Pugile-Tedua

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Finché il gioco regge faccio finta che non mi manchi
Sotto il semaforo all'incrocio dei nostri sguardi
Se sei nel panico copriti e goditi il tuo cappotto nuovo
Un ragazzo in strada sta studiando per diventare un uomo
Non si parlavano da un paio di giorni, tutto per colpa di un litigio iniziato per caso e finito malissimo. Simone non si ricordava neanche chiaramente perché avesse alzato la voce, avesse insultato Manuel per poi lasciarlo solo e con un'espressione confusa davanti alla scuola giorno prima. Era da giorni che in realtà Simone non si sentiva più se stesso, che sentiva una sensazione di pesantezza ovunque nel suo corpo alto e slanciato. Non sapeva che cosa fare dopo la scuola, non sapeva come gestire il suo rapporto con Manuel, brancolava nel buio più totale. Ma gli mancava, Manuel: gli mancava andare a prenderlo mattina e fare colazione insieme, le gite fuori porta la domenica, studiare insieme e distrarsi poco dopo per fare il caffè, guardare Instagram e commentare. I loro sguardi, a scuola, si incrociavano sempre, e Simone cercava di distogliere subito lo sguardo, fallendo miseramente: i loro occhi sembravano calamite.

Sfumo con il dito la tempera
E servirà per creare un colore nuovo
Tedua tempera il tuo caratterino
Verso la stessa direzione ma all'opposto di due lati (io e te)
Come le ali degli aeroplani
Manuel era tornato con Alice: la notizia gli era giunta un mese dopo che avevano interrotto qualsiasi tipo di comunicazione. Gli si era spezzato il cuore, aveva realizzato quanto si stessero allontanando, così aveva deciso di almeno riguadagnarsi la sua amicizia, nonostante le volontà fossero diverse. Simone si era accontentato.

Un bravo pugile è soprattutto bravo ad incassare
E non lo sai, no, in questa merda per incassare
Eh, eh, eh, ehi
In silenzio, vedeva Manuel con un'altra, o meglio, altre: con Alice era durata di nuovo poco, ma poi c'erano state Matilda, Elisabetta, Sofia, Anna, Gemma, Carlotta. E Simone incassava in silenzio, ascoltava i discorsi di Manuel e la sua soddisfazione.

Per briciole di pane, MCs qui ci muoiono di fame
Mangiano chinati, infatti si danno testate
Mi piace sì, ti piace spogliarti e non solo d'estate





E no, non essere scontrosa
Che cosa ci siamo detti ieri?
Avevo perso la bussola lungo i sentieri e se tieni a me
No, no, non mi mancare di rispetto mai
No, no, non perder la fiducia in noi
Simone aveva sbottato dopo due mesi dalla prima volta: stavano organizzando la cena per festeggiare le vacanze di Natale e Manuel aveva proposto di portare anche gente esterna alla classe. Tutti avevano accettato tranne Simone, che aveva sbraitato una volta che erano tornati a Villa Balestra. <Simò te devi dà na calmata perché stai esagerando. Abbiamo già parlato dei tuoi modi, finiscila>. Ma Simone era un fiume in piena, e ad un certo punto si era perso in se stesso, nei suoi stessi meandri di frustrazione e sentimenti repressi. Aveva iniziato a vacillare di nuovo la certezza di voler mantenere tutto così, ma guardando Manuel che a sua volta lo osservava preoccupato, aveva fatto mille passi indietro. In silenzio, si erano diretti alla piscina.
E stiamo sdraiati nel blocco ascoltandoci a malapena
Scordati per il ritorno di esser la stessa persona
Te va in cielo e coprici se getto l'ascia
Quando, quanto gelo lascia, la scialuppa
La mia "Vita di Pi", squali nell'acqua
Manuel si era accorto dei modi di Simone già da diverso tempo, ma non aveva avuto il coraggio di affrontarlo. Una volta arrivati alla piscina, aveva deciso semplicemente di mettere in sottofondo una playlist creata per lui da Spotify con canzoni un po' messe a caso, che in comune avevano ben poco, per poi passare la canna a Simone. In silenzio, avevano fumato e ascoltato la musica. Manuel dopo un po' aveva spezzato il silenzio: <Che succede?> chiese. Simone aveva sospirato insicuro: <I miei sentimenti mi stanno soffocando, non ne posso più>. Era calato nuovamente il silenzio e come se non fosse successo nulla, Manuel aveva cambiato discorso. Simone si era sentito ferito, ma aveva lasciato perdere continuando a fumare e gettando qualche frase di circostanza, poi si erano diretti in camera di Simone, dove avevano dormito. Al suo risveglio, Manuel aveva trovato il letto dell'altro ragazzo vuoto. La sensazione di vuoto che si era propagata ovunque nel suo corpo, lo aveva portato al telefono e al contatto dell'amico, il cui numero risultava irraggiungibile. Solo all'ora di pranzo, Simone gli aveva scritto informandolo della sua partenza last minute a Glasgow, ma al suo ritorno, dopo qualche giorno, non era più il suo Simone: si erano persi, ancora e di nuovo. Manuel imparò ad incassare i colpi che se stesso per troppo tempo si era dato, imparò ad accettarsi.

Per farmi ste scene ancora, sei un po' grandicella
Da bimbi pensavamo noi da grandi in cella
Chi ha il rello in piazza porta gli altri in sella
Non mi sottovalutare, non sai cosa ho in serbo
Simone si era chiuso in se stesso, in una gabbia dorata che con un filtro gli permetteva di vivere comunque nel mondo, ma senza esporsi troppo, senza farsi male, ma quando si trattava di Manuel, tutto passava in secondo piano, nonostante i suoi nuovi propositi. Aveva fatto una piazzata al maggiore durante una giornata alla pinacoteca perché geloso. <Simò quanti anni hai? Dieci, che vuoi l'esclusiva degli anichetti tua? Bah lassame perde>.
Manuel, come Simone, si era accettato, ma Simone era il suo colpevole principale, quindi si era allontanato pure lui senza batter ciglio anche se con grande fatica. Ripensava più volte al loro rapporto, ripensava anche a se stesso mesi prima, realizzando che Simone fosse la sua ancora di salvezza. Aveva deciso di riavvicinarsi quindi, cercando di non essere troppo invadente o insistente.

Resto fermo no o vedrò generazioni passare tipo il bidello
Se attraverso il tuo universo verso whisky
Undici dissing ti dissi, non basterebbero ad unirci, mai
Quanti chili hai perso? Sei dimagrito
Quanti chili a puffo e poi sei sparito
Non si fa così, no
May day, dei bei Swarovski su quei lobi e polsi porti vorrei
Simone continuava a vivere dentro al suo guscio, mentre l'astio tra lui e Manuel cresceva, nonostante l'altro ragazzo cercasse un punto di incontro per riportare la loro amicizia su un binario comune, tentativi vani e senza alcun successo: Simone era sempre scontroso e Manuel perdeva subito la pazienza. Dopo mesi e mesi, la loro situazione aveva iniziato a pesare anche sui loro amici, che li avevano spinti l'uno dall'altro. Manuel aveva ceduto, confessando tutto, mentre Simone aveva confermato i suoi sentimenti, ma dicendo di volere solo un'amicizia.

L'amore è un motore per cui consumiamo
Un attore è un autore, non toglie mai il pathos
Non tollera altro che collera e alcol
La pantomima di Simone sull'essere amico di Manuel e basta era durata veramente poco: si erano baciati finendo per fare l'amore durante una delle serate cinema organizzata da loro due a Villa Balestra. Alla fine si erano guardati, togliendosi i guanti da pugilato e, mentre si baciavano sorridendo, avevano capito di aver entrambi vinto il match.

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