LUCE

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Ciao cari lettori,
chi mi segue su Instagram lo sa, da qui inizia la vera e propria storia.
Voglio aggiungere che credo sia un percorso un po' difficile da scrivere perché, secondo me, il personaggio di Regulus è difficile da capire.
A me, personalmente, viene difficile scriverlo, tentare di capirlo, e cercare di non sbagliare con le descrizioni, perché vorrei farlo più canon possibile e purtroppo non abbiamo tanti contenuti su lui,
come magari potrei averli su Draco.
Devo immaginare come si sentiva lui in quei periodi, cosa faceva, come ha capito di aver fatto una cazzata alla quale non può più tornare indietro.
Quindi non so ancora come mi cimenterò sulla cosa, se sarò abbastanza brava e all'altezza.
Lo scoprirò insieme a voi🤍
Quello che mi auguro è che vi trasmetta belle emozioni, quanto brutte; è quello che la storia di Regulus (descritta dalla Rowling) trasmette a me e alla quale mi sento legata.

Nella speranza di non fare cazzate come le ha fatte Regulus, vi auguro una...

Buona lettura🖤

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Sapevo dove trovarlo; nel posto in cui si sentiva più al sicuro. Per me, invece, quel posto l'aveva rovinato: casa sua.

Il Grimmauld Place numero 12 non era una semplice casa. Era un turbine di litigi familiari, incomprensioni. Sirius uscì da quella dimora, e si salvò. Andromeda anche; a quanto pare stava sposando Ted Tonks: mezzosangue.

Narcissa Black invece avrebbe sposato Lucius Malfoy: mangiamorte.
Bellatrix Black avrebbe sposato Rodolphus Lestrange: mangiamorte.

Se io fossi rimasta intrappolata in quella casa, in quella famiglia, molto probabilmente avrei sposato Regulus, un giorno: mangiamorte.

Io, non mi sarei salvata.

Ma quella sera di Natale ebbi il coraggio che non avevo mai avuto. Presi una decisione senza pensare alle parole "d'affetto" di Walburga.
Lei stessa avrebbe voluto intrappolarmi in quella famiglia, e io volevo essere libera, libera con Regulus. Lui però era in trappola - voleva starci - e io allora mi liberai, da sola.

Ora però, in quest'estate del 1979, con i capelli leggermente umidi perché li lasciavo bagnati nelle lunghezze, con la pelle abbronzata e un vestitino leggero bianco con fiorellini azzurro pastello, mi ritrovo a fare i conti con questa casa. Semplice fuori, complicata dentro.

Non ero lì per intrappolarmi. Volevo solo capire se Regulus volesse essere liberato.

Stavo per suonare al campanello, ma Regulus aprì la porta prima che il mio dito potesse schiacciarlo.

A schiacciarmi fu il suo sguardo puntato sul mio viso; non mi guardava da tantissimo tempo. Dove ero io, i suoi occhi non esistevano.

Era estate ma lui sembrava spento quanto l'inverno più torrido.
Era magro, più magro del solito. Il viso scavato. I capelli più lunghi.

Era estate ma non aveva le maniche corte, perché le maniche corte lui non poteva metterle. Anche le sue braccia ormai erano intrappolate da un segreto che lui stesso aveva scelto di costudire.

A quel punto, dopo secondi in cui ci fissammo da lontano, la mia ansia si dimenticò di attaccarsi al mio stomaco. Nel momento in cui i miei occhi lo videro, tutto si fermò.

Avrei voluto che piovesse, così da potergli urlare ogni verità che tenevo dentro da sei mesi. Ma il sole era così accecante da non lasciare spazio a nessuna nuvola grigia.

A giudicare dall'aspetto, la nuvola grigia stava solo sopra la testa di Regulus.

Quest'ultimo scese un gradino, poi due, infine il terzo. I suoi passi avanzarono lungo il viale, per poi poggiare la mano ossuta sulle sbarre del cancello.

Deatheater ~ Regulus BlackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora