"ASPETTAMI"

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Passai diverse settimane a Grimmauld Place.
Passate settimane con Regulus in giardino, nascosti nelle cucine di Hogwarts a mangiare, a letto insieme, addormentandoci abbracciati.

Molto di quel tempo, forse la maggior parte, lo passai da sola, aspettando che Regulus tornasse. Anzi, sperando tornasse.

Ogni volta che usciva dalla porta d'ingresso, il mio cuore stava in stand-by fino al suo ritorno.

Regulus non mi parlava mai di ciò che gli accadeva fuori.
Io chiedevo, ma tutto quello che riguardava le sue missioni, o riunioni con i mangiamorte, erano argomenti da non toccare.

Lui, con me, voleva solo essere Regulus Arcturus Black, e non un mangiamorte.

Spesso lo sentivo parlare con Kreacher, sottovoce. Quando mi avvicinavo anch'io o gli chiedevo se avesse novità da parte dell'elfo, lui diceva sempre:"Non ancora".

Io però, aspettavo il momento in cui Regulus andasse via per poter parlare con Kreacher e cercare di estorcere qualche informazione.

Ma la sua stessa risposta era un'informazione:
"Padron Regulus mi ha vietato di fare parola."

Non specificava il mio nome, ma di certo se aveva una lista di persone con cui non poterne parlare, il mio di nome era tra quelli.

Regulus voleva nascondermi tutto per tenermi al sicuro, mentre io volevo aiutarlo in tutto e per tutto.

Quella mattina decise lui di nascondermi dal resto del mondo. Perché? Perché quando eravamo io e lui, il resto non esisteva.

Il sole irradiava l'intera camera di Regulus e mi svegliò dandomi dolci baci sulla guancia.
Aspettò che aprissi gli occhi per dirmi poi:«Oggi ti porterò in un posto.» mi diede un bacio sulle labbra «Metti il costume.»

Facemmo colazione e lui non ebbe l'intenzione di dirmi di cosa si trattasse, nonostante le mie supposizioni nel tentativo di azzeccare la risposta.

Alla fine, quando si alzò dal tavolo per aiutarmi a sistemare il cibo in tavola, si diresse verso la porta che si affacciava al giardino.

Lo seguii, senza fare domande.

Ci addentrammo tra le siepi, i fiori, e gli alberi.
Dovetti scavalcare l'erba e spostare rami secchi a causa del caldo arido. La natura raschiava la mia pelle scoperta a causa del mio leggero vestitino, ma io potevo prendermi schegge, graffi, avrei sempre seguito Regulus. Senza fare domande. 

Camminammo ancora per un lungo sentiero; non ero mai stata in quella parte del giardino, neanche con Sirius e gli altri.

Fino a quando, davanti ai miei occhi, vidi un lago, più esteso del lago nero presente ad Hogwarts.

Solitamente quest'ultimo suscitava un po' di malinconia essendo che Hogwarts non era frequentata d'estate, ma questo di lago portava la voglia di buttarsi dentro e non uscire più la testa dall'acqua.

Ci avvicinammo sempre di più, mentre Regulus camminava avanti a me, tenendomi per mano e sorridendomi a ogni passo.

Poi smise di guardare me nel momento che decise di ammirare il lago e il posto che aveva deciso di condividere con me.

La zona era completamente illuminata dal sole.
Gli alberi attorno, l'erba secca a causa del caldo che ospitava di sicuro qualche grillo; li sentivo.
Sentivo il suono della natura.
Il lago era pieno di riflessi come se piccole lucine bianche lo accendessero.
Il silenzio e la pace illuminò me.
Regulus lo fece.

«Ti va di fare un bagno?» chiese, sorridendomi. Felice, ammirando la mia faccia sorpresa.

Ora capivo il perché del costume.

Deatheater ~ Regulus BlackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora