XVI

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Aprì velocemente il tettuccio del link, si sporse verso l'esterno e fece uscire tutto quello che le era salito alla gola. Tossì fortemente, sentendo alcune lacrime bagnarle le guance a causa dello sforzo. I soliti dolori alla testa fecero capolino, questa volta però insieme ad un fastidio lombare.

- Fatemi passare! - esclamò la voce di Summer mentre cercava di farsi strada a gomitate tra tutti quegli scienziati. Si avvicinò velocemente alla giovane, aiutandola a tenere la testa alta, prendendole i capelli affinché non si sporcassero.

Leyra affannò, riprendendo fiato il più possibile nonostante il bruciore fastidioso che aveva in fondo all'ugola. Non aveva mai rigettato così, nemmeno quando stava male da bambina. Si ricordava a malapena quando fosse stata l'ultima volta che lo aveva fatto. Era tremendo. Aprì gli occhi, sbattendo le palpebre varie volte per permettere alle immagini di divenire nitide. Guardò la donna. - Summer... - sussurrò rauca, tenendo le labbra aperte mentre respirava, sentendo da esse scendere spesso un rivolo di saliva acida. Quella situazione faceva schifo, ma si impegnò per non continuare a vomitare come un neonato.

- Non parlare. - quasi la zittì, tastando la parte inferiore della mascella. - Hai le ghiandole infiammate. - la avvisò. - Portatemi un cuscino, alla svelta! - esclamò, sperando che almeno uno dei presenti rispettasse i suoi ordini. Stranamente, quello che aveva chiesto, arrivò velocemente. La dottoressa fece appoggiare la testa della giovane sul cuscino posto sul link. Prese la piccola pila presente nel taschino del camice, controllando le pupille. - Reazione normale, anche se leggermente più lenta del solito. Ci vedi bene? - chiese.

- Prima era tutto offuscato... ora va meglio. - ammise. Una delle cose che aveva imparato, stando insieme a Summer, era che non le si poteva nascondere nulla. Era troppo brava a riconoscere le verità dalle bugie.

- Hai dolore da qualche parte, oltre che alla testa?

- Zona lombare della schiena... - sussurrò, cercando di mettersi di lato per farsi controllare.

La dottoressa cominciò a toccarle la pelle, cercando possibili accavallamenti di nervi o muscoli. Prese anche a fare una sottospecie di massaggio pur di essere sicura di non aver trovato nulla di grave. - Sei solo un po' infiammata, molto probabilmente avrai fatto un movimento brusco. Tutto nella norma. - cercò di rincuorarla, scrivendo tutto quanto sulla sua cartella medica, divenuta ormai un libro da 47 capitoli, vista la grossezza.

- Ne sei certa? - chiese rimettendosi sdraiata, allungando il braccio per farsi misurare la pressione mentre vedeva gli addetti ai lavori avvicinarsi per pulire il macello che aveva fatto. Si sentì in colpa, ma decise di ingoiare il secondo sforzo che le era salito.

Annuì, annotando la pressione. - Ma sarebbe comunque meglio che qualcuno ti accompagnasse in stanza.

Sbuffò, mettendosi lentamente a sedere, vedendo tutto girare. Nonostante quello che diceva Summer, Leyra sentiva che qualcosa non andava. - Kate dov'è? - domandò di punto in bianco, ricordando il motivo per cui era tornata nel suo corpo umano così repentinamente.

- Non lo so, forse sta riposando. Ultimamente lavora molto.

- Lavora molto? A cosa? - chiese aggrottando le sopracciglia. - Non ne sono al corrente, è strano.

- Quello che le riguarda non è sempre detto che tu debba saperlo, non credi? - rise di lei, facendole la linguaccia.

Leyra accennò un sorriso ma in cuor suo sapeva che aveva ragione. L'idea di essere all'oscuro di quel particolare cominciò ad assalirla e, di conseguenza, arrivarono le innumerevoli domande. Cosa stava facendo? Progetti? Di che tipo? Perché non glielo aveva detto?

Visto che sono sempre occupata con il progetto Avatar, avrà voluto tenermi tranquilla, lontana da ulteriore stress. Sarà di sicuro così.

Dopo svariati tentativi si autoconvinse dei suoi stessi pensieri. Alzò lo sguardo verso la dottoressa per poi grattarsi i capelli. - Mi aiuti tu a tornare in stanza?

oel ngati kameieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora