo, mi lascio andare completamente, tant'è che comincio a ondeggiare all'indietro, allontanando il mio viso da quelle due splendide amanti, da quella visione, che i miei occhi non si meritano.
Chiudo gli occhi, pronto a cadere all'indietro, eppure un soffice cuscino mi agguanta da dietro il collo, è il dorso del piede di Sara, che come un uncino mi agguanta e solleva delicatamente la mia testa, così che possa continuare a godere di quel bacio senza fine.
Il tallone dell'altro piede di Sara, ancora coperto da un calzino nero si posa sulla mia spalla.
Mi scuote, mi guarda per qualche secondo, nei suoi occhi vedo la stessa perdizione, la stessa estasi, che sentivo di provare anche io.
Il dorso del suo piede comincia a massaggiarmi dietro la testa, l'altro invece, si posiziona sulla mia faccia.
Annuso quell'odore, respiro sul cotone madido di sudore della pianta della mia padrona, assaporando ogni sfumatura di esso.
Il piede si solleva dalla mia faccia, gentilmente la padrona mi guida verso la sua caviglia, con i denti mordo il calzino e comincio delicatamente a sfilarlo, con un leggero strattone Sara sfila il piede lasciandomi il suo calzino in bocca, appena l'arco della sua pianta si poggia sul mio viso lascio il calzino cadere per terra e comincio a baciare... Ogni centimetro viene raggiunto dalle mie labbra.
Il suono dei miei baci diventa una melodia che accompagna quella delle due ragazze avvinghiate l'una con l'altra.
Un secondo tallone si posa accanto alla mia testa, intravedo strusciarsi alla mia guancia un calzino bianco... È il piede di Giulia.
Un secondo colpo arriva diritto sulla mia gabbia, l'altro piede di Giulia si posiziona esattamente in mezzo alle mie gambe, premendo leggermente sul mio membro rinchiuso.
Istintivamente comincio a leccare con frenesie il piede nudo sul mio viso, dal tallone fino alle dita, succhiandole una ad una, come ero solito fare.
Il calzino bianco mi accarezza la fronte, con la bocca sfilo anche quello, trovandomi con due piedi nudi sul viso da adorare.
Quello di Sara si posizione sopra la mia testa, le dita di quello di Giulia invece stuzzicano le mie labbra per qualche minuto.
Con la coda dell'occhio intravedo Sara infilare la sua mano nelle mutandine di Giulia, che istantaneamente comincia ad ansimare, il suo piede mi schiaccia la bocca e si allontana subito dopo, quanto basta per far uscire la mia lingua e permettermi di leccarlo.
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AI TUOI PIEDI
Genç KurguLeonardo, 20 anni, è il chitarrista della band del suo migliore amico. Al suo primo concerto la sua vita cambia per sempre dopo l'incontro con una giovane cantante emergente. La ragazza darà sfogo a desideri e passioni tenute fino a quel momento nas...