Io che non ho mai avuto una donna per un po'
Ho sempre tenuto le relazioni distanti
Vogliono tutte prender qualcosa che non ho
Non ci si lega alle persone quando si è grandi
Simone aveva deciso di cambiare città per trovare un lavoro: sorprendendo tutti, dopo l'università, nonostante i suoi ottimi voti, aveva deciso di prendersi il famoso anno sabbatico per capire cosa fare della sua vita. Una sera di fine agosto, aveva quindi impacchettato le sue cose in scatoloni enormi che aveva caricato nella sua auto e poi si era diretto a Milano. Non si era fatto tante domande sulla sua meta, né i suoi amici e la sua famiglia. Aveva trovato un piccolo appartamento vicino a Corso Lecco e dopo due giorni di sistemazione, aveva mandato in giro per la città il curriculum. Lo aveva preso un bar vicino alla stazione centrale e lì, aveva conosciuto Manuel in una piovosa giornata di ottobre. Aveva aperto il bar sempre alla solita ora, ovvero le 7, un orario crimine per lui che adorava dormire fino a tardi nelle giornate di pioggia, e aveva allestito il bancone mettendo una delle sue mille playlist in sottofondo. La voce di Ernia riempiva il locale vuoto, mentre due sue colleghe, Giulia e Giorgia, entravano a passo trascinato e lo affiancavano nella sistemazione del bar. Manuel era entrato a tarda mattinata, però, i capelli bagnati schiacciati in fronte e il respiro affannato: <Oh non è che mi faresti un caffè al volo? Sto per perdere il treno> aveva articolato tra un sospiro e l'altro. Giorgia aveva subito maneggiato la macchina del caffè, mentre Manuel si accasciava sul tavolo. Simone era rimasto rapito all'istante.Dopo arrivi tu, ehi, nei tu occhi blu, ehi
Trovo la paura che ho di innamorarmi
Tiro su una nube fatta dalle scuse
Che mi invento solo per non avvicinarmi
Le sue colleghe lo avevano capito subito, ma Simone era bravo fin da sempre a reprimere i sentimenti, o meglio, da quando aveva scoperto del tradimento di Federico poco prima di partire: aveva deciso di smettere di pensare all'amore e chiudersi a riccio, impiegando tempi biblici nel conoscere e fidarsi di qualcuno.
Manuel era tornato spesso al bar e aveva condiviso pezzi della sua vita: era uno studente pendolare dell'università di Bologna e ogni mattina prendeva il treno alla stessa ora, così come ogni sera, e ogni giorno si fermava al bar, scambiava quattro chiacchiere e andava per la sua strada. Simone cercava di evitarlo in ogni modo, mentre Manuel cercava qualsiasi scusa per avvicinarsi a lui.Sotto il tuo portone tu m'hai chiesto se ci sto
A salire ed era solo il primo appuntamento
Nello stesso punto dopo mesi io ti do
Dispiaceri e tu mi stai mandando via dicendo
Simone non era capace di amare.
Aveva ceduto dopo un mese di avance da parte di Manuel e il loro primo appuntamento era anche andato molto bene tanto che Simone si era fermato a dormire dall'altro ragazzo. La loro relazione era cresciuta nei mesi, trascorrendo tutto il tempo possibile a disposizione insieme. Ma Simone, un giorno, aveva realizzato quanto Manuel fosse entrato a far parte della sua vita e, spaventato, si era tirato indietro dicendo di non sentirsi pronto a legarsi a qualcuno. Sotto casa di Manuel, in una piovosa giornata di maggio, lo aveva lasciato dopo l'ennesima serata trascorsa insieme."Non mi fare
Mai più del male
Ora non voglio più parlare
Perché non so restare
Ferma a guardare
Te che scendi giù dalle scale e te ne vai"
<Simone ti giuro> aveva esordito, mentre voltava le spalle all'altro. <Ti giuro che se scendi quelle scale, io e te non ci vedremo mai più> aveva concluso Manuel. Simone aveva sospirato, voltandosi un'ultima volta: il più grande era affacciato alla porta, i capelli arruffati e il maglione nero a fasciargli il busto sgualcito dagli abbracci che si erano dati durante la serata. Lo aveva fissato negli occhi fin quando non aveva sentito i suoi farsi lucidi, poi aveva preso l'ennesimo sospiro e aveva sceso le scale. Manuel aveva chiuso la porta con un tonfo secco non appena Simone aveva voltato la testa.In un monolocale sui Navigli in quaranta metri
Mi hai chiesto, "Credi all'amore?" O se avessi dei desideri
Che pensassi del futuro e se avessi amici veri
Eri ubriaca ma riempivi entrambi i nostri pensieri
Simone e Manuel avevano iniziato effettivamente come amici, anche se il maggiore, da subito, aveva chiarito le sue intenzioni. Ma il primo incontro, che non era stato un appuntamento vero e proprio, era stato quello che aveva permesso a Simone di demolire i muri che si era costruito intorno per evitare di farsi male.
Manuel aveva ordinato delle pizze e dopo averle mangiate seduti sul divano mentre una serie Netflix a caso procedeva sulla TV minuscola del suo salotto che fungeva anche da cucina e camera da letto, Manuel aveva esordito: <Ma tu ci credi all'amore?>. Simone era ammutolito e tra loro, era calato un silenzio gelido. Si era mosso a disagio sul divano: <A quello che provo per i miei genitori, i miei amici, le cose che mi piacciono sì> aveva poi risposto. <Tu?> <Sì, certo> aveva risposto sicuro Manuel poco dopo, senza esitazione, iniziando un monologo lungo in cui Simone si perse. <Hai dei desideri, non so, obiettivi di vita?> chiese poco dopo. Simone rispose con meno esitazione: <Credo che mi iscriverò alla magistrale, vorrei occuparmi delle relazioni con il pubblico, sai risorse umane cose così. Mi piacerebbe continuare a lavorare con la gente come faccio ora> concluse. Manuel convenne con lui, per poi illustrargli dei piani di studio di alcune magistrali.
<Ultima domanda, giuro> aveva esordito Manuel dopo che si erano scolati, in due e in tempo record, una bottiglia di vino rosso dopo aver cambiato argomento una quantità esorbitante di volte. <Hai degli amici veri?> aveva mormorato. <Sì, sono a casa, ma alcuni li sto facendo anche qui>. La serata si era conclusa con questa risposta, dato che Manuel si era poggiato alla spalla di Simone e si era addormentato.Se ti muovi c'hai qualcosa come nessuna tipa
E io delle verità che non vuoi che ti dica
Se tornassi indietro sai che non ti avrei mai ferita
Avrei comprato degli anelli per riempirti le dita
Simone si era accorto di essere definitivamente preso da Manuel durante una serata in discoteca a cui avevano deciso di partecipare prima di tornare che Simone tornasse a Roma per trascorrere le vacanze natalizie con i suoi cari. Manuel stava ballando al centro della pista e mentre ondeggiava, disinibito anche un po' dall'alcol, Simone si era incantato a guardarlo.
Ora, mentre ripercorreva la strada diretto a casa sua mentre pioveva e mentre lui piangeva a grandi singhiozzi, si ricordava dei bei
momenti e si pentiva amaramente di essere scappato via così.Poi lo facevamo forte, in piedi sulle porte
Dici, "Non ti fermare"
Però io guardo le altre e so che d'altra parte
Non lo puoi perdonare
Seduto sulla metro, Simone aveva ripensato alla loro prima volta che era stata abbastanza precoce per i suoi tempi: era stata durante il loro primo appuntamento e mai si era sentito così a suo agio con qualcuno. Ripercorse, senza troppi dettagli, anche le altre, la delicatezza con cui si toccavano e i loro rituali dopo. Sentiva il cuore stretto in una morsa, ma si diceva che era meglio così, che nella vita non ci si può legare solo ad una sola persona. E mentre giungeva a questa consapevolezza, la voce metallica annunciava la sua fermata.
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Playlist/Simone e Manuel
FanficOne shots che si intrecciano con canzoni che urlano Simuel