Bere una cosa-Dargen d'Amico

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Oh, ancora tu? Ma non dovevamo vederci più?
Sì, lo so, ma non ho resistito quando ti ho rivista in tv
E lo so, so bene che è finita, lo so, e non vediamoci più
Ma sai che poi tra il dire e il fare c'è di mezzo amare, baby
Simone e Manuel non si vedevano ormai da anni: Simone aveva deciso di trasferirsi a Torino per studiare in un'accademia di recitazione e con tanta fatica e gavetta, era riuscito ad ottenere prima dei piccoli ruoli secondari, poi aveva ottenuto una parte importante, da protagonista, in una serie TV trasmessa alla Rai. Proprio per promuovere questa serie, aveva preso parte alla premiere una settimana prima dell'uscita del primo episodio sulla rete nazionale. E proprio in questa occasione aveva rincontrato Manuel che faceva il giornalista nel mondo dello spettacolo. <Ma avevi detto che sarebbe stato meglio starci lontano?> esordì Simone non appena riuscì a salutare l'altro ragazzo che era arrivato da poco, forse da qualche minuto. Manuel rise un po' imbarazzato. <Lo so, ma il lavoro è il lavoro. Congratulazioni, comunque> la rigirò Manuel, porgendogli la mano. Simone annuì poco convinto, non abbandonando il sorriso che aveva stampato, e afferrando la mano del compagno, stringendola e mormorando poco dopo un "grazie" un po' timido e flebile.

Quante lingue sai, e quanti mondi racconti
Chissà se vale ancora la pena di bere una cosa con me
Rivederti da vicino convertirebbe Dio
Chissà se hai ancora voglia di fare l'amore con me
<Senti ma...> iniziò Manuel. Ma si interruppe, ammirando il ragazzo che aveva davanti: era lo stesso di sempre, con i lineamenti più marcati, più definiti, ma negli occhi aveva la stessa scintilla e lo stesso entusiasmo che aveva da ragazzino. <Ti va se dopo ci prendiamo qualcosa?> chiese poi Manuel.

Me? Ti ricordi di me, JD?
Ormai credevo di non rivederti
Ma la vita sorprende a volte
Come il primo uomo la prima notte
Vede il sole andarsene e pensa "non torna"
E invece il sole torna e il cielo si aggiorna
Con te la stessa cosa, ora che sei famosa
E hai tutti gli occhi addosso come la sposa
<Non avrei mai pensato di rivederti qua> disse poco dopo Manuel. Simone, che alla proposta del ragazzo non aveva risposto, lo guardò stranito. <Sei tu che sei venuto qua> ridacchiò nervoso. <Lo so, lo so, fin qua ci arrivo. Ma non pensavo di rivederti qui in un'occasione simile, in un contesto simile e con tutta questa attenzione che hai addosso> rispose, inciampando sulle sue elucubrazioni. <Oh... sì effettivamente non è proprio il mio mondo, ma volevo fare l'attore. Questo è in più> disse Simone gesticolando mentre teneva un flûte pieno di champagne in una mano. Manuel stesse in silenzio per un po' osservandolo ancora. <Ti ricordi di me, di noi?> gli chiese poi. Simone sospirò guardando quella sala lussuosa piena di gente vestita per bene che sorseggiava alcolici costosi mentre i ricordi lo investivano senza pietà.
Beh, ricordi me?
Facevamo colazione, pranzo e cena Nutella e pancarré
Si ricordò di quella volta che Dante e Anita erano partiti per il fine settimana e li avevano lasciati due giorni con la dispensa vuota a parte per dei pacchi di biscotti, un barattolo di Nutella sigillato, un pacco di pancarré abbandonato a metà, della carne congelata. L'ultimo giorno erano avanzati solo il pacco di pancarré e la Nutella e per tutto il giorno si erano nutriti di quelle due cose, mangiando sul letto e baciandosi e scherzando tra loro di tanto in tanto. Era uno dei suoi ricordi preferiti. Esternò il pensiero a Manuel. <Ricordi di quando mangiammo per tutto il giorno Nutella e pancarré sul letto?> domandò. Manuel abbassò lo sguardo sorridendo nostalgico. <È stato uno dei giorni più belli che io abbia condiviso con te> mormorò.
Però, che caso rincontrarti!
No, ammetto d'essere venuto apposta al party
<Mi fa piacere averti rivisto qui però. È stata una bella... casualità> disse Manuel. Simone lo guardò dubbioso, sorridendogli leggermente. Manuel si arrese: <In realtà non è un caso, ho pregato il mio capo di darmi l'intervista per te> confessò. Simone rise leggero per la prima volta durante questa serata: <Ti ci vedo> disse poi. Fu a quel punto che Manuel si sentì più leggero e rise.
E so che se mi guardi non mi trovi bene
E no che non ho fame, piuttosto fammi bere
E poi mettiamo in sottofondo Anita Baker
E poi sbattiamoci a vicenda contro la parete
Simone osservò Manuel attentamente: era sciupato, molto dimagrito e aveva delle occhiaie molto pronunciate. <Ti trovo diverso> mormorò Simone mentre Manuel trangugiava un altro bicchiere di champagne. <Ma mangi?> aggiunse poi. Manuel scosse la testa: <Preferisco bere> gli disse sincero. Simone rimase un po' perplesso, ma decise di provarci comunque. <Mangia almeno qualcosa>. Ottenne un altro cenno di dissenso dal ragazzo che gli stava davanti. <Preferisco bere> ripeté, recandosi al bancone del bar. Simone sospirò , mentre un giornalista di una rivista online li poneva delle domande che riguardavano la serie.
<Andiamo?> chiese Manuel dopo che Simone ebbe risposto all'ultimo giornalista. <Dove?> chiese il minore. <A casa mia. Ti faccio l'intervista là, ci beviamo qualcosa e ascoltiamo musica come ai vecchi tempi> propose. Simone annuì poco convinto, ricordando i vecchi tempi. Infatti, appena arrivarono nella casa del maggiore (un monolocale fuori da Torino, piccolo ma funzionale) e Manuel versò il vino in due calici, attaccò il telefono alla cassa, presero a baciarsi con foga.
Ora che le tue labbra riflettono il mondo intero
Io lo esploro bevendo una cosa con te
Tu che sei la vita, ma senza i tempi morti
Non mi par vero di rifare l'amore con te
Simone, appena si svegliò, vide Manuel dormire sereno accanto a lui. Sorrise, accarezzandogli una guancia, poi si alzò cercando di fare il meno rumore possibile, si rivestì e uscì dall'appartamento. Gli inviò un messaggio per poi chiamare il suo autista per farsi venire a prendere. Dopo qualche minuto era in macchina, diretto ad uno studio televisivo per rilasciare altre interviste.
Ma dura pochi minuti
Poi deve dedicarsi a invitati più conosciuti
Forse ho scelto un'occasione inadatta
Mentre parla ad altri io le fisso le labbra
È sempre stato così quando parla lei
A me gira la testa come a Galilei
Scoprire il meglio della vita, posso
Se lei mi tiene le sue labbra addosso
Manuel si svegliò con un grandissimo mal di testa e un senso di confusione. Tastò la parte del letto che ricordava essere occupata da Simone, ma la trovò, con grande delusione, vuota. Prese il telefono trovando un messaggio da quest'ultimo: <Se accendi la TV e vai sul canale 8 mi trovi>. E Manuel fece come Simone gli aveva detto, trovandolo riflesso nello schermo con i capelli pettinati in maniera impeccabile e con un sorriso sulle labbra, quelle labbra che non smetteva di fissargli nonostante fossero lontani.
Se alzasse gli occhi vedrebbe i miei, svelti
Fissarsi nei suoi come un gioco di specchi
Sì baby, li vedresti, verresti e torneresti mia
Cacciando questa ruggine via
Manuel poi aveva invitato Simone di nuovo a casa sua per veramente ultimare quell'intervista che sbrigarono in poco tempo. Manuel guardava Simone come lo guardava da tutta la vita: come se fosse l'unica persona bella esistente sulla Terra. Ma Simone non sembra accorgersi di nulla mentre riascoltava le risposte che aveva dato dal registratore di Manuel e commentava di tanto in tanto.
Sono qui in periferia che mi sbraccio
Ma tu neanche mi vedi quando ti lancio
Il mio cuore tra i piedi, finirai per schiacciarlo
Andandotene, come l'acceleratore, baby
Simone non si accorse di come Manuel, per tutta la sera, tentò di trattenerlo il più possibile con lui per tutta la sera.
Ti alzi dalla sedia e nasce un'alba nuova
La cui religione è bere una cosa con te
Dal cielo di Nutella cade e si glassa una stella
Così ritrovo le forze per fare l'amore con te
E quando a mezzanotte Simone uscì da casa lasciandogli un bacio sulla guancia e lasciandolo solo nell'appartamento, Manuel realizzò che non lo avrebbe mai più rivisto. E che non era bastato neanche bere qualcosa insieme.

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