APPASSITO

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Una candela la spensi io quella notte, nella mia stanza ad Hogwarts. Regulus, dopo la cena, era tornato a casa sua; io non potevo di certo sparire senza dire nulla ad Albus.

Durante il buio della notte pensai a quanto buio Regulus avesse dentro. Dormire in quella casa enorme completamente da solo, con un elfo che era ormai irriconoscibile.
Chissà se poi effettivamente dormiva...
Io, di certo, pensando a quel ragazzo che aveva capito di aver preso tutte le scelte sbagliate, non avevo chiuso occhio.
Perché quel ragazzo, il mio Regulus, infine
era solo un ragazzo.

Quello che stavo facendo io? Tentare di alleggerire le sue colpe. Eppure... anche io ero solo una ragazza.

Quella ragazza era pronta a mentire all'uomo che l'aveva cresciuta: Albus.

Lui mi teneva sempre compagnia per colazione, nonostante i numerosi compiti che doveva svolgere per il Ministero durante le vacanze scolastiche; quell'uomo non andava mai in ferie. Mi chiedevo spesso perché aspettasse anche a diventare qualcuno dentro al Ministero essendo che era già preside, ma forse io ero ancora solo una ragazza per capire come girava il mondo lavorativo. 

Quello che sapevo però, era che Albus avesse varie conoscenze tra i Auror e ovviamente prediligeva la giustizia piuttosto che la criminalità.
Di certo, avrebbe voluto sapere se la ragazza che aveva preso in custodia stesse in compagnia di un mangiamorte.   

Ma quella ragazza, davanti a una tazza di latte e biscotti, in sala grande, era pronta a mentire, perché forse ancora non sapeva come andava la vita. Non sapeva quanto grave fosse la situazione. Quella ragazza agiva per amore.
E quella ragazza non se ne pentì mai.
Ero felice di essere quella ragazza.

«Volevo chiederti il permesso per andare da James insieme a Sirius e i suoi amici, come faccio sempre ogni estate.» chiesi a bassa voce e in punta di piedi.

Mai quegli occhi azzurri mi guardarono con dispiacere, ma quella volta non sembrava molto felice di lasciarmi andare. «Non lo so Helena... la situazione nel mondo magico non mi piace. Ho timore a lasciarti sola, senza di me.»

No, Albus, tu devi lasciarmi andare.

«Se il pericolo c'è, c'è dovunque, anche qui... e io non voglio passare tutta l'estate da sola.» sfoggiai i miei occhi tristi «E poi mi hai addestrato così tanto da sapere ormai ogni incantesimo di difesa. Secondo me sono anche più forte di te.» feci spallucce mentre inzuppai il biscotto nel latte «Se sono in pericolo, posso sempre smaterializzarmi e venire qui.» conclusi, sperando di essere stata abbastanza convincente.

Albus fece un lungo respiro, colpendomi con lo sguardo, ma poi lo ammorbidì. «Va bene, dai... non voglio lasciarti qui sola tutta l'estate, ma fai attenzione.»

Mi sporsi per dargli un bacio sulla guancia, nonostante lui odiasse quelle dimostrazioni d'affetto. Più che odiare, preferiva sempre mantenere distacco agli occhi degli altri, ma ora non c'era nessuno e io ero felice di aver fatto la mia parte in questa ardua missione.

Prossimo ostacolo? Sperare che Albus non venga a sapere che passerò l'estate con Regulus e non con Sirius.

Grimmauld Place poteva essere il covo di persone alla quale Albus voleva tenermi alla larga.

Io volevo bene a lui, ma amavo Regulus, e l'amore è sempre più forte.
Io, che ero solo una ragazza, scelsi di seguire la mia stella, ammirandola in silenzio, e da lontano.

Infatti, quando tornai da Regulus nel pomeriggio, nessun abbraccio, nessun bacio. L'amore silenzioso fa male quanto aver bisogno di respirare ma ti trovi sott'acqua e l'acqua entra dentro i polmoni.

Deatheater ~ Regulus BlackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora