Deatheater ~ Regulus Black

REGALI

Avevo scelto il vestito per Natale, ma non avevo ancora preso nessun regalo.

Oltre a pensare a quello di Regulus - il più importante -, credevo che fosse carino prendere qualcosa anche per tutta la sua famiglia. Pensai che è così che dovrebbe funzionare - se io avessi una famiglia.

Non potevo andare a Hogsmeade con Regulus, altrimenti che sorpresa era? E così chiesi a Sirius. Non passavamo più pomeriggi interi come una volta, ma non dimenticavo mai chi c'era sempre stato per me - come una famiglia.

Avevamo modo di parlare tra un corridoio e l'altro. Scambiare quattro chiacchiere in cortile, o in biblioteca. Devo ammettere però, che mi mancava passare le ore del crepuscolo alla serra insieme al maggiore dei Black.

Regulus non mi disse mai apertamente che gli dava fastidio, ma qualcosa mi diceva che gliene dasse. Forse per le voci di corridoio che correvano su di noi da tempo, o forse per le solite dimostrazioni di affetto di Sirius.
O forse perché semplicemente odiava che mi chiamasse piccola Lena.

Ma in un pomeriggio, in cui ero in cortile insieme a lui e al resto dei malandrini perché Regulus aveva un allenamento di Quidditch, gli chiesi se mi avrebbe accompagnata ad Hogsmeade.

Non era entusiasta del motivo per cui dovevo andarci - ovvero fare regali alla sua famiglia -, ma difficilmente lui diceva no alla piccola Lena - continuava a chiamarmi così, anche dopo il mio distacco.

Quindi il pomeriggio dopo, mi sarei recata dai grifondoro per prendere il treno. Prima però, dovevo inventare qualche scusa a Regulus.

Con i miei collant velati neri, gonna plissettata grigia, maglione verde smeraldo e cappotto nero, mi diressi verso il divano della sala comune, dove lui stava parlando di non so cosa con Barty ed Evan.

Lui alzò la testa dal libro che teneva poggiato sulle gambe e mi guardò dalla testa ai piedi, soffermandosi specialmente sulle gambe «Dove stai andando?» chiese.
«Hogsmeade.»
Lui aggrottò con le sopracciglia «Ma con chi?»
«Faccio un giro con tuo fratello.» non potevo dirgli del regalo, ma non volevo neanche mentirgli del tutto.

Regulus è sempre stato comprensivo e gentile con me. Anche molto dolce. Avevo quasi dimenticato il suo lato silenzioso e riservato. Anzi, spesso era anche morboso. Sopratutto quando eravamo da soli.
Ma ora, dopo aver menzionato suo fratello, mi stava guardando come quando vide Sirius il primo giorno di scuola: di ghiaccio.

«A fare?» chiese.
«Niente. Un giro.» questa volta dovetti mentire.
«Un giro.» ripetè «E poi con chi sei?» notai che guardò con la coda dell'occhio Barty ed Evan che stavano facendo finta di non sentire la conversazione.
«Gli altri, Reg.» avrebbe capito che mi riferivo agli amici di Sirius.

Indurì la mascella e grazie al suo viso magro e squadrato, era impossibile non notarla.
Come era impossibile non notare che fosse infastidito.

Mirò un'altra volta i due serpeverde, e si alzò dal divano. Ora, il suo naso toccava quasi il mio. Toccò una ciocca dei miei capelli, e infine mi diede un bacio sulle labbra. Quando si staccò disse:«Fai attenzione.»
Ridacchiai, pensando che non ci fosse nulla da aver paura «Ok, Reg. Sto solo andando ad Hogsmeade.»
«Si, bene.» lasciò la ciocca dei miei capelli «Divertiti.» sorrise.

Sembrava quasi di essere tornata nel passato, quando di quel ragazzo non capivo nulla, neanche i sorrisi.

E io, sorridendo, con un po' di preoccupazione, mi diressi verso la sala comune dei grifondoro, aspettando che i malandrini uscissero.

I loro di sorrisi erano sempre veri.

«Ma chi è questa ragazza?» uscì prima Remus facendo finta di non conoscermi.
«Una serpeverde tra i grifondoro?» sbarrò gli occhi James, seguendo Remus «Una bellissima serpeverde.»
Sirius avvolse la spalla di Potter per spostarlo di peso «Non dire queste cose ad alta voce che mio fratello non è molto paziente.» alzò gli occhi al cielo per poi darmi un lungo abbraccio, fregandosene completamente di Regulus.
Io glielo restituii, con tanto affetto, perché mi mancava un sacco.