𝑪apitolo otto

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« Parole amare »

La mattina dopo ho la testa che scoppia, probabilmente a causa della notte insonne appena trascorsa. Dopo qualche chiacchiera Samu mi aveva lasciato per poter andare a riposare ed io ho continuato a martellarmi la testa con i numerosi dubbi.

Mentre Wax, che gentilmente si è offerto di preparami la colazione, mi cinge la vita mentre parlo un po' con Rita che sembra star sul punto di diventare un peperone.

"Allora con niveo?"

Era partito tutto da questa domanda di Ramon ed ora stiamo cercando di far tirare fuori i sentimenti della ballerina per farle capire ciò che, almeno ai nostri occhi, è chiaro.

"Buongiorno"

La voce roca di Samuele mi scalda il petto, facendomi voltare verso di lui.

"Ehi Samu!"

Mi accingo a salutarlo ma appena lui vede Wax totalmente stretto alla mia figura indurisce la mascella, andandosi a sedere vicino ai suoi compagni di stanza.

"Che problemi ha?"

Mi sussurra appunto il rosso. All'interno della casetta nessuno sa dei nostri trascorsi e, non avendoci mai visto interagire, suppongo che appaia strano il nostro atteggiamento.

"Non lo so, però visto che si è fatto tardi io vado"

Gli schiocco un delicato bacio sulla guancia mentre mi appoggio sulla spalla la tracolla della borsa. A farmi compagnia c'è Ludovica, ragazza che all'inizio non avevo più di tanto calcolato ma che ora sto rivalutando moltissimo.

Alla fine le lezioni non vanno come speravo, dato che trovo grande difficoltà con un salto. Il maestro mi rimanda a casa, notando che il resto della coreografia è già più o meno sulla sufficienza.

Io però mi attacco sempre alle piccole cose, facendomi influenzare molto l'umore. Un salto non è un qualcosa che subito viene e questo, essendo molto complicato, mi darà problemi per tutta la settimana senza sapere se poi sarà pronto per la puntata.

Non volendo rovinare la serata agli altri decido di andarmene da sola nel giardino di dietro per poter stare anche un po' in pace.

Chiedo troppo a me stessa, lo so. È sempre stato così, sognare troppo in alto ti porta a farti bruciare e io sono già stata scottata troppe volte ma sembra proprio che non ho imparato molto dal passato.

Se non avessi le telecamere sempre puntate addosso probabilmente avrei pianto o dato di matto, ma non mi piace risultare così patetica agli occhi di persone che nemmeno sanno qualcosa su di me.

Decido perciò di buttarmi sulle sigarette, arrivando ad accendermene perfino quattro. Sarei arrivata a cinque se non fosse stato per l'arrivo di Samu.

Non c'è stato nemmeno bisogno che io o lui aprissimo bocca, semplicemente mi guarda per un istante e poi si fionda ad abbracciarmi.

Il suo profumo mi inebria le narici calmandomi.

Restiamo semplicemente così per qualche minuto, o forse qualche ora non saprei dire.
Mi fa sentire meglio averlo solo vicino e in cuor suo lui lo sa.

"Qualsiasi paranoia ti stai facendo è inutile, lo sai?"

Sussurra dopo un po', mentre per comodità ci siamo sdraiati sul divanetto con lui che mi cinge i fianchi.

"Non è inutile e non sono solo paranoie. È la realtà"

"Dimmi cosa succede ed io ti dirò se è una paranoia oppure no"

Scuoto la testa, nascondendo il volto nell' incavo del suo collo. Non voglio sentire le sue parole di conforto, lui è sempre positivo e infondo so che non potrebbe capire. A lui viene tutto subito, è la sua dote innaturale.

"Ehi guardami"

Prende il mio mento con due dita obbligandomi ad affondare nelle sue pozze marroni.

"La risolviamo insieme, va bene?"

"Ho imparato a cavarmela anche senza di te, perché ora dovrei farmi aiutare proprio da te?"

Le mie parole lo feriscono, lo so. Ma è necessario segnare un confine a questo rapporto, non posso cancellare mesi di dolore e fare finta che tutto sia identico a prima.

"Perché siamo sempre stati solo io e te, da chi vorresti far aiutare? Da quell'idiota di Wax che conosci da meno di una settimana?"

Un sorriso amaro si forma sulle mie labbra screpolate. La gelosia è palpabile, come la sua paura di essere sostituito.

"Anche se fosse? Che problema ci sarebbe Samuele?"

"Ci sarebbero tanti problemi a riguardo, Sophia. Non penso ci sia nemmeno bisogno di starti a dire il perché"

I nostri sguardi si fondono e almeno adesso non mi importa di essere ripresa o semplicemente possa arrivare qualcuno. Ci siamo io e lui, come è sempre stato.

"Non ci sono problemi se passo il mio tempo con Wax, se mi faccio aiutare da lui"

"Tanto lui non sarà mai me, lo sai benissimo anche tu."

Abbasso lo sguardo accettando la sconfitta. Wax o chiunque altro non sarà mai Samu, ma venirmelo a rinfacciare con tanta sfacciataggine mi manda in bestia. Ha messo lui un punto a noi ed ora deve accettare che lo voglia o no che ci sarà un dopo di lui.

"Chi lo sa, forse scoprirò che è meglio di te"

Tanta falsità non era mai uscita dalla mia bocca, ma chi di spada ferisce di spada perisce.

➸ Starboy || Samu SegretoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora