Avevo insistito per tornare ad Hogwarts e prendere il mio pigiama per dormire, mentre Regulus insistette per farmi indossare una delle sue magliette larghe che mi sarebbe arrivata fino al ginocchio.
L'idea di non avere pantaloncini sotto mi metteva un po' a disagio, ma molto probabilmente Regulus non era neanche più attratto da me.
Ero io quella con la miccia accesa.
Il suo di fiammifero era spento, consumato.
Il mio non si spegneva mai.
Io lo amo ancora. E ogni volta che il mio cuore se lo dice, la fiamma aumenta.
Stranamente, quel piccolo fiammifero, non si consumava mai; forse perché faceva luce a vuoto.
Se non sapevo che lui mi amasse ancora o meno, la mia fiamma non si voleva consumare.
Non si dava pace. Lo aspettava.Il suo sguardo su di me alimentava sempre il mio fuoco.
La sua testa poggiata sul cuscino e la mano adagiata accanto.
Il chiaro di luna che illuminava la stanza buia. La finestra aperta che rinfrescava la stanza.
Io che lo raggiunsi a letto e poggiai la testa sul cuscino, guardando i suoi occhi stanchi.
Tutto questo non mi avrebbe mai spenta, tanto da volergli chiedere se potevamo rimanere così per sempre, fuori dal mondo.«Ti sta bene.» commentò in un sussurro.
«Cosa?»
Mirò velocemente il mio corpo «La mia maglietta.»Posso tenerla per sempre?
«Allora ora è mia.» sorrisi.
«Tienila pure.» sorrise.Raddrizzai la testa per guardare il soffitto, anzi, il suo letto a baldacchino. Sul legno scuro aveva attaccato delle stelle fluorescenti che portavano luce alla stanza.
Mi venne da sorridere pensando a Regulus che, in tempi migliori, salì sopra al letto per attaccare quelle stelle una a una. O forse era un'incantesimo, ma mi piaceva pensare che lo avesse fatto senza magia.
Facendo caso che stavo viaggiando con la fantasia e che il silenzio era piombato tra noi, pensai che si fosse già addormentato, ma quando mi voltai per verificare, incontrai i suoi occhi aperti, ma rilassati, mentre guardava me. In silenzio. Mi stava mirando mentre guardavo quelle stelle finte.
Mi chiesi se notava la differenza. Quando guardavo lui - quella bellissima stella -, i miei occhi si accendevano. Lo sentivo. Avevo il sentore che la mia iride si allargasse. Dicono che si allarga quando guardi qualcosa che ti piace. Ero sicura che alle mie iridi non solo piacevano Regulus, lo amavano.
«Solitamente passi la notte da sola ad Hogwarts?» chiese.
«Si... non c'è molto da fare a scuola d'estate.» feci spallucce.
«Mi manca un po' la tua stanza...» sorrise debolmente «Era come leggere la tua essenza. Sempre in perfetto ordine.»Non sapeva che non la curavo più nei minimi dettagli.
Non sapeva che tutte le candele erano terminate e mi scocciava cambiarle e anche buttare quelle usate.
Non sapeva che avevo smesso di leggere assiduamente; non trovavo appagante nessuna lettura e perciò tutti i miei libri erano iniziati e mai finiti, con segnalibri sparsi tra le pagine.
Non sapeva che a volte mi seccava scegliere qualcosa da mettere e quindi indossavo gli stessi maglioni per più di due giorni.
Non sapeva che fare la doccia, quanto lavare i capelli, era diventato un dramma per me.
Odiavo alzarmi dal letto e stare seduta sulla vasca. Lì era il luogo in cui dovevo pensare, stare sola con me stessa, e odiavo starci.
Non sapeva che senza di lui l'ordine l'avevo perso, perché il mio fidanzato non mi aveva solamente lasciata, lui era diventato un mangiamorte.
STAI LEGGENDO
Deatheater ~ Regulus Black
Fanfiction"Hai mai conosciuto Regulus? Conoscerlo, per davvero, intendo? No? Io si. È la stella più solitaria che conosca. Ma anche la più bella."