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- Che cos'è? - chiese la Na'vi, indicandole una pianta dalla forma strana.

Cercò di ragionare, analizzando la sua struttura. I frutti erano grandi e avevano una buccia spessa di colore giallastro.
- Rumaut.
T: - Frutti Cannonball.

Neytiri annuì. - Brava, e come si mangia? - chiese ancora, avvicinandosi alla pianta.

- Non è difficile. - la seguì. - I giovani Na'vi salgono sui rami più alti, lanciandolo verso il basso. Se acquista la giusta velocità, quando il frutto tocca il suolo, la buccia si rompe. - si accucciò per prendere un bastoncino. - Poi si apre con questo e si prende la polpa succosa che c'è all'interno.

- Ottimo. - indossò il proprio arco, guardandola. - Vai.

- Eh?

- Hai detto che non è complicato. Vai. - indicò l'albero, lanciandole successivamente il frutto.

Leyra lo prese al volo, sentendolo abbastanza pesante. Guardò Neytiri, cercando di capire se stesse scherzando. Non vide nulla. Sbuffando appoggiò l'arco al tronco dell'albero, cominciando poi ad arrampicarsi come le aveva insegnato. Aggrappò le mani nelle fessure tra la corteccia, facendo forza con le gambe. Raggiunse uno dei tronchi più alti, accucciandosi sopra. Riprese fiato, sentendo nel suo petto una nuova sensazione. Qualche settimana prima continuava a ripetersi dovesse comportarsi come un Na'vi, mentre ora, in quel momento, non l'aveva pensato affatto, ma l'aveva fatto direttamente. Era un grande passo avanti. Si distolse dai pensieri, prendendo il frutto, lanciandolo verso il basso con tutta la forza che aveva nelle braccia. Lo guardò precipitare fino a quando non sbatté al suolo. - Si è rotto? - come risposta ricevette solo i soliti richiami allegri di Neytiri. Sorrise contenta, scendendo velocemente. Si avvicinò, vedendo come ci fosse riuscita. Era fiera di sé. Riprese il bastone che aveva impugnato precedentemente, infilandolo nella crepa presente tra la buccia. Lo aprì ancora di più, spaccandolo, prendendo il succoso nocciolo nelle mani. Lo porse verso di lei.

La Na'vi negò. - È tuo.

Leyra guardò le proprie mani piene di succo. - Voglio condividerlo con te. - disse, porgendolo di nuovo verso di lei. - Accettalo, per favore.

Sorrise leggermente, prendendo un piccolo pezzo, portandoselo alle labbra. Lo mangiò, prendendo altri pezzi. Lo stesso fece lei, assaggiando quel trofeo. Arricciò leggermente il naso quando sentì una punta acida sulla lingua. La salivazione aumentò. - È aspro. - disse tra i denti, impastando la bocca. Da parte sua ricevette una risata mentre continuarono a deliziarsi di quello spuntino.

Mano a mano che il tempo passava, camminavano e correvano da una parte all'altra di Pandora. Ogni volta che i loro occhi si appoggiavano su una pianta, Neytiri le chiedeva informazioni. - Quella cos'è.

Leyra la guardò attentamente. Le aveva detto di stare lontana, quindi non riusciva a vedere bene la forma e il colore dell'arbusto. Aggrottò le sopracciglia.
- Penghrrap?
T: - Sole binario?

Neytiri le colpì velocemente la fronte.
- Kehe.
T: - No.
Si girò verso di lei, toccandosi le orecchie, prendendo le punte tra le dita.

Cercò di captare il suo aiuto. Riguardò la pianta, illuminandosi. Si alzarono le orecchie.
- Pamtseowll!
T: - Orecchio di gatto!

Neytiri annuì, avvicinandosi alla pianta. - La conosci?

- Non proprio. So il nome, ma non le caratteristiche.

- Questa pianta è speciale. - sussurrò, inginocchiandosi a pochi metri di distanza. - È metà animale e metà pianta.

- È possibile?

- Sran. Poe lu tsun ne mìn'ne ioang rikx kxamlä tompana'rìng.
T: - Sì. Lei può voltarsi verso un animale che si muove attraverso la foresta.
Spiegò, alzandosi. Lentamente si avvicinò, girandole attorno a quattro zampe, come fosse una scimmia. Ridacchiò quando vide la pianta muoversi nella sua direzione.

oel ngati kameieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora