IX

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L'esterno era ancora più bello di quanto avesse immaginato. Le fronde degli enormi alberi creavano una leggera ombra anche sul campo d'addestramento, posto accanto ai dormitori esterni e all'orto. C'erano diversi spazi dove poter giocare a palla canestro o semplicemente allenarsi a saltare le paratie di legno. Era da un mese e mezzo che Leyra frequentava assiduamente quel posto, e stava cominciando a sentirsi parte del gruppo, anche se con difficoltà. Per un periodo alcune persone la chiamavano con il nome della sorella, per poi ricordare e chiedere scusa. Stava cominciando a non pensarci più. Era normale per gli altri, visto che l'Avatar era il suo. Doveva dare tempo al tempo, soprattutto a se stessa. Le piaceva davvero quel posto, anche se i vestiti che le avevano dato erano scialbi e neutrali. La maglietta che aveva indosso era di un bianco pallido che le arrivava fin sotto l'ombelico e, dal bacino fino a metà coscia, la ricopriva solo uno shorts beige. Almeno aveva potuto tenere la molletta colorata che Summer le aveva dato.

- Hey secchiona.

Qualcuno la chiamò allegramente, così alzò gli occhi dal proprio libro per incrociare Kate. Indossava un Exopack, ma le sorrideva raggiante.

Sorrise anch'ella. - Hey. - disse rimanendo seduta alla base dell'albero.

- Sei sempre che studi. - disse accarezzandole i capelli con tenerezza. - Perché con vai a giocare con gli altri?

- L'unica volta che ci ho provato mi è arrivata una pallonata sullo stomaco. - ricordò in uno sbuffo. - No grazie. - ridacchiò.

La donna la guardò con dolcezza per poi osservare il libro che aveva in mano. - Cosa leggi?

Mostrò la copertina.

- Ancora? - la guardò sorpresa. - Sarà la decima volta che leggi "Na'vi e Toruk Makto". Non ne hai abbastanza? - domandò sedendosi accanto a lei.

Negò. - Se devo essere sincera, scopro qualcosa di nuovo ogni volta che lo sfoglio. Ci sono così tante cose da sapere che non ci si annoia mai.

- Mi sembra di risentire tua madre. - rise la bionda appoggiando le mani sul ventre. - Diceva le stesse identiche parole. Adesso capisco da chi hai preso.

Rise anche la ragazza. - Ed è un male? - domandò mettendo il segnalibro per poi chiudere il volume.

- Assolutamente no. È divertente vedere come sei più tua madre che tuo padre, solo in miniatura.

- In miniatura? - domandò ridendo, indicando i propri due metri e ottanta .

Kate scoppiò a ridere quando si accorse del gioco di parole che aveva appena fatto. - Non hai tutti i torti. - prese un respiro profondo.

- In che senso sono più mia madre che mio padre? - domandò Leyra, rompendo il momento di silenzio.

- Tua madre adorava i libri, e leggere per imparare era qualcosa per cui restava sveglia anche fino a tardi. - cominciò a spiegare. Alla minore venne in mente a cosa avesse pensato mentre era nella loro camera, seduta sul loro letto. Cacciò quei pensieri e ritornò ad ascoltare, guardando però la partita in corso davanti a loro. - Tuo padre, invece, era propenso per imparare attivamente, precipitandosi nella mischia il prima possibile. Amava le spedizioni su Pandora, anche se gli hanno sempre negato la possibilità di un'uscita notturna.

- Perché, era troppo pericoloso?

Annuì.

- Nemmeno con la scorta?

- No. Il colonnello aveva severamente vietato qualsiasi atterraggio sul suolo notturno.

- Ha mai detto il motivo?

- L'hai detto tu. - la guardò. - Perché è pericoloso.

- Ok ma avrà dato delle informazioni in più. È tutto troppo vago, non è possibile sia solo per quel motivo.

oel ngati kameieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora