𝑪apitolo nove

2.1K 79 7
                                    

«Passi avanti»

Da quella chiacchierata con Samu, il nostro rapporto si era inevitabilmente andato a raffreddare. Alla fine davvero mi sto facendo aiutare da qualcun'altro, Gianmarco, ma non è lo stesso.

Devo imparare a saper vivere senza di lui, come lui ha fatto con me e quindi questo è inevitabile.

I giorni volano, così come le prove che, a parere mio, vanno sempre peggio. La coreografia è pronta, ma il salto non viene. Ormai focalizzo tutto il tempo per lavorare su di quello e la paura di non riuscirci è sempre più forte.

"L'anno scorso dovevo imparare a fare due giri sulla sinistra, ma non ci riuscivo. Ci provavo per ore, ma nulla. Solo grazie a Christian alla fine ci sono riuscito. Perciò non abbatterti devi credere in te o avere qualcuno che crede così tanto in te da bastare per entrambi"

Le parole di Mattia mi rimbomba in testa da quando, mezz'ora fa, ha provato a consolarmi. È come se fosse un messaggio divino, forse un modo per farcela c'era.

Ma con quale faccia mi sarei presentata da lui dopo avergli detto che non mi serviva e che non mi servirà mai più?

La testa mi scoppia a causa dei pensieri perciò alla fine decido di cedere e provare a parlarne con qualcuno.

"Rita, puoi venire un attimo?"

Nonostante abbia legato molto con tutti, mi ritrovo molto nella ballerina di classico. La sento più vicina e sono convinta possa ascoltarmi senza giudicarmi.

Dopo un po' d'incertezza inizio a parlare raccontandole di tutto quello che eravamo per arrivare alla fatidica domanda:

"Che dovrei fare secondo te?"

Lei sorride divertita e per un secondo mi pento di averle fatto conoscere questa parte di me. Ma si tratta solo di un istante, perché appena parla mi sciolgo completamente.

"Avevo capito che c'era qualcosa sotto, non mi immaginavo questo. Sai io ho tante difficoltà, tantissime. Se avessi potuto affrontare tutto quello che ho passato con una spalla amica sarei stata molto meglio. Poi tra di voi c'è il tutto ed il niente, quindi qualsiasi cosa farai sarà un salto nel vuoto. Sarebbe coerente che te la sbrigassi da sola, ma a che serve la coerenza se porta all'infelicità? Il passo forse è solo una scusa del destino per farvi chiarire, quindi non sprecare l'occasione."

L'abbraccio trovando conforto e il coraggio nelle sue parole. È una ragazza forte, più di quanto si immagini. Mi è servito proprio parlarle.

Vado perciò a passo spedito verso la cucina dove molti sono riuniti a chiacchierare.
Samu, bello nella sua felpa nera, sta chiacchierando con Gianmarco sulla selezione appena avuta.

Per un momento decido di lasciar perdere, ma alla fine prendo coraggio avvicinandomi al duo.

"Samu"

Non dico altro, aspettando che il ballerino mi concedi la sua attenzione. Sul suo volto leggo stupore, non si aspettava sicuramente che a chiamarlo fossi proprio io.

"Tat-Sophia che c'è?"

Trattengo uno sorriso a stento, stava utilizzando un vecchio soprannome che mi aveva affibbiato qualche anno fa. Appena se ne rende conto riprende la freddezza solita, come se realmente gli dessi fastidio.

"Ho bisogno della tua mano per un passo, ti andrebbe di aiutarmi?"

"Non hai qualcun'altro da cui farti aiutare?"

Inarca il sopracciglio in tono di sfida. La "falsa" del ragazzo timido cade quando si tratta di provocare. O almeno è sempre stato così con me. Vuole sentirsi dire quando lui è l'unico per me. L'unico che possa aiutarmi realmente.

Mi mordo la lingua per non rispondergli a tono, altrimenti finiremmo di nuovo punto e daccapo. Mi limito solo a fulminarlo con lo sguardo.

"Nessuno bravo come te"

Il suo sorriso si ingigantisce, ma qualcosa mi dice che convincerlo non sarà così semplice come sembra.

"Eppure l'altro giorno eri convinta del contrario. Poi non avevi provato con Gian? Non è vero amico?"

Alla fine si gira verso l'altro ballerino che sta facendo da spettatore a questa piccola guerra di parole.

"Non mettetevi in mezzo alla vostra faida eh!"

Dalla sua risposta intuisco che lui, come Rita, sappia. Io e samu ci guardiamo negli occhi per qualche secondo che sembra durare un'eternità aspettando che l'altro ceda.

"Va bene, ma mi devi un favore"

Io annuisco, saltellando dalla gioia internamente mentre ci allontaniamo per recarci in una stanza meno affollata.

"Oh mamma mia che tensione sessuale"

È ciò che sento mormorare a Gianmarco dall'altra stanza e non posso sentirmi altro che in imbarazzo.

➸ Starboy || Samu SegretoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora